PERLA DELLO STRETTO: TAR SOSPENDE ORDINANZA

la Legge è uguale per tutti
la Legge è uguale per tutti

Lo avevamo detto e scritto: l’Ordinanza di Sospensione dell’attività di Grande Struttura di vendita, emessa dal Comune di Villa San Giovanni, faceva acqua da tutte le parti. Tant’è che nell’udienza del 30 luglio scorso, il TAR di Reggio Calabria, accogliendo le tesi del Liquidatore Giudiziale della “Romeo Antonino SRL”, ha emesso un decreto con cui si sospende l’efficacia dell’ordinanza, rinviando il merito all’udienza già fissata per l’11 settembre prossimo. (clicca per scaricare il decreto)

Sorpreso – da quanto emerge dalla lettura del provvedimento – anche il TAR del fatto che il Comune si sia accorto “solo a distanza di un notevolissimo lasso di tempo dall’apertura della sede di vendita” dell’assenza del certificato di agibilità che, in fondo, è l’unico elemento rilevante dell’ordinanza emessa.

l'impacciato
l’impacciato

Ennesimo flop amministrativo dell’Amministrazione La Valle che continua a subire pesanti censure dagli organi di giustizia, non solo amministrativa (basta ricordare la questione demanio marittimo), sul modo e sugli indirizzi con cui vengono gestiti gli “affari amministrativi”.

A parte le implicazioni di altra natura, derivanti dalle allarmanti “intercettazioni” diffuse dalla stampa e che riguardano quel “centro commerciale”, stupisce il silenzio con cui la politica (tutta) sta affrontando la questione.

A cominciare dalle tante amnesie registrate nel corso del Consiglio Comunale di lunedì scorso dove, nonostante l’argomento “Perla dello Stretto” imperversi da tempo ed abbia fatto venire alla luce scenari inquietanti, l’unica richiesta di informazioni è venuta dal consigliere Morgante, cui ha risposto un sindaco palesemente impacciato e impaurito.

Il Presidente del Consiglio Comunale
Il Presidente del Consiglio Comunale

Lui, il sindaco, dice che non sa, perché sono gli Uffici che ci stanno lavorando e che la vicenda é scoppiata all’improvviso in un momento in cui era in ferie (oppure è scoppiata apposta perché era in ferie?). Gli altri nemmeno parlano. A cominciare da Cassone, all’epoca sindaco, che tace. E tace pure Calabrò che all’epoca si barcamenava tra la presidenza della Provincia e la presidenza del Consiglio Comunale.

Nessuno sa niente e nessuno vuole sapere niente, nonostante il caos provocato all’epoca. Abbottonati anche quelli delle ricorrenze anti-mafia e quelli della legalità pelosa.

La Valle si sa, i giornali non li legge. Anche lui preferisce i classici, per questo non lo ha allarmato la notizia che attribuisce alla più potente famiglia ndranghetista la regia della cessione della struttura da Fiat alla “Perla”.  E nemmeno a quelli dell’Estate “antimafia” interessa (chissà quindi di cosa si parlerà nella 3 giorni in memoria del Giudice Scopelliti)

Né si fanno sfiorare dal dubbio che quella “regia” e la mancanza (scoperta solo ora, ma va?) dell’agibilità della struttura possano avere un nesso, un unico filo conduttore. Un modo come un altro per “lavarsene le mani” (come se questo fosse possibile) e demandare ai magistrati ed alle forze di polizia il compito di approfondire.

Il tutto come se in questi 10 anni la città avesse vissuto in assenza di presidi di sicurezza e come se, già all’epoca, la magistratura non si fosse occupata del caso e gli fosse sfuggito il dettaglio, certamente ininfluente, che in assenza del certificato di agibilità (e di altra documentazione) la “Perla dello stretto” non potesse aprire nemmeno un “gazebo”. E poi la “commissione provinciale pubblici spettacoli” (e di spettacoli ne ha ospitati tanti la struttura), anch’essa evidentemente strabica. E, infine, le assunzioni dell’epoca, giusto per sgomberare il campo dal dubbio che non vi sia un legame con politica.

cosa nasconde?
cosa nasconde?

Fatti cui si aggiunge non solo una “conferenza dei servizi” (che diede il nulla osta all’apertura) monca e fondata su presupposti falsi: il Comune non ha mai “regolamentato” le “grandi strutture di vendita” come invece riferito in Conferenza dei servizi.

Dettagli! Peccato che quei dettagli abbiano portato infiniti problemi a molti operatori, perché dietro una saracinesca che chiude c’è il dramma di una famiglia ma questo non importa ai politici locali. Di oggi e soprattutto quelli di ieri!

Ma il sindaco lo ha detto chiaro: i tecnici stanno lavorando…. è la politica che dorme, verrebbe da dire!

No caro sindaco, noi non siamo tra quelli che guardano il dito ma la luna che esso indica. E, in questo caso, la luna è rappresentata dal suo silenzio rispetto ad una ordinanza che Lei avrebbe dovuto emettere e firmare; riguarda  l’attenzione con cui il sindaco fa finta di tenersi lontano dalla vicenda, addebitando eventuali responsabilità ai dirigenti.

Se fosse vero, il sindaco dovrebbe spiegare perché, ad oggi, il Capo dell’Amministrazione Comunale, cioè il Sindaco, continua a glissare sulla vicenda invece di ordinare una inchiesta amministrativa che individui le responsabilità.

Per questo ora tocca alla magistratura sopperire al vuoto della politica, non per desiderio giustizialista ma per dare ristoro a quel principio Costituzionale che impone l’eguaglianza dei cittadini. Altrimenti resterà il sospetto che delinquere, anche se scoperti, comporta sempre vantaggi.

Diceva qualcuno che la lotta all’illegalità è un esercizio quotidiano fatto di impegno, di atti, di gesti e di comportamenti, non certo di passerelle sui palchi!

1/08/2013

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: