Villa San Giovanni: Duro scontro tra il nulla e il futuro…

Il “Sistema Multimodale dello Stretto”, presentato il 1° settembre da “Benvenuti al Sud”, si “rivelerà, purtroppo, un inutile spreco di denaro pubblico al di fuori di ogni controllo democratico”.

01 autosCosì il PD villese che, svegliatosi dal “coma farmacologico” su tutta una serie di questioni, ha bollato il progetto presentato come una “boutade” che non tiene conto delle esigenze di una Comunità.

Dunque, l’Area “City Logistics”, non convince il partito democratico villese (che non dice il motivo) perché, in effetti, rappresenta un fatto nuovo. Una infrastruttura che consentirà di liberare i centri abitati dalla congestione e dall’inquinamento e poco importa che questo tipo di infrastruttura porterà occupazione.

Dunque, l’Area “di interscambio” passeggeri è inutile e dispendiosa, perché meglio vedere pendolari arrancare su e giù per la banchina del porto, dopo avere imprecato e lasciato l’auto ovunque e mentre TIR e veicoli di ogni genere sfrecciano accanto.

Dunque, l’Area Merci, è una stupidaggine, un “inutile spreco di denaro pubblico”, fuori da ogni controllo democratico (il loro) che, grazie alla intelligenza sopraffina che li accompagna, ha permesso ad uno scalo ferroviario (tra i primi in Europa) di rimanere a fare lo spettro di se stesso, mentre per 20 anni si è inseguito il sogno di un Interporto a Gioia Tauro, senza lasciarsi sfiorare dal pensiero che – almeno fino a quando non sarebbe nato – lo Scalo di Bolano avrebbe potuto sostituirlo, come Albenga per Genova o Padova per La Spezia.

10 ANNI PERSI
10 ANNI PERSI

Dunque, l’Autoporto è una “castroneria”, perché non va verso la moderinizzazione del Paese, non rappresenta il “cuore” dell’attraversamento, non costituisce un l’elemento fondamentale per offrire ai viaggiatori una struttura moderna ed efficiente. Non è, infine, la vergogna che ricade sulla “debolezza” delle Amministrazioni locali e Regionali, che la Commissione Nazionale di Valutazione di Impatto Ambientale, a giugno del 2000, con il Decreto 4901, aveva indicato come opera “propedeutica” a qualsiasi altro intervento da effettuarsi con l’Accordo di Programma (prima) e con il Decreto Emergenza (dopo).

Infine il “Porto a Sud”, inteso come struttura al servizio del sistemae non come luogo in cui  “attraccano” le navi bidirezionali.

Sviluppo e Occupazione

Sono decenni che il PD (o PDL) villese perseguono gli stessi obiettivi dei “Padroni dello Stretto”. E questa ne è la più eloquente dimostrazione.

Procura, Prefettura, Ministero dei Trasporti sono stati a guardare lasciando che le leggi dello Stato fossero eluse. Ed eluse sono state anche le indicazioni dell’Unione Europea.

Dall’apertura (lo ribadiamo abusiva) dello svincolo di via Zanotti-Bianco, alla realizzazione delle opere del Decreto Emergenza, tutto è stato fatto in funzione degli interessi dei “potenti dello Stretto”, incuranti dell’interesse della città.

La stessa adesione all’Autorità Portuale di Gioia Tauro fu, all’epoca, condivisa dalla maggioranza solo per scrollarsi di dosso il “pesante” controllo della Capitaneria di Porto, utilizzata come arma “non convenzionale”.

Quella scelta, di cui siamo fieri artefici, fu lungimirante. Tanto lungimirante da risultare, oggi, una scelta vincente non per una “società privata” ma per un territorio. Un territorio costantemente umiliato dalla propria classe politica.

rfi strettoEcco cosa contesta il PD e quel che resta del PDL: contesta la propria appartenenza non alla Repubblica ma ad un grumo di potere che costringe tutto il territorio a rimanere ancorato agli interessi privati, in cambio di 4/5 assunzioni (a proposito giorno 20 ne scatteranno altre).

Lo fa ignorando l’Unione Europea, le sue direttive, le sue indicazioni. Lo fa facendo finta di ignorare che il “libro Bianco sui trasporti” ha previsto regole molto rigide per garantire a tutto il territorio dell’Unione l’abbattimento degli agenti inquinanti, la “decarbonizzazione”, il miglioramento delle condizioni di vita, l’aumento del livello di qualità della vita dei propri cittadini. (Scarica il libro-Bianco-Trasporti)

Tutto questo è già dentro il progetto di “Benvenuti al Sud” che è sempre perfettibile, migliorabile ma che deve essere vincolato agli interessi, di sviluppo sostenibile e di occupazione delle Comunità interessate. Di certo, non può essere vincolato agli interessi privati.

Un autunno caldo

Una seduta del Consiglio Comunale
Una seduta del Consiglio Comunale

Due anni fa il Capogruppo del PD, Cosimo Antonio Calabrò, sposò il progetto innamorandosene. Tanto da averlo proposto, poche settimane fa, all’On.le Buno Bossio. E poco importa se gli esponenti di “elevata statura” del PD faranno finta di non essersi presentati per ottenerne copia, in modo da potersene intestare la paternità, ricevendo un “no, non lo abbiamo fatto noi”.

Ma la questione è meno complessa di quello che vogliono far credere: alle prossime amministrative non ci saranno destra e sinistra a confrontarsi, ma un’idea di sviluppo. Una, appunto, ed è quella di “Benvenuti al Sud”, perché ormai è chiaro che sia il PD, sia quel che resta del PDL (NCD+FI) hanno già fatto abbastanza, relegando la città agli ultimi posti e non potranno pretendere ulteriori deleghe, semplicemente per evitare di dover andare a lavorare fuori. E non è una questione di “noi siamo al Governo nazionale e regionale”, perché è una affermazione che non incanta più nessuno (visti i risultati).

La questione è ancora più semplice: non hanno un progetto di sviluppo per le città! E la città deve imparare a volare più in alto dei marciapiedi (fatti male) o della raccolta differenziata (10 anni di ritardo). Qui la questione deve riguardare il futuro di tutti, in una visione più democratica di una società che vuole guardare agli “ultimi”, a coloro che non chiedono e non hanno un “padrino”.

Lo scontro non è, e non sarà, di tipo ideologico ma di redistribuzione della ricchezza, del lavoro.

Adesso deve capirlo la città, senza avere paura di essere richiamata – come avviene costantemente – per un “mi piace” su Facebook. Deve trovare il coraggio di schierarsi, perchè è del presente e del futuro che stiamo parlando, perchè la vita non è combattere tutti i giorni per cercare di tirare avanti, ma sorridere ai propri figli contanto sulle certezze.

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: