VILLA, IL FUTURO OSTAGGIO DI INTERESSI INCONFESSABILI

Come affermava Nicola Biondo sul settimanale “Avvenimenti” la SES società editrice di, “Gazzetta del Sud”, era entrata in affari con la Famiglia Franza, dominus della Società Caronte&Tourist. Rapporti che, con ogni evidenza, sono sempre stati cordiali. E forse è per questo che il quotidiano diretto da Lino MORGANTE ha sempre guardato con interesse le iniziative che in un certo qual modo finivano per favorire la società di trasporti sullo Stretto.

L’ultima, in ordine di tempo, è costituita dall’endorsement di questi giorni all’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto, quella, per intenderci, imposta dall’ex Ministro dei 5 Stelle, Toninelli, che con un atto d’imperio ha scippato la città di Villa San Giovanni, che aveva liberamente scelto di aderire a quella di Gioia Tauro e l’ha annessa a quella di Messina, tentando di mortificare quei territori che – a parole – i 5 Stelle hanno sempre detto di voler tutelare.

l’articolo di Gazzetta del 5 dicembre 2020

DA GAZZETTA E’ TUTTO, ANZI NO

Nell’ampio articolo in cui vengono sviscerate cifre vere e presunte, effettive, future e fiabesche che comprendono diverse attività e si danno già per realizzate le opere, mentre nello specifico si usa solo il termine probabile e si ipotizzano teorie sui bilanci, non si accenna nemmeno all’opera più importante e propedeutica: il DPPS (Documento di Pianificazione Strategica), né si accenna al Piano Regolatore Portuale e, tantomeno, al coinvolgimento (obbligatorio per legge) della città. Un documento, il DPPS, propedeutico a qualsiasi intervento, senza il quale si dimostra di essere di essere in presenza di chiacchiere da bar, senza alcuna offesa per i bar.

l’articolo di Gazzetta del 6 dicembre

Ciò detto (verificare per credere), nel pomeriggio di ieri ci facevamo, e pubblicavamo, proprio questa domanda: e il Piano Regolatore Portuale? Sicchè, puntuale come un cronografo svizzero, nell’ambito di dichiarazioni che blandivano e lusingavano, da parte di chi non ha mai capito una mazza, Gazzetta trovava lo spazio per risponderci affermando, in chiusura dell’articolo: “L’Autorità Portuale ha rassicurato sul fatto che l’intervento per lo spostamento a sud degli approdi verrà inserito nel nuovo piano regolatore generale dell’AdSP dello Stretto.
Cioè, non nelle comunicazioni inviate dall’Autorità e pubblicate il giorno prima ma nele dichiarazioni di altri. . E perchè mai? Perchè è una risposta a chi si è fatto la domanda!

Al netto della lista della spesa, dunque, l’unica cosa che emerge è che l’Autorità di Sistema Portuale di Messina, l’unica cosa che farà perchè è obbligata e già in terribile ritardo, è la messa in sicurezza dei passeggeri, dei loro percorsi pedonali e della sala biglietterie e d’aspetto. Non come atto caritatevole ma perché essa Autorità ne è responsabile di fronte alla legge se qualcuno dovesse avere un incidente.

NEMICI DELLA CITTA’

Si esalta, dunque, l’opera compiuta dal Consigliere Mimmetto Battaglia e da tutto il PD, nelle sue articolazioni verticali e orizzontali. E aggiungiamo anche oblique e circolari che, finalmente, visto che è un obiettivo che il PD villese percorre dal 2009, è riuscito a far aderire Villa San Giovanni all’Autorità portuale di Messina.

Si, perchè pochi lo ricordano ma il Sindaco MELITO, nella sua pur breve sindacatura, aveva scritto una lettera all’Autorità Portuale di Messina, promettendo in dote la città di Villa. All’epoca, Segretario dell’Autorità Portuale, era stato nominato Del Grande, attuale componente del Direttivo del PD villese.

Interessante però, anche il commento che il PD fa dell’operato dell’Autorità Portuale, riportato dalla stampa e a firma di tale Vincenzo Musolino, il quale ringrazia Mimmetto Battaglia ….sempre vicino agli interessi di Villa… ed è soddisfatto per l’attenzione sempre puntata verso il porto a Bolano. Bolano? Si, Bolano e non vi tragga in inganno la foto del Porto a Sud, in adesione al Porto storico, perchè quella è una foto di Benvenutiasud, alla bisogna utilizzata, senza nemmeno mascherarla, dalla Gazzetta. Porto a Bolano che non è un lapsus ma il progetto del porto presentato all’inizio degli anni 2000, dalla Società Caronte, posizionato, esattamente, alla foce del torrente Bolano.

A noi pare che piuttosto che di un partito che dice di essere di sinistra, si stia parlando dei soliti affari sulla testa dei cittadini e i partiti diventano lo strumento degli affari.

LE BUGIE DALLE GAMBE CORTE

Nel 2010 la città di Villa San Giovanni, autonomamente, decise di aderire all’Autorità portuale di Gioia Tauro e indovinate un po’ chi si opponeva? Il Consigliere CICCONE! Esatto, lo stesso di adesso! E il PD, non potendosi opporre, date le convincenti ragioni, optò per l’astensione.

Oggi, dopo l’iniziativa dell’Ex Ministro Delrio, e la decisione del Sindaco Accorinti di far aderire la città di Messina all’Autorità Portuale di Gioia Tauro e, soprattutto, dopo le resistenze alla Consulta della Regione Calabria all’assurdità dell’iniziativa di Toninelli, il PD villese e reggino tornano ad esaltare l’Autorità portuale di Messina, considerandola una “manna dal cielo”. La stessa manna che ha portato alla devastazione del territorio dopo la variante di Cannitello, propedeutica al Ponte ed alla sottomissione di Ciccone per un risarcimento al ribasso che, inceve che mascherare la variante, mascherava come in qualità di dipendente dell’Italfer, lui sacrificava la città sull’altare dei proprio interessi.

LA VALLE, CICCONE, LISTRETTO E FALCOMATA’

l’Associazione Listretto

L’adesione all’Autorità Portuale di Gioia Tauro, nel 2010 aveva portato, da subito, alla decisione del Presidente Grimaldi di aprire una sede distaccata a Villa San Giovanni, a stanziare 300.000 euro per la redazione del Piano Regolatore Portuale, a procedere alla immediata progettazione e messa in sicurezza dei pedoni ed all’ingresso, nel Consiglio dell’Autorità Portuale, del Sindaco di Villa San Giovanni.

Ed, infatti, al Presidente Grimaldi, sin dal primo incontro, fu chiarito che Villa non era subalterna a Gioia T. ma rappresentava un valore aggiunto, portando in dote i circa 7,5 mln all’anno di viaggiatori. Per quella di Messina, invece, Villa rappresenta una succursale inutile dal punto di vista del valore aggiunto.

Ma non finisce qui! Con Gioia Tauro la città di Villa era entrata subito e di diritto nella Zona Economica Speciale che, tradotto, significava finanziamenti a pioggia per le imprese private. E, ancora: Villa avrebbe potuto ridare vita allo scalo di Bolano, funzionando da service per le merci del Porto di Gioia Tauro (come fa Albenga per il porto di La Spezia che dista a 90 km) e insieme all’Autoporto (cui il PD continua ad opporsi dal 2013) ed al Cityporto, avrebbe comportato un formidabile strumento di sviluppo industriale verde di Villa e di tutto l’hinterland, alzando a livelli incredibili il tasso occupazionale, tutto in conformità a quanto raccomandato dal LIBRO BIANCO SUI TRASPORTI dell’Unione Europea.

La Valle, com’è noto, tentennò, e con Ciccone ed altri fondò l’Associazione LISTRETTO, una sorta di lobby delle infrastrutture con un canale privilegiato con Falcomatà. Com’è andata a finire è sotto gli occhi di tutti!

RECOVERI FUND, HIGHT CUBE E LA SICILIA

In previsione della costruzione (solo stradale) del Ponte sullo Stretto, la Sicilia si era già organizzata: interporto di Catania, di Termini Imerese e piattaforma Logistica di Messina, col fine di intercettare tutte le merci provenienti dal Corno d’Africa per instradarle attraverso il Ponte sullo Stretto, in modo da consegnarle in tutta Europa (fonte ex Presidente della Sicilia Raffaele LOMBARDO).

Com’è noto, l’Unione Europea non metterà un euro per cofinanziare il Ponte sullo Stretto, poichè l’Unione finanzia solo opere ferroviarie e nel frattempo, l’accordo ITALIA-CINA su “La via della Seta” che prevedeva l’approdo di navi cinesi a Genova, è stato gioco-forza modificato, sicché le merci dalla Cina devono necessariamente approdare a Gioia Tauro (unico porto infrastrutturato).

Orbene, Villa San Giovanni ha una ennesima occasione storica: far utilizzare i fondi del Recovery Fund per realizzare l’Alta Capacità Ferroviaria che consentirebbe ai container “Hight Cube” (attualmente si stima che il 50% dei container in circolazione siano del tipo Hight Cube) di poter essere caricati sui convogli ferroviari senza problemi (attualmente le dimensioni delle gallerie ferroviarie lo impediscono).

INIZIATIVA REFERENDARIA

Quindi, ora più che mai (occorre farlo adesso, subito) bisogna che questa città individui e percorra le strade che la portino verso il futuro, comprendendo i nomi dei propri nemici (non quelli che non capiscono e quelli in buona fede) e si mobiliti anche attraverso una iniziativa referendaria per decidere cosa vuole fare da grande in merito all’Autorità Portuale, sollecitando Governo e Parlamento ad utilizzare parte delle risorse del Recovery Fund per questi progetti, per dare stabilità al futuro senza svendere un territorio. E’ una occasione storica, grazie anche alle elezioni Regionali, per avere prima!

Bisogna farlo ora, cercando di coinvolgere ognuno e ciascuno: dai partiti (tutti) ai sindacati, le associazioni, i gruppi e financo le parrocchie, perché mai come oggi negli occhi della gente si legge la paura dell’incertezza per il futuro. E occorre farlo tutti insieme, con una iniziativa referendaria in grado di dire, prima di tutto al Ministro De Michelis, quale deve essere il nostro ruolo e quale deve essere il futuro dei nostri figli.

06/12/2020

antonio morabito

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