PARCO DEI FALCHI: ADESSO LA POLITICA DIMOSTRI DI SAPERE METTERE CUORE, ANIMA E PASSIONE PER QUESTA CITTA’

Chiunque pensasse che la sentenza di annullamento della delibera comunale sulla variante urbanistica, nota come “Parco dei Falchi”, rappresenti un “porto sicuro” entro cui crogiolarsi, dimostra di non avere compreso bene le insidie che potrebbero derivare da una “impostazione” amministrativa che sull’uso delle regole e del territorio, proprio in questi giorni, ha dato il peggio di se.

Non sfuggirà, inoltre, che a parte il lunghissimo elenco di violazioni commesse dal Comune e censurate dal TAR, emerge l’anomalia di avere, il Giudice amministrativo – pur annullando la delibera – negato il riconoscimento della Zona di Protezione Speciale sul presupposto di una sentenza del Consiglio di Stato di appena 7 giorni precedente una analoga che, invece, ha ritenuto sussistere tali aree.

L'area di "Serro la Torre" oggetto della variante urbanistica
L’area di “Serro la Torre” oggetto della variante urbanistica

Certo, lo “stop” imposto dai Giudici permette di tirare un sospiro di sollievo e di operare con maggiore serenità per la definitiva messa in sicurezza dell’habitat e dell’intero territorio. Soprattutto permette di non sottovalutare, di fronte alla fitta coltre di ambiguità che ammanta quella deliberazione consiliare, l’ipotesi di spostare sul piano dell’Unione Europea la rivendicazione della ZPS che, le forse solo artificiose confusioni giuridico-amministrative regionali e locali non hanno permesso. Anche se ciò vorrebbe dire, quale sanzione già minacciata, determinare una forte riduzione dei fondi comunitari destinati Regione Calabria.

c'era una volta
IL SINDACO INDENNE ?

Oggi è, però, anche il giorno in cui occorre guardare alle responsabilità e non solo di tipo politico. Perché la mancata riflessione, i mancati approfondimenti, lo stesso rifiuto opposto da La Valle e dalla sua maggioranza ad una revisione in autotutela di quella delibera improvvidamente adottata dal Consiglio, così come la scelta di costituire in giudizio l’Ente, non possono passare inosservati né indenni di fronte alla portata ed alle dimensioni delle censure espresse dal TAR.

E’ tempo che ognuno dimostri di sapersi assumere le proprie responsabilità e trovi il coraggio di fare ammenda dei propri errori, nella consapevolezza che quando si governa una Comunità, si assume il dovere di difenderne il territorio e gli uomini e le donne che lo animano.

Fuori da ogni polemica va però anche detto che quanti, come noi, hanno lavorato e sofferto per raggiungere questo risultato, vorrebbero cominciare anche a poter apprezzare una classe politica che, quando rappresenta la Città, sia anche in grado di metterci anima, orgoglio e passione e che su certi argomenti mantenga ferma la consapevolezza che per far prevalere i principi di legalità, di giustizia, di verità vale sempre la pena di pagare. Anche in prima persona!

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