Variante Cannitello: la favola di Esopo. Tutte le responsabilitá!

Governatore in fuga
Governatore in fuga

Certo è strano che in concomitanza con l’annuncio di SCOPELLITI candidato alle europee, Rocco La Valle, sindaco di Villa San Giovanni, annunciava, con un “colpo di teatro” inaspettato, la propria autosospensione dal partito dello stesso SCOPELLITI, in segno di protesta per il mancato completamento della Variante ferroviaria di Cannitello.

Un gesto irriverente? Un rigurgito d’orgoglio? Una fiammata d’amore verso la cittá che lo ha, immeritatamente, posto al proprio vertice? Niente di tutto questo!

Si è trattato di un deplorevole e vergognoso spot elettorale, banalmente orchestrato – come ampiamente da noi anticipato – dai due maggiori responsabili di quello scempio che prende il nome di Variante Ferroviaria di Cannitello.

Il Nuovo Centrodestra del fare… male e pensare peggio.

Ad inchiodare i due non sono illazioni, ma fatti documentati:

Ad agosto 2012 Eurolink chiuse il cantiere ma per l’amministrazione comunale l’impresa era solo andata in ferie. Malafede o Distrazione? Non importa, perchè in entrambi i casi saremmo di fronte ad atti diretti, in modo non equivoco, a danneggiare la città.

Opera Horribilis
Opera Horribilis
L'avviso
L’avviso

Il 4 ottobre 2012, infatti, il sindaco dispose la pubblicazione dell’avviso, ai creditori ed alle persone danneggiate, della ultimazione dei lavori (dimenticando che la prima ad essere danneggiata era la cittá da lui rappresentata).

Per comprendere fino a che punto La Valle si sia assunto la responsabilitá di avere procurato un danno ambientale immane, occorre sapere in cosa consiste il cosiddetto “avviso ai creditori”.

Tale incombenza è prevista dall’art. 189 del D.P.R. 554/99 e dall’art. 218 del regolamento al Codice dei Contratti (DPR 207/2010) ed è condizione essenziale per procedere al collaudo dell’opera ma, anche, per far ottenere alla ditta appaltatrice il pagamento delle spettanze da parte della Stazione Appaltante.

A voi immaginare cosa sarebbe accaduto se La Valle non avesse firmato!

Variante Cannitello
L’allegra compagnia: Ciucci, Fiammenghi, La Valle, Infantino, Siclari ai cantieri della Variante Cannitello

Nei due anni successivi, cioè sino ad oggi, hanno fatto tutti finta di “cadere dal pero”, come se quello scempio in bella mostra fosse stato partorito, naturalmente, dalla terra che lo ospita.

Invece, ad essere incaricata di realizzare quell’opera era stata la societá Stretto di Messina, di cui la Regione Calabria, retta fino a ieri da SCOPELLITI, era comproprietaria e rappresentata, nel Consiglio di Amministrazione, dall’avv. Saraldo INFANTINO, nominato dallo stesso Scopelliti e, ironia della sorte, cognato di La Valle.

E secondo voi, Scopelliti e La Valle davvero avrebbero potuto non sapere?

Bene, se ne siete convinti, basta una “x” fissa sulla schede alle prossime europee per l’ex Governatore in fuga.

Lupi in fabula

Il Ministro del mostro di Cannitello
Il Ministro del mostro di Cannitello

Per la politica a bruciare non è la “Variante”, perchè ai 14 consiglieri di maggioranza (secondo noi sono più di 14), non gliene frega un fico secco del territorio deturpato. Quello che importava, era escogitare un “piano unitario” per “raggirare” i villesi in vista delle elezioni europee.

Sicché quella mente eccelsa che sta dietro La Valle ha orchestrato la barzelletta dell’autosospensione e, d’intesa con le stampelle della maggioranza, anche la “mozione unitaria” poi sfumata per colpa del consigliere Natale SANTORO.

Edoardo Bennato: è' stata tua la colpa
Edoardo Bennato: è’ stata tua la colpa

Ma, come si dice: show must go on, lo spettacolo deve continuare e come ampiamente avevamo anticipato e previsto, al “grido disperato” di La Valle &Co, non tardava a rispondere il ministro Lupi (prima di entrare nel tritacarne dell’inchiesta della Procura milanese su Expo 2015), con una lettera tipicamente elettorale, squisitamente demagogica, autenticamente vuota di contenuti.

La lettera, infatti, proviene dalla Segreteria di diretta dipendenza del Ministro, cioè da una struttura che si occupa delle pubbliche relazioni del Ministro e non fa alcun riferimento ad atti prodotti da uno dei Dipartimenti (organi tecnici) del Ministero; dice diverse inesattezze, dal

lettere e letterine
lettere e letterine

momento che nel 2009 il CIPE ha individuato, escludendo RFI, in Eurolink il Contraente Generale che avrebbe dovuto realizzare l’opera e che per tale ragione, RFI, ha trasferito 7 milioni di euro (la propria quota) al CIPE. Infine, proprio per il fatto che il CIPE, il 20 gennaio 2012, ha definanziato la Stretto di Messina spa, non si capisce (e Lupi non lo dice), dove è prevista la copertura finanziaria e quale attivitá concertativa abbia attuato Lupi con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal momento che Il Gruppo Ferrovie dello Stato, di cui RFI è parte, è una societá interamente partecipata dal MEF e sulla quale Lupi non ha voce in capitolo.

In buona sostanza, siamo nel campo delle vuote speculazioni elettorali pure e semplici.

PD di lotta e di Governo

Il ruolo del PD locale nella vicenda della Variante può essere sintetizzato in poche righe: quelle necessarie a sottolineare come ….non abbia fatto una mazza e quel poco che ha prodotto, non lo ha prodotto il PD, che si è limitato a sottoscriverlo.

il partito
il partito

Certo, va detto che nel periodo in cui lanciammo l’allarme per l’abbandono dell’opera così com’è adesso, il Partito Democratico era fortemente impegnato in un conflitto d’interessi, che permane ancora oggi, sulla “vicenda Piale”. E forse questo spiega la concertazione e le rassicurazioni di alcuni esponenti del PD, sulla auspicabile intesa con la maggioranza in merito alla “mozione unitaria” sulla “questione Variante”, magari come atto propedeutico e prodromico ad una alleanza strategica per il futuro infausto della cittá.

La cittadina 5 Stelle Resort

la "Cittadina" Dieni,
la “Cittadina” Dieni,

Su chi l’abbia prodotta o meno ormai c’è ben poco da aggiungere e chiarire. Vero è che la rappresentante parlamentare territoriale del Movimento 5 Stelle presentava al ministro Lupi una interrogazione – con richiesta di risposta scritta – sulla Variante di Cannitello, provocando ire e scompensi dentro il M5S villese, nell’ambito del quale viene narrata l’incauta stretta frequentazione con esponenti della maggioranza che guida la cittá.

Uno “scompenso” confermato dal fatto che all’iniziale determinazione della “cittadina di collegio”, Federica Dieni, è successivamente corrisposto un altrettanto intenso disimpegno, tanto che di risposte, il Ministro incaricato, non ne ha date.

Ora, il regolamento della Camera dei Deputati, all’art. 134, stabilisce che 

“Nel presentare un’ interrogazione, o successivamente, il deputato può dichiarare che intende avere risposta scritta. In questo caso, entro venti giorni, il Governo deve dare la risposta e comunicarla al Presidente della Camera. Questa risposta è inserita nel resoconto stenografico della seduta in cui è annunziata alla Camera.

Se il Governo non fa pervenire la risposta nel termine previsto nel comma 1, il Presidente della Camera, a richiesta dell’interrogante, pone senz’altro l’interrogazione all’ordine del giorno della seduta successiva della Commissione competente.

Del che si deduce che il Governo non abbia risposto nei termini e che l’interrogante non abbia avanzato alcuna richiesta. A meno che, a norma dell’art. 131 dello stesso regolamento, il Deputato interrogante non fosse presente in Aula nel momento in cui il Governo si accingeva a rispondere, così determinando l’implicita rinunzia all’interrogazione.

E la volpe di Esopo?

Le volpi dello Stretto
Le volpi dello Stretto

Una volpe penetrò nella casa di un attore e, frugando in mezzo a tutti i suoi costumi, trovò anche una maschera da teatro artisticamente modellata. La sollevò tra le zampe ed esclamò: “Una testa magnifica! Ma cervello, niente.

Alle elezioni europee decidete se la parte della maschera della volpe di Esopo volete farla voi, o farla fare ai protagonisti di questo scempio!

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