Protesta dei Supermercati: dopo i partiti, adesso siamo alle famiglie di lotta e di governo.

Giornata di lotta e di governo, martedì pomeriggio, per i lavoratori dei supermercati villesi, la cui occupazione sarebbe messa a rischio dalla paventata apertura del supermercato “Auchan” presso la struttura del Centro Commerciale “La Perla dello Stretto”.

di turno la protesta
di turno la protesta

A guardare bene le contestazioni mosse dai proprietari di tali attività (ma non era una protesta dei lavoratori?), il nodo cruciale del problema non è se aprirà o meno l’Auchan ma, da quanto emerge, come abbia fatto, nel 2001, ad aprire il Centro Commerciale “La Perla dello Stretto”, in violazione di tutta una serie di norme che, dettagliatamente, vengono elencate.

Violazioni cui corrisponderebbero altrettanti abusi commessi nel rilascio dell’autorizzazione all’apertura.

Verrebbe da chiedersi: ma all’apertura del Centro Commerciale “La Perla dello Stretto”, dove eravate? Quando, a decine e decine, spariva un intero popolo di Partite Iva, dov’erano i “padroncini” della media distribuzione alimentare, rassicurati dal fatto che impalpabili, impercepibili, imperscrutabili meccanismi garantivano che il settore alimentare non sarebbe stato introdotto?

A ragionare come alcuni, appunto! Ma noi non abbiamo il dono dell’avarizia, dell’ingordigia, dell’individualismo anzi, dell’egoismo! Epperò la nostra solidarietà riguarda i lavoratori (non sappiamo quanto e come retribuiti), cui nel giorno di chiusura dei negozi alimentari è stato “permesso” di manifestare civilmente il disappunto dei loro datori di lavoro.

Si, perché, forse, la protesta avrebbe avuto più senso ove avesse avuto luogo durante l’orario di normale apertura delle attività. Certo, questa si sarebbe chiamata, in gergo, “serrata” ed avrebbe coinvolto, insieme, lavoratori e datori di lavoro. Con evidente danno economico alle proprietà ma, come si dice, questa è un’altra storia.

scaffale di lotta e di governo
scaffale di lotta e di governo

A ben guardare, appare irreale la tesi secondo la quale, all’epoca della prima apertura, nessuno si sia accorto o abbia approfondito sulla lunga serie di illegittimità che oggi vengono denunciate. E possibile che nessuno abbia avuto un sussulto, leggendo, nella relazione tecnico-economica, che il Centro Commerciale avrebbe, addirittura, migliorato la viabilità?

Vabbè ma in ogni caso che responsabilità potrebbe avere oggi, la Giunta La Valle, su fatti risalenti a più di 10 anni fa? D’accordo, La Valle all’epoca era un Consigliere di minoranza ed avrebbe dovuto controllare; Cassone era il Sindaco e va bene, ma stiamo parlando di 10 anni fa.

Non si può sempre fare dietrologia, cercare ambiguità, gangli oscuri. Ad un certo punto occorre pure andare oltre e guardare al futuro.

Si, è vero, in questi 10 anni le varie amministrazioni non hanno prodotto alcuna programmazione in tema di attività commerciali, alcun “piano per il commercio”. Certo, da un’Amministrazione che si presentava per la prima volta, con la promessa che “cambiare si poteva”,  ci si sarebbe aspettati un minimo di regolamentazione, un supporto vero alle attività commerciali, ma è anche vero che sul piano della programmazione questa amministrazione è stata imparziale: non  è intervenuta sul commercio ma nemmeno sull’edilizia, sugli immobili, sulla viabilità, sul turismo. Non è intervenuta su niente e sarebbe ingiusto accusarla di voler favorire qualcosa o qualcuno. Casomai di danneggiarci. Tutti!

A ben guardare, infatti, alcun rilievo viene mosso dai contestatori all’attuale Amministrazione Comunale che, bontà sua, come al solito non sa o non c’era.

In effetti c’è un dato che rende poco verosimile il contenuto delle contestazioni che solo oggi vengono rilevate dai “contestatori” ed attiene al fatto che se fossero vere, accanto a quelle contestazioni andrebbe scritto un lungo elenco di “istituzioni” e di “soggetti istituzionali” che, nel migliore dei casi, avrebbero mostrato una macroscopica distrazione tale da farli ritenere, tutti, assolutamente inadeguati e meritevoli di essere puntualmente rimossi e perseguiti.

Quindi non è e non può essere. E troppo incredibile, inverosimile il racconto.

Piuttosto rileverebbe il dato politico: possibile che di alcune pratiche dello Sportello delle Attività Produttive l’amministrazione sia stata attrice protagonista e, su altre, come questa, rimanga ignara spettatrice? Ed ancora: la mancata pianificazione del commercio, da parte di questa Amministrazione, è sufficiente a ricondurre una responsabilità politica in capo all’attuale Giunta Comunale, nessuno escluso? E se si, come mai parti importanti e “innominabili” della protesta non assumono i conseguenti atti di dignità politica?

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