SANITA’, I SINDACI TROVANO CHIUSO

404 sindaci a roma hanno trovato chiuso

A chi non è capitato di visitare una pagina web e vedersi comparire l’ERRORE 404. L’errore 404 è, convenzionalmente, un errore che non appartiene al server,  in buona sostanza la pagina web che stiamo cercando di raggiungere non è disponibile per le ragioni più disparate. Ebbene ieri è successa la stessa cosa ai 404 Sindaci che si erano dati appuntamento a Roma. Per rivendicare il diritto dei calabresi ad una sanità adeguata? Assolutamente no, per rivendicare il primato della politica (la loro) sul rispetto delle leggi e degli accordi.

Ovviamente c’era una parte che, in buona fede (adesso chissà quanti diranno che lo erano) che con animo sincero intendeva protestare ma che è stata fagocitata da quella minoranza che altri e più biechi obiettivi intendeva rivendicare: vale a dire il loro interesse a continuare a uno scempio che dura da venti e passa anni.

Sicché al rientro, il “primus inter pares”, l’ex più splendida chioma del reame, Giuseppe Falcomatà detto Peppe (toh, come il più famoso Peppe), ha deliziato i suoi sudditi raccontando una serie di fregnacce per nascondere la fallimentare iniziativa ed ha illustrato i mirabolanti obiettivi raggiunti e come un fiero condottiero, lo Spartaco de “noartri”, dopo aver riunito i sui guerrieri, prima di essere completamente sopraffatto dalle fatiche ed abbracciato da Morfeo, li ha deliziati col racconto epico delle gesta compiute che piegavano alle sue volontà l’Imperatore romano che voleva fare il dictator.

Le conquiste di Roma e il veterinario

Vediamo, dunque, quali medaglie al petto ha ottenuto il Console, restituendo ai più un racconto che ben che vada è falso e pieno di ipocrisia, che si può sintetizzare in tre parole: SPERANZA, ELEMOSINA, E SPAZIO PER NOI:
1)- SPERANZA: Il superamento al più presto del commissariamento della sanità calabrese; che è una speranza che vede stringersi al capezzale anche le Regioni: ABBRUZZO, LAZIO, CAMPANIA, MOLISE, PUGLIA e SICILIA, tutte Regioni che, come la Calabria, sono Commissariate per deficit sanitario.
2) ELEMOSINA, cioé Le risorse economiche per sanare il debito; In buona sostanza, noi abbiamo già un debito con lo Stato che ci ha prestato i soldi (L’avete voluto il federalismo fiscale? eccolo!). Ora chiediamo allo Stato di ripianare il nostro debito, facendo altro debito che noi cittadini pagheremo. E siccome per una serie di regole anche europee, se prendo dei soldi a prestito devo restituirli (una sorta di MES regionale), chi lo restituirà? Indovinate e cominciate a pagare”
3) AGGIUNGI UN POSTO A TAVOLAUna piattaforma di concertazione permanente e la condivisione delle scelte che riguardano la sanità calabrese coi sindaci. Una volta si chiamava “tavolo” ma essendosi mangiati i piedi, l’hanno definito piattaforma ma la sostanza non cambia. Solo che fino a ieri questa piattaforma c’era già, perchè lo Stato non solo ti ha dato i soldi ma pretende anche, a scadenza prefissata, di verificare come stai procedendo. E a questa “piattaforma” partecipavano: la Regione, il Commissario e il Governo. Adesso vogliono partecipare anche i Sindaci (in 404? e dove la fanno in uno stadio?).

I luoghi di partecipazione

il fiero condottiero “de noartri”, tra una pettinata e l’altra, ha dimenticato di studiare le norme poichè i sindaci (e lui prima di tutto in quanto sindaco metropolitano), fanno parte della “Conferenza dei Sindaci” istituita per legge presso l’ASP e di cui lui stesso è presidente.

Cos’è la “Conferenza dei Sindaci”? E’ l’organismo attraverso il quale la componente politico-elettiva, partecipa alla programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale e rappresenta il luogo del confronto con le istanze istituzionali del territorio. L’avv. Falcomatà (non so se ha mai superato gli esami di Stato ma se non lo è, certamente lo sarà), proprio per i suoi studi, è impossibile che non o sapesse, quindi cosa voleva dire al Governo in luogo di quella piattaforma? Forse che la sanità è cosa loro?

Che sia cosa loro è un fatto ormai acclarato, perchè la sanità in Calabria non è che non funziona sotto l’aspetto medico, infermieristico e delle altre professioni sanitarie: la sanità non funziona dal punto di vista amministrativo e burocratico e che vede in certa politica il suo cuore pulsante. Quella stessa politica che in una fase come questa, affida ad un veterinario, con tutte le specializzazioni possibili e immaginabili, la Dirigenza del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Reggio Calabria che si occupa anche dei Tamponi per la ricerca del Covid-19. Non so se nel resto d’Italia questo modello sia replicato. Noi non lo abbiamo riscontrato!

20/11/2020

antonio morabito

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