Rifiuti a Villa San Giovanni: Ecco chi paga

La lobby del rifiuto miracolata dall’Amministrazione Comunale di Villa San Giovanni che fa pagare ai cittadini tutti costi, mantenendo disagi che mettono a rischio la salubrità di un ambiente già disastrato. Ed è incredibile che dove le lobby dei potenti hanno un canale diretto con la politica si garantiscano condizioni dignitose, mentre a ridosso delle scuole la situazione igienico sanitaria sia devastante senza che vengano assunti provvedimenti

ecco come appariva oggi via zanotti bianco
Via Zanotti-Bianco: spariti i cassonetti

Sicché, come dimostrano le foto, la via Zanotti-Bianco, sede di importanti compagnie di navigazione, grandi alberghi e supermercati, appare completamente ripulita persino da cassonetti (così che nessuno possa depositare immondizia), mentre le scuole, sede di insignificanti interessi riconducibili a bambini e ragazzi più esposti a infezioni ed epidemie, rimangono ad attestare una “emergenza rifiuti” dai costi insopportabili e dalle carenze generate dall’amministrazione comunale che dopo avere latitato per 4 anni, adesso non è nemmeno in grado di far rispettare gli obblighi contrattuali.

ecco dov'erano i cassonetti
ecco dov’erano i cassonetti
condizione analoga in tutte le scuole
Villa San Giovanni: condizione analoga in tutte le scuole

Il perché l’amministrazione comunale e gli uffici nascondano le carte, lo ha lasciato ben intuire l’inchiesta di “Corriere della Calabria”. E tuttavia rimangono gli atti pubblici da cui si ricava il disprezzo degli amministratori nei confronti della città.

Lo abbiamo detto in tutte le lingue: il D.Lgs. 152/2006 fissava nel 35% la quota di differenziata da raggiungere nel 2006, il 45% nel 2008 ed il 60% nel 2012. Villa San Giovanni nel 2011 (ultimi dati forniti dalla Regione) aveva raggiunto un misero 5,96%. Una inadempienza, dunque, che non appartiene solo a La Valle e alla sua squadra ma riguarda responsabilità di tutte le precedenti amministrazioni di centrosinistra.

Autorità Sanitaria Locale
Autorità Sanitaria Locale

Tuttavia l’attuale amministrazione comunale, sul fronte delle responsabilità, gode di un maggior privilegio: intanto perché, finalmente, la Corte dei Conti ha cominciato a sancire il danno erariale per gli amministratori che non hanno raggiunto le quote di “differenziata” previste dalla legge; in secondo luogo perché l’attuale amministrazione non ha vigilato sul rispetto degli obblighi previsti dal contratto stipulato nel 2012 con l’AVR, aggiudicataria dell’appalto per la gestione dell’intero ciclo di rifiuti.

Partiamo da un dato: il raggiungimento del 60% di raccolta differenziata, come previsto al 31/12/2012, avrebbe portato all’abbattimento dei costi per gli utenti di almeno il 40% e prodotto nuova occupazione.

Detto questo, va anche detto che il contratto stipulato nel 2012 e tuttora vigente, prevedeva, a fronte di un corrispettivo, che l’AVR consentisse “all’utenza di conferire i rifiuti in maniera selezionata “, vale a dire differenziata.

Questa modalità avrebbe consentito, ai cittadini “virtuosi”, a norma di regolamento comunale, di ottenere ulteriori riduzioni sulla Tariffa dei Rifiuti. E, come fanno i cittadini a fare la “differenziata” se a monte manca l’organizzazione del servizio, per colpa del gestore e del controllore?

indexCome tutti i contratti che si rispettino, anche quello sottoscritto tra Comune e AVR  prevedeva pesanti penali in caso di inadempienze e, prima tra tutte, l’applicazione di una penale di 750,00 euro al giorno in caso di ritardo nell’avvio del servizio. Ovviamente, per avvio del servizio non s’intende far circolare i camion ma operare secondo le norme di capitolato.

Questa è solo una delle incongruenze e delle inadempienze cui fa da contraltare la totale inerzia dei controlli da parte dell’amministrazione comunale e dell’assessore ai servizi in particolare.

Come, per esempio, il mancato raggiungimento delle quote di “differenziata” previste dall’offerta e dal capitolato, la cui penale si ricaverebbe da una formula

Kg mancanti rispetto agli obiettivi stabiliti in sede di offerta di gara x €. 0,02 al Kg.

l'Assessore alle Tasse
l’Assessore alle Tasse

Solo a titolo d’esempio, entro il 31/12/2013 si sarebbe dovuti raggiungere l’obiettivo del 35% di raccolta differenziata, cosa che ovviamente non è avvenuta.

Il paradosso, però, è che ai cittadini e alle imprese vengono fatti pagare i costi dell’inerzia dell’amministrazione comunale e dei mancati controlli, ma alcuna penale viene applicata alle imprese che così possono tranquillamente arricchirsi sulle spalle dei cittadini.

Per non parlare delle “contaminazioni”, delle “cointeressenze”, di rapporti incestuosi che comportano violazioni tali da essere prevista, addirittura, la risoluzione immediata del contratto.

Di palo in frasca, dal serio al faceto, una curiosità: per il mancato lavaggio e disinfezione di ciascun cassonetto è prevista una penale di 100euro perogni cassonetto. Peccato che il capitolato non preveda quando e quante volte i cassonetti vadano lavati e disinfettati, col risultato che la penale è inapplicabile.

Chissà perché!

 

 

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