Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie

Sembra la fotografia di “Soldati”, di Ungaretti che nel brevissimo passo poetico paragona le foglie (i soldati) sull’albero d’autunno. Una stridente contraddizione che però si addice moltissimo a quanto avvenuto tra ieri e oggi (anzi da venerdì sera ad oggi) tra il nostro sindaco in esilio, i suoi più fidi scudieri e il resto della maggioranza e della città.

Ma andiamo per gradi! Venerdì sera si danno appuntamento Siclari, Morgante, Porpiglia, e magari Imbesi, D’Agostino e frattaglie varie per cenare insieme e stabilire il piano d’azione da porre in atto contro la sindaca facente funzioni, rea di essersi sognata di costruirsi la Giunta che preferisce ora che il sindaco titolare è tenuto in esilio dalla magistratura.

Il drappello cerca di ragionare (difficile) e poi tira fuori la soluzione semplice e un pò banale: Morgante deve rivendicare il parcheggio di via Mazzini, così può anche dire di dover ultimare alcune iniziative; A Morgante si affianca Porpiglia padre (come Alessandro Dumas, padre e figlia, ma manca lo spirito santo) che anela di essere eletta alla Città Metropolitana e che tutti dovranno votare, altrimenti torna a fare l’assessore. E basta? Ah no, vuole pure i profiteroles ogni domenica!

Delitto imperfetto

Questo più o meno il quadro che si delinea sulla collina scillese, tra una costoletta e un bicchiere di vino. Tutto concordato, anche il mandato a D’Agostino di redigere la nota stampa che l’indomani, cioè sabato, viene inviata ai giornali e pubblicata sui social. Tutto perfetto! Ah no, perché il gruppetto si da appuntamento per domenica, insieme al resto della maggioranza, per incontrarsi, con Siclari a Catona.

Senonché lo stesso sabato sera in cui esce l’articolo, dalle pagine di Benevenutiasud viene fuori una vigorosa censura sul tentativo di Morgante di ascriversi il parcheggio di via Mazzini. E l’indomani, sulle stesse pagine, viene pubblicato lo scoop (?) della riunione col sindaco in esilio. Una notizia clamorosa (fino ad oggi non era mai trapelato nulla: semplicemente tutti lo sapevano e lo sanno). Nonostante il divieto di esercitare il ruolo, imposto dalla magistratura e dalla prefettura, Siclari si incontrava con la maggioranza!

Fuggi fuggi generale, chi indossava caschi, chi evocava la guerra batteriologica, chi chiamava i caschi blu dell’ONU, chi sconvocava la riunione per convocarla al Comune, chi convocava interpartitiche, chi le sconvocava. Insomma il delirio. Fino a quando la farsa aveva parzialmente luogo. Parzialmente perché chi aveva convocato l’interpartitica si è dovuto scusare con il resto dei partiti, ricevendo a sua volta le scuse di chi non voleva fosse una interpartitica, Insomma un casotto. Ma almeno un obiettivo veniva raggiunto: dare un messaggio rassicurante alla Procura: il sindaco era solo in videoconferenza e solamente per i saluti.

Fratelli Coltelli

Per essere sicuri che in ambienti giudiziari lo sapessero, il consiglio legale è stato quello di stilare una nota da consegnare alla stampa, ufficialmente per rassicurare i lettori: noi siamo una maggioranza fortissimi, unita, granitica, imperturbabile. Fino alla fine della riunione, poi continueremo a dilaniarci, come abbiamo fatto prima e come faremo dopo. Ma non lo faremo noi, in prima persona, perché siamo persone a modo, lo faremo fare ai nostri cani e, soprattutto, alle nostre cagne da guardia.

D’altro canto Morgante, da piccolo uomo qual è, nutre un insano desiderio di vendetta nei confronti della sua sindaca che gli ha usato l’onta di incontrare Benvenutiasud, movimento dal quale egli sa bene di essere stato allontanato, in tempi non sospetti, dopo avere egli aderito all’Associazione Officina Calabria dell’ex Consigliere Regionale Giuseppe Giordano, sospettata dai magistrati di far parte di quella galassia di associazioni contigue con l’avv. Paolo Romeo.

to be continued

11/01/2021

antonio morabito

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