Ponte sullo Stretto….. prima che sia troppo tardi

L’Amministrazione Comunale rifletta seriamente sull’assenso che è chiamata ad esprimere in seno alla “Conferenza dei servizi” convocata a Roma per il 10 novembre e che darà il via libera alla procedura per la dichiarazione di “Pubblica Utilità”, da parte del CIPE, in merito al ponte sullo Stretto di Messina.

IL DANNO E LA BEFFA
IL DANNO E LA BEFFA

Dietro l’apparente normalità di una procedura prevista per legge, infatti, si nascondono tutte le incertezze di un progetto ricco di incognite, a cominciare proprio dall’assenza della copertura finanziaria, che potrebbe comportare un rischio concreto per una vastissima area del territorio che, a seguito della dichiarazione di “Pubblica Utilità”, resterà mummificato con gravi danni allo sviluppo dell’intera area.

Alle parole ed alle rassicurazioni dell’AD di Stretto di Messina, Pietro CIUCCI, sull’interesse di investitori privati che avrebbero dovuto finanziare il 60% dell’Opera, non è corrisposta alcun atto formale in grado di dimostrare l’esistenza di un solo investitore in grado di coprire, nemmeno in parte, il costo dell’infrastruttura. Al contrario, la mozione presentata alla Camera da IDV con l’appoggio del Governo, ha di fatto sottratto all’Opera anche la parte di finanziamento pubblico già destinato alla costruzione del Ponte.

A tutte queste che con una buona dose di ottimismo vogliamo definire “incertezze”, si contrappone la possibilità che la definizione della procedura diretta a far dichiarare “utile”, da parte del CIPE, l’infrastruttura di collegamento con la Sicilia, determini l’immobilizzazione di una vastissima area del territorio villese ed una spada di Damocle che penderà sulla testa dei proprietari, privandoli di ogni diritto sui loro beni almeno per i prossimi dieci anni.

A parte le norme di salvaguardia, infatti, in caso di dichiarazione di pubblica utilità da parte del CIPE, il Contraente Generale, Eurolink, avrà almeno sette anni di tempo – salvo un termine più ampio determinato dallo stesso CIPE – per avviare le procedure d’esproprio delle aree interessate.

Berlusconi_ponte_sullo_stretto_divide_le_acqueLa questione non può, quindi, essere sottovalutata o affrontata superficialmente e senza un approfondito dibattito dentro la città, con le forze politiche e con i cittadini a cui occorre offrire certezze e garanzie ma anche la tutela dei diritti, individuali e collettivi, di una Comunità che già soffre oltre il dovuto il dramma di una crisi economica senza precedenti.

In questa direzione un ulteriore danno, provocato dall’incertezza sul mancato sviluppo del territorio, potrebbe provocare effetti devastanti e causare la totale degenerazione della coesione sociale.

Prima che sia troppo tardi, quindi, facciamo appello al Sindaco La Valle affinché sospenda ogni valutazione in ordine ai pareri da esprimere in sede di conferenza dei servizi e pretenda che la Società Stretto di Messina ed il Governo nazionale, certifichino l’esistenza delle risorse economiche necessarie al completamento dell’opera.

8 novembre 2011

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: