RAFFA A VILLA MA SOLO PER ALBERGHIERO E MUSEO DEL MARE

unnamed2Anche noi siamo rimasti delusi dopo la visita di Giuseppe RAFFA, presidente della Provincia di Reggio Calabria, alla riunione, a porte chiuse, tenutasi nel plesso dell’Istituto Tecnico, oggi diviso tra Alberghiero, Tecnico e alcune aule del Liceo.

Una riunione “tecnica”, quella di oggi, ma non per risolvere il problema del Liceo Nostro-Repaci ma per trovare una soluzione alla carenza di aule dell’Istituto Alberghiero, a causa del sequestro dello scorso anno.

Accanto a Raffa il codazzo di assessori comunali, affranto dalle dimissioni del sindaco, Rocco La Valle, cui Raffa si è dedicato a margine dell’impegno con la dott.ssa Barbalace, impegnandosi ad incontrare il sindaco in privato.

La soluzione condivisa, è stata quella di prevedere, per un altr’anno (tanto loro non ci saranno), l’intera struttura dell’ex Istituto Tecnico e a spostare i laboratori attualmente rimasti ancora nella struttura sequestrata.

Tanto rumore per nulla

Cultura di lotta e di protesta
Cultura di lotta e di protesta

Rimane incerta, quindi, la vicenda della carenza di aule per il Liceo Nostro-Repaci, dopo la clamorosa decisione di ieri, che ha portato gli Uffici della Provincia a chiedere al Comune di sgomberare, entro 7 giorni, i locali dell’ex Magistrale, adibiti a “Museo dello Stretto”.

Questo aveva generato, ieri, le dimissioni del sindaco, come atto di protesta contro la Provincia e contro Raffa che, si pensava, sarebbe venuto a Villa San Giovanni a trovare una soluzione e far rientrare le dimissioni.

Dunque, un nulla di fatto ma solo promesse (che nemmeno si possono mantenere). Soprattutto nulla di fatto per i ragazzi del Liceo, la cui soluzione sarebbe, in divenire. Ma nulla di fatto nemmeno per le dimissioni del sindaco che, a questo punto, qualora rientrassero, dimostrerebbero solo come sia stato un atto di forza contro altre istituzioni.

D’altro canto, Raffa sa bene che da marzo ad oggi la “sua” Provincia non è stata in grado di risolvere il problema e che, insieme al Comune di Villa San Giovanni, ha determinato un pasticcio clamoroso che non si sa come verrà risolto. E resta la beffa, per questi ragazzi, cui l’arroganza di pochi sta negando un diritto Costituzionalmente riconosciuto.

Il Museo degli Orrori

taglio del nastro
taglio del nastro

Il Comunicato della provincia, parla chiaramente di “Museo del Mare”, cioè della struttura sorta a Cannitello per volontà dell’ANMI. Nessun accenno al “Museo dello Stretto” che – oggi – dopo avere invitato TUTTI (vanamente), aspettavano la visita del Presidente della Provincia che, però, non si è presentato.

Il “Museo dello Stretto”, unico luogo di cultura di tutto il globo terracqueo, lo ribadiamo per chi fosse stato distratto, è “ospite” presso i locali dell’ex Magistrale, in forza di una convenzione stipulata con il Comune di Villa San Giovanni, cui la struttura scolastica era stata, a sua volta concessa dalla Provincia e che avrebbe dovuta essere restituita a “semplice richiesta”.

Il Comune, dopo la richiesta della Provincia, si è opposto, anche per via dei costi (circa 90.000 euro) sostenuti per adeguare i locali della scuola a “Museo dello Stretto”.

In realtà, né la Provincia, né il Comune, avrebbero potuto adibire una struttura scolastica per altri usi (a norma degli artt. 95 e 96 del D.Lgs. 297/94) e, considerato che la stessa era inutilizzata, avrebbero potuto far perdere la “destinazione” alla struttura, ovvero ristrutturarla come edificio scolastico, eventualmente prevedendo di allocare il “Museo del Mare”.

La furbizia di La Valle

un uomo solo al comando
un uomo solo al comando

Il sindaco e la sua Giunta, sanno di avere fatto una cappellata. Non è la prima e non sarà l’ultima, perchè invece di “pensare alle future generazioni”, pensano alle “prossime elezioni”. Ma in seconda battuta, perchè ci sono prima gli affari di famiglia!

Lui, La Valle, ha promesso, in incontri “informali” (?) ai Carabinieri, la struttura sorta dalle ceneri di una parte dell’ex fabbrica ISA, i cui finanziamenti erano destinati a realizzare gli Uffici Comunali e, dopo vari tentativi, ha dovuto recedere dall’intento ma senza rinunciare al proposito.

La questione, oggi, si è riproposta, con la giustificazione delle aule che – lui – insiste a voler dare al Liceo Nostro-Repaci, nella struttura dell’Ex fabbrica ISA, facendoli realizzare dalla provincia e tentando, così, di ottenere ben altri finanziamenti per “regalare” la struttura ai Carabinieri, infischiandosene delle ragioni di sicurezza. Soprattutto, infischiandosene del fatto che l’area della fabbrica ex ISA è destinata, con progetto realizzato, ad Auditorium con 400 posti a sedere.

Ecco il perché il “Museo dello Stretto” – nonostante una palese situazione di illegalità – non può essere trasferito in altra struttura, magari in affitto, per poi trovare spazio in un’ala dell’ex ISA.

Ed ecco perché, l’unico “presidio di cultura” esistente sul globo terracqueo, sta starnazzando come le oche del Campidoglio!

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