MOGGI, IL PREFETTO E GLI AFFARI DELLA FAMIGLIA FRANZA

Oramai all’angolo, il sindaco, Giovanni Siclari, fa sentire il rumore delle unghie sugli specchi mentre vanamente tenta di arrampicarsi. La sua fulgida carriera di Primo amministratore è destinata a breve ad infrangersi, insieme a quella dei “magnifici 9” che con un colpo di mano hanno provato a scippare l’autonomia e la libertà di qella che vuole tornare ad essere una Comunità.

Non solo è chiaro il dato emerso dalla votazione della Delibera Consiliare che, come tutte le iniziative che questa amministrazione falsamente si ascrive ma è anche chiaro come l’unica cosa storica che Siclari potrà ascrivere a sé, è la aleatorietà del principio di legalità sacrificato sull’altare di un pauroso deficit culturale.

Un fatto storico comunque c’è: Siclari, eletto già con i voti di una minoranza della città (31%), favorito dalla legge elettorale, potrà vantare l’ulteriore record con il quale, in meno di un anno dal suo reale insediamento è diventato un esemplare da proteggere perchè in via d’estinzione, avendo perso anche tre dei suoi Consiglieri che, platealmente, hanno bocciato il suo operato decidendo di manifestare il loro diritto di abbandonare i lavori del Consiglio in dissenso da Siclari. E lui ne è tanto consapevole, da essere corso ai ripari, comicamente, tentando di ascriversi i voti di due gruppi di Minoranza che con il loro voto hanno detto “NO” ad una vera “porcata” ai danni della città.

LA LIBERTA’ E LE CAMBIALI ALL’INCASSO

C’è una misura nelle cose, in tutte le cose e se la storia è maestra di vita, occorre ripercorrerla per capirne le evoluzioni! E nulla servirà mentire per cercare di continuare ad ingannare la città.
Era l’anno 1983, il 27 ottobre per l’esattezza e la Giunta Comunale dell’epoca, guidata dal compianto Salvatore Delfino, approvava la convenzione con ANAS per la Concessione al Comune di un’area, di circa 3.500 mq, da adibire ad area di sosta per gli imbarchi. Area di sosta che, contestualmente, veniva tacitamente ceduta alla società Caronte che ne assumeva il pagamento annuo del corrispettivo ad ANAS

Caronte che non onorava l’impegno (ma ne treva solo i vantaggi), tanto che nel 2004, per rispondere all’ingiunzione di ANAS, il Comune si vedeva costretto a intentare causa con Caronte che, immediatamente, rifondeva il Comune della sorte capitale ed interessi che l’Ente aveva dovuto corrispondere in forza della Concessione. (chiedete copia delle contabili e le avrete).

Orbene, cosa ne è stato fatto di quell’area? L’area in questione è stata adeguata a cura e spese della Società Travel Tickets, società di proprietà di Caronte, ed ora risulta ricadente, in parte, nello svincolo abusivo di via Zanotti Bianco. Sul resto della questione al momento non c’è spazio per ulteriori dettagli.

ALL’INIZIO FU CALCIOPOLI

Nel momento in cui la Prefettura e il Comitato Tecnico da essa istituito, stava procedendo alla progettazione delle opere del Decreto Emergenza, avviene un fatto fortuito ma illuminante. Ed avviene per causa non della Procura di Reggio Calabria, come ci si aspetterebbe ma della Procura di Napoli e, più precisamente, dei Sostituti Beatrice e Narducci. (Scarica l’informativa e le intercettazioni della Procura da pag. 703)

Indagando sullo scandalo “Calciopoli”, i PM partenopei, a sorpresa, sveleranno loro malgrado un sistema che con le “cose” del calcio avevano poco a che fare ma che ad altre cose sporche si rifacevano. Una cloaca di interessi che attiene alle attività imprenditoriali dei Franza sul fronte dell’attraversamento e che, raccontano i giornali dell’epoca, inizialmente tentano di mascherare ma che poi, incalzati dai due investigatori in forza di evidenze probatorie, dovranno ammettere.

Luciano Moggi, all’epoca DS della Juventus, in stretti rapporti con i Franza e che addirittura riceve in regalo un prototipo costosissimo di televisore su indicazione della signora Olga Franza Mondello a nome della famiglia, viene sollecitato dagli stessi Franza ad intervenire presso il Ministero dell’Interno, ove lui appare fortissimamente accreditato grazie alle sue conoscenze con il Ministro Pisanu e con il suo Capo di Gabinetto, Prefetto Corrias, al fine di fissare un incontro ai Franza col Prefetto di Reggio Calabria, non perchè li sentisse ma perchè li “ascoltasse”.

DEVO RINGRAZIA’ CORRIAS

Grazie alla mediazione di Luciano Moggi, i Franza ottengono l’appuntamento con il Prefetto di Reggio Calabria che per l’occasione viene fatto convenire a Roma (ecco come si spendono i soldi pubblici) perchè lo stesso potesse essere reso edotto dell’importanza dell’incontro che avrà con i Franza.

Dopo l’incontro, la prescrizione imposta dai tecnici VIA del Ministero dell’Ambiente di realizzare preventivamente un polmone di sosta di 36.000 mq a monte del tessuto urbano, viene ignorata dal Comitato tecnico che lascia progettare un polmone di 8.500 mq, la riorganizzazione dei piazzali a valle (in uso a Caronte ed RFI) e l’allargamento del sottopasso “Solaro.

Intanto, nel 2006, la tresca viene fuori sui giornali e il Prefetto D’Onofrio raggiunto da Informazione di Garanzia e trasferito ad Ancona. Ma si dovrà attendere fino al 2008 perchè, al culmine di una battaglia senza precedenti, il Consiglio Comunale ribadisce, in una deliberazione unanime, che il Polmone a monte deve essere ampliato e che la rimodulazione dei piazzali a valle e l’allargamento del sottopasso “Solaro” devono essere cancellati, anche perchè nel 2001 il Consiglio aveva già dato loro una futura destinazione: area a verde attrezzato! Tutto questo accadeva dopo che in Consiglio Comunale avevamo denunciato le schifezze di Moggi e Franza, incassando la reazione indignata dei Consiglieri “perbene”!

LE FROTTOLE DI SICLARI

Già nel passato (2011 e 2012) ci aveva provato Rocco La Valle a chiedere la Concessione del Piazzale ANAS ma contrariamente a quanto Siclari va dicendo, tentando di decontestualizzare quella richiesta, non era certo per farne un deposito di auto e camion. Era ben chiaro il disegno come lo è ancora adesso, tanto più che quelle richieste le ha redatte chi oggi scrive.

L’area in questione venne richiesta perche nelle more della definizione del progetto definitivo dell’Autoporto, che verrà consegnato a marzo 2012, l’idea di città aveva portato allo sviluppo di altri progetti e ferma restando la destinazione a verde dell’area, si sarebbe dovuto progettare un parcheggio per i pendolari, il centro direzionale per i servizi annessi all’attraversamento e una sede da offrire all’Università Mediterrane per lo sviluppo di modelli di traffico.

Siclari, all’epoca assessore di La Valle, probabilmente dormiva. O forse no! Anch’egli sa esattamente che oggi l’ipotesi sarà quella di realizzare ciò che nel 2001 prima, nel 2008 e poi nel 2010, il Consiglio Comunale aveva negato: cioè la creazione di una bomba ecologica che avrebbe portato a far scorrere tutto il traffico nell’area del sottopasso Solaro, in un luogo in cui è forte la concentrazione di abitanti, la stazione ferroviaria, cinque scuole e il cuore nevralgico della città. Un regalo alle compagnie di trasporti!

FURIOSO ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA

L’art. 42 del Testo Unico sugli Enti Locali detta le competenze del Consiglio Comunale e, tra queste, l’approvazione degli schemi prima e delle Concessioni poi. Nei casi di urgenza, tuttavia, il sindaco provvede presentando successivamente la Concessione in Consiglio per la ratifica.

Non v’è chi non veda nella condotta di Siclari la perniciosità di una condotta priva di giustificazioni. In luogo della presentazione dello schema di concessione da presentarsi al Consiglio, per le eventuali modifiche e integrazioni, egli stipula tre giorni prima la Concessione che presenta al Consiglio e li, tentando di farla passare per un atto storico e urgente, finisce per tradirsi. Sempre per via della storia.

Una storia che ha radici lontane ma che in questi mesi è tradita dalla puerilità del tentativo di giustificarla. il Sindaco e la sua maggioranza, infatti, hanno “insinuato” che la perdita dei fondi Ecopass di Messina sarebbe stata sostituita da un’idea che, se fosse riuscita, avrebbe superato di gran lunga le entrate ecopass. Peccato che Villa l’ecopass non lo avesse mai attuato.

ZERO TITULI

L’ipotesi scongiurata nel 2010 torna per volontà di Siclari e dei suoi nove

Per rimanere in tema calcistico, la ricostruzione storica e le prospettive future, condannano la squadra di governo alla retrocessione. E vediamo brevemente i fatti:
1 – Intanto questa storica iniziativa che avrebbe sostituito l’Ecopass che poi, in violazione di norme statuite, viene presentata in Consiglio già sottoscritta ma presentata come “schema di concessione”, corretto in corso d’opera; 2 – l’attacco feroce contro le precedenti amministrazioni su un accordo che Ecopass non era, per legitimare questa pericolosissima iniziativa; 3 – i precedenti: Caronte ha omesso i pagamenti già fino all’anno 2000 e perchè mai dovrebbe provvedere adesso?; 4 – Siclari ha avuto la disponibilità di 11,5 mln di euro del Decreto Emergenza per circa 19 mesi e appena insediato (la Richichi) ha immediatamente concluso il contenzioso solo per il molo di sottoflutto; 5 – la prefettura che già non aveva brillato in passato per correttezza, nasconde il progetto definitivo dell’Autoporto che solo nel 2017 viene scovato e riportato alla luce senza che alcuna attività sia stata svolta da Siclari; 6 – la prova regina di dove si voglia andare a parare con questa ennesima operazione di furbizia, è data dal fatto che per i 17 mesi in cui Siclari ha avuto la disponibilità degli 11,5 mln, non ha nemmeno ipotizzato di spendere i 350.000 euro dell’area di sosta di via Mazzini per liberare il quartiere Immacolata.

Siete ancora convinti di volervi fidare o è solo paura?

To be continued ========>

03/06/2019

ITALIA DEI VALORI
Antonio Morabito
Resp.le Cittadino

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