VILLA, CASERMA CC: LA POLITICA SI DIMOSTRA OSTILE!

fabbrica ex ISA
L’Antica Fabbrica ISA

Il Comando Carabinieri cerca casa e non da ora! Con la pubblicazione della manifestazione d’interesse, la Prefettura di Reggio Calabria ha ora segnalato l’imminenza di questa necessità che pochi ricordano essersi evidenziata già nel 2014, quando con una decisione scellerata la Giunta Comunale, all’epoca guidata da Rocco La Valle, deliberò che la nuova Caserma si sarebbe dovuta edificare nell’area dell’ex ISA nel cuore della città. Una Convinzione talmente forte che venne ribadita in un’altra delibera con la quale si definivano gli aspetti tecnici ed organizzativi.

Non bastarono, all’epoca, le proteste e le resistenze anche sui social, non per la costruzione della Caserma quanto contro l’abbattimento dell’antica Fabbrica di sedie e affini, ultimo baluardo di una città che ad inizio del secolo scorso andava mostrando una forte identità industriale.

Da polifunzionale a scuola passando per i Carabinieri

Quando la politica ha poche idee ma ben confuse, finisce per andare nel pallone, con la differenza che nel pallone ci mandano anche la città. E basta farsi un giro per rendersene conto, o leggere i resoconti giornalistici degli ultimi decenni. Sicché, dopo avere solennemente dichiarato la struttura “Edificio di Interesse Storico”, la prima trovata, addirittura messa nera su bianco con un progetto “ben” definito, la ebbe l’ultima Giunta guidata da Cassone che nell’Area ex ISA aveva inventato un Centro Polifunzionale (di cui evidenti ed indelebili segni rimangono con i nuovi Uffici Comunali) con annesso Auditorium con 400 posti a sedere e soli 9 (leggansi nove) posti auto: insomma una “cagata pazzesca” direbbe il ragionier Fantozzi!

Poi l’avvento della nuova Caserma dei Carabinieri, anelata da La Valle che, ancora più confuso e incapace di valutarne l’incompatibilità, nelle more prometteva una porzione dello stesso edificio storico all’Istituto scolastico Nostro-Repaci.

Nel frattempo, però, le belle promesse si scontravano con le necessità reali delle Istituzioni Territoriali e con le varie riforme, sicché si permetteva la chiusura del Giudice di Pace, il Distaccamento della Polizia Stradale, il ridimensionamento orientato alla chiusura dell’Agenzia delle Entrate ecc ecc senza che questo provocasse alcuno scossone.

Quella Caserma non s’ha da fare

Passano gli anni, i mesi e se li conti anche i minuti, cantava il poeta mentre la politica, dopo avere consentito che i “nuovi barbari” infliggessero indicibili ferite al territorio per poi sommessamente accettare accordi al ribasso (leggansi mascheratura variante e restyling del lungomare), trovava anche il tempo per inventarsi l’Orto Botanico, a circa 200 mt dal parco che avrebbe dovuto ospitare la mascheratura della variante.

E che senso ha un orto botanico, laddove invece, ieri come oggi, avrebbe potuto realizzarsi non solo la nuova Caserma dei Carabinieri ma anche il nuovo Commissariato di P.S. e la Caserma della Guardia di Finanza, in un’area che sembra perfetta per realizzare un polo unico, che garantisce indipendenza, per le Forze di Polizia, avviando quel percorso già indicato 40 anni fa con la Riforma della Polizia di Stato, per realizzare una Sala Operativa comune che oggi diventa ancora più attuale con l’avvio del numero unico di emergenza. Ed ancora la mensa in comune ed una serie di servizi che avrebbero comportato un risparmio notevole per noi tutti!

Forse si aspetta che siano i cittadini, come avvenuto per il quartiere Immacolata, a reagire in modo civile rivendicando spazi e luoghi della memoria ma anche spazi di civiltà, quali sono la dislocazione di Uffici e servizi utili al vivere civile!

20/02/2021

antonio morabito

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