Villa: il nuovo volto regala un sapore di antico

a sx il progetto dell'ADSP  a dx il preliminare del DPCM: trova le differenze
a sx il progetto dell’ADSP a dx il preliminare del DPCM: trova le differenze

Questa mattina i giornali ci danno il resoconto dell’ennesima improvvida iniziativa da parte di quel che resta dell’Amministrazione Comunale, per mezzo di due amministratori, Imbesi e Bellantone, in combinato disposto con un altro genio della portualità imposto da quel genio despota dell’ex Ministro Toninelli (fu 5 stelle).

Preliminarmente, il resoconto inviato alla stampa dice che è <<Prossimo alla firma un Protocollo d’intesa tra l’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto ed il Comune di Villa San Giovanni per l’avvio della procedura di redazione del Documento di Indirizzo alla Pianificazione (DIP) preliminare alla predisposizione del Piano Regolatore di Sistema Portuale (PRdSP). Un documento che detterà la linea per lo sviluppo futuro del waterfront cittadino tra la spiaggia di Bolano ed il porticciolo di Croce Rossa.

Primo punto, primo errore da manuale! La città è in attesa del nuovo Piano Strutturale Comunale ed essendo il Piano Regolatore Portuale una pianificazione urbanistica, occorre che i tecnici dell’Autorità di Sistema si confrontino con i tecnici del PSC, ai quali il Consiglio Comunale ha già da troppo tempo consegnato le linee guida per la redazione del Piano. Altrimenti torniamo indietro di 70 anni, quando i porti erano esclusiva pertinenza dello Stato e le città non ne potevano sfruttare le potenzialità. In buona sostanza, Imbesi, Mega, Bellantone e soci hanno riportato indietro la lancette del tempo.

I Gattopardi dello Stretto

Dal combinato disposto dell’illustrazione e di quanto scritto da questi due geni mandati in avanscoperta da una Amministrazione ormai destinata al disarmo, sarebbe ormai imminente l’inizio della progettazione del porto a Sud, in adesione al Porto Storico in uso al Gruppo FS. Giusto, in parte e con meccanismi diversi.

Come si evince dalla illustrazione, i sei nuovi attracchi, in conformazione totalmente diversa dall’ipotesi progettuale del Decreto Emergenza – che comporta un maggiore uso e consumo di territorio – si affiancano ad altri tre nuovi approdi, posizionati esattamente lì dove esisteva il “Lido Cenide”, spostando solo di una ventina di metri il disastro ambientale, sociale e culturale di questi ultimi 50 anni.

Con il contentino di lasciare a questa città l’area attualmente utilizzata da C&T ma mantenendo inalterato lo status quo e, soprattutto, dimostrando la validità delle ragioni poste dalla Procura della Repubblica a giustificare gli atti che hanno portato prima all’arresto e poi all’esilio del Sindaco sorreggendo in maniera inappuntabile le motivazioni che hanno indotto il “nuovo” Ufficio Tecnico Comunale nell’avvio del procedimento di revoca degli atti precedentemente rilasciati dal “vecchio” Ufficio Tecnico

Una battaglia di poveri contro poveri

Nulla accade per caso: per arrivare alla progettazione illustrata qui sopra, la battaglia è stata lunga ed estenuante. Durata dal 2000 ad oggi e nel mezzo ci sono state manifestazioni, incontri con Parlamentari, Sottosegretari e Prefetti. Che hanno portato alla modifica sostanziale del Decreto Emergenza che, con diversi colpi di scena una “manina”, di continuo, tenta di scipare a questa Città. Compresa quella del grazie a Dio sparito ex Ministro Toninelli, fino al Sindaco in esilio e ora al Presidente Mega e i due noti amministratori.

Adesso basta! Non è più possibile tollerare chi non vuol sentire ragioni perché compromesso, corrotto mentalmente, con chi ha abdicato agli interessi di questa città per difendere posizioni e interessi personali. E se il gioco si fa duro, i duri tornano a giocare!

21/02/2021

antonio morabito

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