Tares e rifiuti in Calabria: condannate i sindaci!

Furioso l'Assessore all'ambiente
Furioso l’Assessore all’ambiente

Quando il 30 agosto scorso avevamo detto che la Corte dei Conti, Sezione di Genova, a fine maggio aveva condannato gli amministratori del Comune di Recco, per non avere rispettato i tetti percentuali di raccolta differenziata fissati dalla legge, nonostante fossimo in piena emergenza TARES, hanno fatto tutti finta di non capire.

Sono stati necessari sei mesi all’Assessorato Regionale all’Ambiente della Regione Calabria per leggerla quella notizia e farsi una ragione, anche lei (o, meglio, l’Assessore Pugliano), per comprendere che il vero “collo di bottiglia” nel sistema dei rifiuti è rappresentato dai sindaci.

Sicché, finalmente (le elezioni sono alle porte), Pugliano ha preso carta e penna ed ha indirizzato i suoi strali contro i sindaci, ritenendo inaccettabile che la percentuale della raccolta differenziata, in Calabria, raggiunga una media pari a uno scarso 12% (il Comune di Villa San Giovanni non raggiunge il 6%) a fronte di un tetto minimo del 60% da raggiungere entro il 31/12/2012.

gazzetta rifiutiE qui si attaglia la questione che più direttamente riguarda i cittadini calabresi perché, parliamoci chiaramente, che Pugliano si arrabbi per le inadempienze dei sindaci non gliene frega niente a nessuno.

Quello che interessa i cittadini è, invece, che sono state quelle inadempienze dei Primi cittadini a determinare una TARES talmente alta da non poter essere sostenuta da famiglie e imprenditori, dal momento che la quota percentuale di raccolta differenziata andrebbe sottratta al “monte complessivo” del rifiuto conferito in discarica.

In altri termini, se ogni comune avesse raggiunto la quota percentuale del 60%, stabilito dalla legge, già a partire dal 1° gennaio 2013 (data di prima applicazione della TARES), i cittadini non solo avrebbero pagato un buon 50% in meno ma i vantaggi si sarebbero immediatamente trasformati anche in occupazione e salvaguardia ambientale.

misero 6%
misero 6%

Che dietro la questione rifiuti si nasconda uno dei più grandi e loschi affari della ndrangheta, non c’è neanche bisogno che sia la magistratura a svelarlo. Di certo, però, un sistema talmente complesso e articolato non lo può mettere in piedi solo la ndrangheta, senza l’inevitabile complicità della politica e di altre istituzioni.

Pugliano, però, questa volta non si è solo limitato a redarguire le Amministrazioni Locali ma ha fatto – sebbene con notevole ritardo – quello che ogni serio rappresentante istituzionale dovrebbe fare: ha deferito i sindaci alla Corte dei Conti i cui giudici, bontà loro, dovranno verificare la sussistenza degli elementi che hanno portato alla emissione della sentenza di condanna emessa dai loro colleghi liguri.

Ma la questione non finisce qui.

Pugliano, infatti, (ma neanche i sindaci) spiegano il perché questo ingombrare di marciapiedi e strade con cassonetti multicolor, costringendo i più volenterosi ad uno “stoccaggio casalingo” di plastica, carta, vetro, umido ecc. se poi il gestore del servizio ne fa un tutt’uno e lo conferisce in discarica. Originariamente per inefficienza, oggi in forza di una Ordinanza Contingibile ed urgente del nostro amabile Governatore. Cioè, della Regione Calabria.

Tanto meno, Pugliano fornisce indicazioni su quale sia stata la ragione che ha portato il “sistema” delle discariche della regione ad andare in tilt, inducendo Scopelliti a firmare quella ordinanza…perché dagli atti del Consiglio Regionale spunta la possibilità che quel blocco sia stato causato dalla stessa Regione che non onorava i propri debiti.

Governatore Contingibile
Governatore Contingibile

Tuttavia, se l’ordinanza del governatore è vera (e lo é), il cosiddetto “ciclo integrato dei rifiuti” avviene in violazione delle norme che regolano il “pianeta rifiuti”, configurando la fattispecie prevista dall’art. 14, comma 20, del D.L. 201/2011 che ha introdotto la TARES, con la conseguenza che i Comuni non possono applicare una tariffa superiore al 20% di quella prevista.

Questo, però, l’Assessore Pugliano non lo dice, perché è consapevole che dovrebbe nuovamente prendere carta e penna e denunciare alla Corte dei Conti anche se stesso e l’amabile Governatore.

Noi, invece, continuiamo a dirlo dai primi di settembre….ma la Regione e i Sindaci a quelle pagine non ci sono ancora arrivati. Ci arriveranno a giugno, quando la prima sentenza del TAR sulla vicenda ci darà ragione e allora si che saranno guai per tutti. A destra e a sinistra!

Il 30 agosto lo avevamo detto: rispondono di danno erariale gli amministratori
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