VARIANTE DI CANNITELLO, A VUOTO LA SEDUTA DEL CIPE

Il Ministro del mostro di Cannitello
Il Ministro alle promesse

Non sono servite a molto le rassicurazioni del ministro Lupi e del sottosegretario De Caro, sull’impegno che avrebbe assunto il CIPE, alla prima riunione utile, in merito al completamento della Variante di Cannitello.

Impegno a seguito del quale avevano fatto a gara, tutti: dal Nuovo Centrodestra al Partito Democratico fino, addirittura, agli attivisti del Movimento 5 Stelle, per annunciare alle moltitudini, prima e dopo la campagna elettorale per le europee, che la “mascheratura” di quell’opera deturpante, nota come “il mostro di Cannitello”, sarebbe stata oggetto di approvazione imminente da parte del CIPE.

Ci ho pensato io
Ci ho pensato io

Addirittura, dopo la riunione che precede la formale convocazione dell’organismo interministeriale, erano anche stati forniti i dettagli: 7 mln di euro per completare quel “mostro”, figlio del deficit di capacità amministrativa di una classe politica che qualcuno, molto più importante di noi, ha generalmente definito “la peggiore dell’occidente”.

Invece, dalle comunicazioni ufficiali dell’organismo interministeriale, risulta che la “Variante” non è neppure citata, come peraltro era prevedibile, tra i provvedimenti approvati il 30 giugno scorso, anche perché quand’anche la volontà ministeriale fosse concreta, la procedura di riassegnazione di fondi è articolata e complessa e occorre sciogliere il nodo dell’appalto o meno per la realizzazione. (esito seduta CIPE 30 giugno 2014)

Una complessità il cui vero responsabile è stato, è, e rimane,

Sacrificio e Dolore
Sacrificio e Dolore

il sindaco di Villa San Giovanni che acconsentendo alla rimozione di un cantiere le cui opere, come da progetto e deliberazione del CIPE, non erano affatto ultimate, ha dimostrato una grave disattenzione nei confronti della città.

Una disattenzione che, sotto aspetti diversi, deve essere ascritta a tutti i componenti del consiglio comunale e della minoranza in particolare, rimasti inermi di fronte ad censurabile iniziativa del sindaco che ha permesso alle holding del cemento di comportarsi in modo predatorio nei confronti della città.

Noi non abbiamo alcun dubbio che la “mascheratura” della Variante di Cannitello verrà realizzata, così come continueremo a batterci, come abbiamo fatto, in orgogliosa solitudine. E verrà realizzata perché il mancato completamento del progetto costituisce un inadempimento contrattuale che ove non dovesse trovare ristoro sul piano amministrativo, lo troverà, certamente, sul piano giudiziario.

Una seduta del Consiglio Comunale :)
Una seduta del Consiglio Comunale 🙂

Quello che, invece, preoccupa e dovrebbe preoccupare tutti i cittadini, è la fotografia reale che questa vicenda offre, fatta di una classe politica servile con i poteri forti e ostaggio di interessi estranei alle esigenze ed alle aspettative di una città che deve trovare il coraggio di reagire alla propria classe politica e di imporle il cambiamento.

L’occasione non saranno, di certo le prossime elezioni amministrative del 2015, in cui si profila una disputa infarcita di “faremo,” tra chi in questi 5 anni ha avuto l’opportunità di fare e non ha fatto e chi, invece, non “ha fatto” per 20 anni ed è talmente compromesso e impantanato nel “sistema” che si è trovato costretto ad una semplice “presenza” sui banchi dell’opposizione.

I costi, naturalmente, li paga una città in vicende come quella della “Variante” o che è costretta a subire un regime tributario vessatorio e mai così alto, a fronte di servizi pessimi o inesistenti.

Villa San Giovanni, 05/07/2014

Il Portavoce
Rocco CARIDI

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