Villa San Giovanni, il Comune “condanna” il Giudice di Pace

Destinato ormai a chiudere i battenti l’Ufficio del giudice di Pace di Villa San Giovanni, rimasto escluso dal lungo elenco di analoghi uffici “graziati” dal neo Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

TribunaleSono 285 (su 297) gli Uffici per i quali il Ministro ha firmato il decreto che li mantiene in vita su istanza degli Enti locali che ne avevano fatto richiesta, assumendosi l’onere delle spese per il loro mantenimento in vita.

Tra questi non figura l’Ufficio di Villa San Giovanni e non perché sia stato escluso ma perché il Comune villese non ha avanzato alcuna richiesta.

Della vicenda c’eravamo occupati l’11 maggio scorso, quando a seguito di una interrogazione del Partito Democratico presentata molti mesi prima, il Sindaco, dopo avere giustificato il lungo lasso di tempo intercorso con la necessità di effettuare i dovuti approfondimenti, dimostrava di non avere approfondito un bel nulla.

I numeri del sindaco
I numeri del sindaco

Secondo Rocco La Valle, infatti, il mantenimento in vita dell’importante ufficio giudiziario avrebbe avuto un costo di circa 80/90.000 euro annui, senza specificare che la stima, peraltro molto approssimativa, riguardava il costo generale, comprensivo delle indennità stipendiali e contributive di due unità operative il cui costo, di 60/70.000 euro annue, rappresenta la voce più consistente.

Il sindaco aveva, però, omesso di dire che le due unità attualmente in servizio sarebbero stati riassorbiti dal Ministero di Giustizia e sostituiti da personale dell’Ente Comunale debitamente formato e che il Comune già paga. Quindi senza costi aggiuntivi. La restante cifra, relativa ad utenze e spese varie, da anni è già a carico del Comune e, quindi, il mantenimento in vita dell’importante Ufficio non avrebbe comportato maggiori costi per l’Ente locale.

La vicenda deve allora essere liquidata come una precisa volontà politica (a destra e sinistra), frutto di una sottile intesa diretta a trasformare questa città, progressivamente, in una servitù di passaggio improduttiva, attraverso il continuo smantellamento di tutti i presidi pubblici e privati.

imminente dismissione
imminente dismissione

Uno smantellamento iniziato con la silente dismissione dello Scalo Ferroviario di Bolano (complessivamente 1500 addetti), finendo ora al Giudice di Pace  e prossimamente,con la chiusura del presidio dei Vigili del Fuoco la cui manifestazione di protesta è passata quasi inosservata. Nel silenzio della politica e di quelli che si riempiono la bocca di occupazione e sviluppo

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