IL PD TROVI IL CORAGGIO PER FORMALIZZARE LE LARGHE INTESE CON LA VALLE

L'articolo di oggi
L’articolo di oggi

E’ apprezzabile che di fronte alla reticenza del partito democratico villese, ad individuare e circoscrivere i destinatari dei quei messaggi cifrati sia stata una coraggiosa giornalista che ha riconosciuto nel Movimento “Benvenuti al Sud” il bersaglio delle avvelenate e confuse rimostranze, di un partito che da considerevole tempo avrebbe dovuto dotarsi di un interprete.

In questa direzione, pur restituendo al mittente pd ogni bassa allusione infarcita di volgari considerazioni, crea stupore che il “quadro dirigente” di quel partito che si autoproclama guida politico-spirituale del futuro vittorioso centrosinistra, senta la necessità di invocare, per tre giorni consecutivi, l’intervento della stampa per chiarire quale realmente fosse la posizione dei propri rappresentanti sulla vicenda della “Variante di Cannitello”.

E già da solo, questo piccolo particolare, dimostra come gli organi rappresentativi del partito democratico villese versino in stato confusionale e come, piuttosto che atteggiarsi a vittime di complotti, sia necessaria una profonda riflessione interna che chiarisca, una volta per tutte, se il PD intenda continuare a mascherare il ruolo di stampella della maggioranza, o trovare il coraggio per formalizzare quelle “larghe intese” i cui tratti caratteristici sono da troppo tempo riconoscibili.

PD fuori dal tempo
militanti delusi

Il PD sa bene che queste considerazioni appartengono, ormai, ad una larga fascia del proprio elettorato e dei propri ex militanti e che non basta continuare a professare illibatezza ed etica senza che ciò abbia riscontro in elementi che confermino l’attendibilità di tali dichiarazioni.

2010: avversario del PD
2010: avversario del PD

Sarà un caso che a distanza di una settimana da quell’ormai famigerato Consiglio Comunale, nessuno abbia spiegato perché il Consigliere, Natale SANTORO, abbia sottolineato che la propria critica alla mozione della maggioranza fosse in dissenso dal proprio gruppo. E nemmeno viene spiegato quali fossero le “intese” verbalizzate e le disponibilità dei Consiglieri Ciccone e Sorrenti, richiamate dalla maggioranza, a deliberare un documento unitario. Ancora di più nessuno spiega le ragioni di un disimpegno ormai costante di Calabrò e Melito nelle attività del Gruppo Consiliare e nel partito.

Sarà pure una considerazione amara, ma rischia di non stupire affatto che, le sorti dell’attuale partito democratico, siano confusamente gestite da chi può dirsi orgoglioso di avere contribuito alla sconfitta del PD alle precedenti amministrative e da chi non ha mai fatto mistero della sua profonda ostilità nei confronti dello stesso partito.

In buona sostanza, è di dominio pubblico che la vicenda di cui si sta discutendo non appartiene al Partito Democratico dei militanti, dei simpatizzanti e degli elettori ma ad una classe “dominante” che lo ha “occupato” e che, temporalmente ed incidentalmente, lo ha trasformato in un’altra cosa.

            Villa San Giovanni, 06/05/2014

                                                                                                         Il Portavoce
Rocco CARIDI

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