Puoi impedire a un uomo di rubare, ma non di essere un ladro

Bonnie e Clide
Bonnie e Clide

Senza sottilizzare, partiamo dalla differenza tra furto e plagio: ciò che cambia è il bene tutelato. Nel primo caso si tratta della tutela della “cosa mobile altrui”, nel secondo “l’opera dell’ingegno altrui”. La differenza è solo nel lessico, non nella condotta. E mentre nell’articolo di ieri abbiamo provato e dimostrato come la minoranza ruba non solo un fatto progettuale ma anche le parole (clicca per leggere), è il momento di dimostrare anche che lo abbia fatto in stato d’indigenza, vale a dire, perchè priva dei mezzi di sostentamento propri.

Omettendo le questioni sulla competenza, per cui la convocazione richiesta con diversi punti all’ordine del giorno non potrà avere alcun esito se non quello della disquisizione accademica fine a se stessa, ciò che rileva è che la minoranza (amorevolmente unita a questa maggioranza), particolarmente sensibile ai temi ambientali, non si è accorta che la questione dell’Area ex Agip su cui la Società Caronte ha, in parte, realizzato il “Piazzale Telepass” quale verosimile atto prodromico alla riorganizzazione dell’area più vasta (data in concessione al Comune che avrebbe voluto a sua volta concederla alla Caronte), altri non è che la riproposizione di quella rimodulazione che nel 2005 il Comitato per le Opere del Decreto Emergenza era pronto a realizzare e che solo l’intervento della Procura della Repubblica di Napoili ha impedito con l’inchiesta Calciopoli.

La minoranza cosa chiede, in sostanza: non la revoca della concessione delle Aree avute dall’ANAS e, tantomeno chiede – cosa che sarebbe stata utile e intelligente – la modifica della destinazione d’uso dei terreni a verde pubblico (l’unica cosa di competenza del Consiglio) si da impedirne qualsiasi diversa speculazione, ma la regolamentazione dei flussi di traffico per fasce orarie, non solo dimenticando l’impossibilità di distinguere il traffico locale da quello per la Sicilia ma, anche, fornendo l’assist alla Società Caronte per chiedere con maggior vigore l’apertura di nuove invasature, per il solo traffico pesante, a Reggio Calabria. Dei veri geni!!!

La fabbrica ex ISA

Nel 2007 Cassone girava con un progetto bell’e pronto, per abbattere l’Ex fabbrica ISA e realizzare (come in parte è stato fatto) un Centro Direzionale con annesso Auditorium per 400 posti a sedere e solo 9 (leggansi nove) posti auto. Poi venne La Valle che destinò l’Area a Caserma dei Carabinierei che nel frattempo perdevano l’attuale sede e, infine, la stessa areea la destinò anche al Liceo Scientifico. Ci fosse stato Cetto La Qualunque lo avrebbero fatto vergognare! E infine l’Associazione Cenidia che si batte per il recupero della struttura e, per il momento, almeno della Ciminiera quale simbolo di una città operosa.

Oggi la minoranza vuole accontentare tutti: recuperare l’Area ex ISA, fare l’Auditorium (dove? di quanti posti?) e soprattutto, perchè non viene data l’alternativa alla nuova Caserma dei Carabinieri? Lo abbiamo già detto ieri: fuffa per spostare l’attenzione su problemi più seri!

Le nozze con La Valle dopo la fujtina

Mentre è ancora pendente il ricorso targato PD della regione Calabria contro il provvedimento di quel genio dell’ex Ministro Toninelli che ha istituito la nuova Autorità Portuale dello Stretto (sottraendo con la forza alla città di Villa il potere autonomo di scegliere, questo perchè i 5 Stelle ascoltano la gggente), il PD e la minoranza villese si sono subito adeguati e invocano alla nuova Autorità Portuale un intervento nell’area dell’ex Lido Cenide….che l’allora sindaco La Valle avrebbe voluto realizzare già nel 2011, avendo fatto dare incarico all’Arch. Lottero e, se la memoria non m’inganna, anche all’Arch. Scicchitano, per il recupero della struttura dell’ex lido, in modo da adeguarla a biglietterie per aliscavi al piano terra e attività ludico ricreative per i villesi al primo piano. Complimenti per la fantasia!

La chicca, questa minoranza, la riserva ad un’altra opera dei sogni: l’intubata ferroviaria che dall’Autostello porta fin quasi dentro la città. Un’opera ferroviaria che già nel 2007 era stata proposta con le risorse del definanziamento del Ponte sullo Stretto e, in particolare, con i fondi di quella che avrebbe dovuto essere la ex Società Fintecna. Ex perchè la Società – la cui liquidazione degli asset avrebbe comportato un iter lungo e tortuos – non è mai stata liquidata ma è entrata nella direzione della Cassa Depositi e Prestiti. Valore complessivo delle opere all’epoca richieste al Ministro Di Pietro: 220 mln di euro. Costo dell’opera “Intubata Ferroviaria: 120 mln di euro.

Ancora la minoranza ricorre a La Valle: un’opera maestosa, il rifacimento della rete idrica, fognaria, la depurazione, nuova elettrificazione e sistema di telecontrollo. Ciò che La Valle avrebbe richiesto alla Società Stretto di Messina (trovando chiuso), ripiegando poi su qualcosa di meno impegnativo e più personale.

Che l’idillio tra parte della minoranza e La Valle non fosse stato archiviato dopo i guai giudiziari di quest’ultimo, è un dato di fatto. Dalla Associazione “LISTRETTO” in cui compariva l’ex primo cittadino insieme a Ciccone, Siclari, Giustra ed altri campioni (Falcomatà attore non protagonista), al sostegno avuto da Ciccone in campagna elettorale, prima che la valanga di fango, ampiamente anticipata dalle cronache giudiziarie, investisse l’ex primo cittadino. Oggi è addirittura sancito nel corposo, quanto inutile, fascicolo che compone i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale.

L’ultima perla la minoranza la dedica ad un’altra opera, rubricata “il nuovo asse verde”, nel quale la principale opera è costituita da un collegamento in legno tra il “Parco Robinson” e “l’Arena Comunale” e altre frattaglie, anch’essa opera ispirata da La Valle, nell’era delle opere compensative.

Un lista della spesa lunghissima, quanto inutile, dove l’unica cosa che emerge è l’incapacità di una politica visionaria, in grado di proporre interventi produttivi per dare impulso alla crescita dei livelli occupazionali, in questa recita tra maggioranza e minoranza a danno di una città in cui manca l’essenziale. Omettiamo, per decenza, l’implicito richiamo all’accusa ai villesi di essere un popolo di evasori!

Rimanete collegati!

07/08/2020

Antonio Morabito

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