Villa San Giovanni: Incidente su segnaletica abusiva

indelebili segnidi pneumatici
Piazza Valsesia: segni di pneumatici

Rumors, mugugni e tante chiacchiere in attesa che quello che doveva accadere accadesse. E fortunatamente è accaduto danneggiando un’Audi in transito ma senza danni alle persone. Cioè senza danni evidenti, perché in disparte il danno per avere impedito l’esercizio di diritti riconosciuti dalla legge, c’è un danno economico che sfiora i 23 mila euro. E non è il primo e non è il solo (per non andare troppo indietro basti pensare ai lavori per le barriere architettoniche).

Stiamo parlando, ovviamente, del “dissuasore mobile” diventato immobile, installato nei pressi della scuola elementare centro, per una spesa complessiva di 22.814,00 euro di cui, quasi 18.000, per il solo apparato che movimenta il dissuasore (che indagini di mercato indicano venduti a circa un quarto del prezzo indicato in determina).

Ma cos’è e a cosa serve

Il Dissuasore è indicato dal codice della strada, all’art. 42, nella più generale categoria della “segnaletica complementare” e l’utilizzo disciplinato dall’art. 180 del regolamento di esecuzione ed attuazione.

Generalmente il “dissuasore mobile” viene utilizzato sempre attivo (vedi C.so Garibaldi). Più raramente viene utilizzato per impedire temporaneamente la circolazione (come in questo caso).

Non serve a niente!

lavoro encomiabile
Piazza Valsesia: lavoro encomiabile

Il dissuasore è stato installato per “recuperare” la pattuglia della polizia municipale impegnata all’entrata ed all’uscita delle scuole.  E invece non servirà a nulla perché a parte l’importante rapporto umano che il personale dei vigili è riuscito ad instaurare con i bambini, ci sono aspetti pratici insormontabili che costringeranno la pattuglia a presiedere il “dissuasore” che non dissuade.

In primo luogo il passaggio dei veicoli pesanti! Oggi il personale riesce a gestire col buon senso questa criticità; poi i veicoli furgonati che, ove dovessero imboccare via Padova e via delle Filande, rimarrebbero incastrati sotto il ponte. Per non parlare delle code che impedirebbero ai genitori di raggiungere la scuola in tempo. Senza perdersi nella filiera di disagi che questo creerebbe, si può tranquillamente affermare che siamo di fronte a lavori inutili e dispendiosi.

Ma non è tutto!

Con l’apposizione di segnaletica abusiva e illegittima, ogni eventuale danno comporta una responsabilità, anche penale, del titolare del potere esercitato.

il sindaco silente
il sindaco silente

Il Codice della strada, infatti, l’art. 7, stabilisce che gli Enti proprietari delle strade (il Comune) regolamentala circolazione attraverso ordinanza del sindaco. Più in particolare, in questo caso, il comma 9 dello stesso articolo, attribuisce tale potere alla Giunta Municipale.

Con Circolare Min. n. 381 del 28-01-2011, il Ministero delle Infrastrutture è tornato a ribadire l’obbligo dell’ordinanza motivata, strumento attraverso il quale la P.A. adempie al più generale precetto contenuto nell’art. 3 della L.241/90 sulla trasparenza degli atti amministrativi, segnalando, in particolare, l’obbligo della motivazione che non deve essere vaga e generica ma che “comprovi la sussistenza delle esigenze e dei presupposti, attraverso documenti o analisi tecniche che attestino e confermino indiscutibilmente la sussistenza delle ragioni che sono alla base del provvedimento adottato”. Del che, è evidente – già sul piano formale – che la segnaletica sia “abusiva” per violazione di legge, eccesso di potere o, quanto meno, per difetto di motivazione.

Anzi no, un filotto di violazioni!

Dalla data di pubblicazione dell’Ordinanza, decorrono i termini per l’esercizio del “Ricorso” ai sensi dell’art. 37 del codice della strada e disciplinato dall’art. 74 del relativo regolamento. La semplice presentazione del ricorso sospende l’apposizione della segnaletica a meno che, per ragioni di necessità ed urgenza, l’Ordinanza non venga ribadita.

Bene, ma come fa un cittadino a presentare un ricorso avverso un’ordinanza che non esiste?

Franco Morabito: Capo dell’ufficio Tecnico del Comune di Villa San Giovanni

 

Chiesti lumi, insieme al Consigliere Morgante, al Responsabile del Settore Tecnico-Urbanistico, la “leggiadra” risposta è stata che quella segnaletica è stata voluta da tutti: dal sindaco in giù e che i lavori non sono ancora terminati (il 23 febbraio saranno 2 mesi).

Il sospetto, invece, è che la realizzazione dell’opera abbia messo in luce i  limiti della progettazione e la pericolosità della nuova segnaletica. Tant’è che piuttosto che ripristinare lo stato dei luoghi, ci si sta adoperando per spendere una ulteriore cifra, originariamente non prevista, per installare un altro segnale luminoso a sinistra. Come se questo bastasse per rispettare le norme e scongiurare più gravi incidenti.

Tutto, quindi, perfettamente in linea con l’approssimazione e la superficialità adottata sino ad oggi. Dov’è la novità?

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