VARIANTE DI CANNITELLO, PARADOSSALE CELEBRARE UN PROPRIO DISASTRO

Layout1E’ paradossale che si tenti di far passare un disastro per una grande vittoria, nella convinzione che una buona disinformazione possa giovare a mitigare la pessima figura rimediata da La Valle, e dalla sua squadra, su una questione, “Variante ferroviaria”, la cui risoluzione è ancora troppo lontana per non apparire come un semplice escamotage dagli oscuri risvolti elettorali.

Lo sa bene, La Valle, tanto da “precostituirsi vittima”, elargendo ringraziamenti preventivi a tutti, nella speranza che, tra disinformazioni, rami d’ulivo e inciuci vari, la verità possa trovare un freno e mitigare responsabilità che recheranno impresse a imperitura memoria il nome del sindaco attuale. E spiace che a una operazione di disinformazione del genere si sia prestato un ministro della Repubblica che, per la verità, non è che abbia mai dato prova di grande trasparenza.

La Giunta Comunale
La Giunta Comunale

Ieri, infatti, il CIPE ha solo “preso atto” che il “soggetto aggiudicatario” della “Variante di Cannitello” è passato da “Stretto di Messina spa”, società ormai liquidata, ad RFI. Cioè ha riportato indietro l’orologio di 5 anni, quando lo stesso CIPE aveva preso atto che il soggetto aggiudicatario era passato da RFI a “Stretto di Messina Spa”. L’unica differenza, è che nel frattempo non ci sono più i soldi e il CIPE non li assegna, nemmeno nella seduta di ieri, contrariamente a quanto riportato da qualche organo di stampa. delibera cipe 2009 (da RFI a Stretto di Messina spa)

Il via libera
Il via libera

Le note vicende legate al Ponte sullo Stretto ed i contenziosi nati con il contraente generale “Eurolink”, cui era stato assegnato il compito di realizzare non solo il ”ponte” ma anche la “Variante”, grazie alla straordinaria “superficialità” del sindaco, consentiva alla stessa “Eurolink” di incassare l’ultimo pagamento, far ottenere il collaudo del solo stralcio ferroviario e di abbandonare il cantiere nelle condizioni in cui si trova oggi, cioè con un’opera incompleta e deturpante.

L’appalto unitario della “variante di Cannitello”, infatti, sin dal 2006, cioè molto prima dell’avvento di La Valle, prevedeva il ricoprimento del tunnel ferroviario e la riqualificazione dell’intera area, estesa per almeno un paio di chilometri.

Questo a dimostrazione di come il sindaco non possa vantarsi di alcunché, nemmeno sulla questione lungomare che, se e quando verrà realizzato, lo sarà in forza della delibera CIPE n. 83 del 2006.

Quello che è accaduto ieri al CIPE, quindi, è un semplice “balletto burocratico”, come timidamente conferma lo stesso La Valle che, però, nasconde di esserne il principale responsabile per l’arroganza e la superficialità dimostrate nella difesa del territorio. Responsabilità macchiate dalla consapevolezza che il suo “nulla osta” di fatto avrebbe autorizzato Eurolink a rimuovere il cantiere e liberare le aree.

abbiamo risolto
abbiamo risolto

Arroganza che viene confermata anche in queste ore, allorché di fronte ad una notizia priva di reale valenza tecnico-amministrativa, ha pensato bene di trasformare l’opera che verrà, in una “opera di regime”, decidendo “motu proprio”, che la riqualificazione e la toponomastica di quell’area dovrà avvenire senza alcuna partecipazione e confronto con la città, com’è nello stile di un regime abituato a celebrare i propri miti di oggi, strumentalizzando e piegando al proprio bieco interesse politico i martiri di un passato di cui, però, si guarda bene dal parlare.

Altro non ci si poteva aspettare da un’amministrazione che, insieme alle elezioni, 5 anni fa, si è convinta di aver vinto anche tutta la città con i suoi abitanti.

Villa San Giovanni, 01/08/2014

Il Portavoce
Rocco CARIDI

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