L’Inchiesta della Procura reggina mette a rischio i “La Valle”

Quelle 29 ordinanze di custodia cautelare che puntano a svelare i tanti retroscena dei rapporti tra mafia, politica e imprenditoria, nascondono ben altro. E stupisce la corsa, di certa stampa, a dimostrare come i “La Valle” siano vittime del “pizzo” e, dunque, stupisce la velocità con la quale “taluni” abbiano chiesto le dimissioni di La Valle, addebitandogli solo la questione del mancato pagamento della tangente.

RifiutiL’Ordinanza di Custodia Cautelare, per la parte che interessa il sindaco di Villa San Giovanni e i suoi fratelli e cugini, è chiarissima: dice che «Aiello, nel chiedere l’assistenza del primo (u Mastro) anche per raddrizzare una situazione incresciosa creatasi con i la Valle, titolari di una società di rifiuti, la ECOFAL snc, che all’inizio supportati dallo stesso Aiello per ottenere i lavori a Siderno, non avevano poi mantenuto gli accordi siglati, tanto che quest’ultimo invocava gravi ritorsioni se non avessero rispettato gli accordi prima di allontanarsi dal luogo».

E’ da qui che parte il “lungo viaggio” che dovrebbe farci analizzare gli aspetti etici – per quelli penali se la vedrà la procura – che riguardano La Valle. Né Franco né Egidio ma Rocco che, nel 2010, poi, deciderà di candidarsi a Sindaco a Villa San Giovanni e che non ha ancora riposto l’idea di occupare una casella dell’NCD alle prossime elezioni regionali.

QUEL FAVORE TANTO STRETTO AI “LA VALLE”

AIELLO, Responsabile tecnico della società “FATA MORGANA spa” e Direttore Tecnico di “PIANA AMBIENTE spa”, divenuto collaboratore di giustizia, precisa che ” … nella Provincia di Reggio c’è lo prendiamo tutta noi.. “ poi rivolgendosi al “mastro” dice: ” …se voi avete una persona, diciamo un tecnico nel comune o cose… piano, piano, a mano a mano…” e, infine, parlando dei La Valle aggiunge: ” …questo è uno che che li ho fatti io, li ho cresciuti io, addirittura dall’aria, dal niente lì, sono cresciuti dietro di me… e mi fanno il servizio a me…”.

Bastano queste poche intercettazioni ambientali per far venire più di qualche dubbio sulla “linearità” di condotte di una impresa, la ECOFAL, cresciuta troppo velocemente e che ha fatto finta, fino ad ora, di non essere interessata alla questione rifiuti nella provincia reggina.

In realtà, come svela questa parte di inchiesta, i “La Valle” erano entrati a pieno titolo nella corsa ad accaparrarsi il grande business dei rifiuti, (Aiello: li ho cresciuti io…dal niente lì, sono cresciuti dietro di me), anche attraverso la costituzione dell’ATI, capofila ECOFAL, che comparirà in ogni vicenda di un certo peso.

Queste dichiarazioni, di AIELLO, fanno il paio con un’altra inchiesta, “Reggio Sud”, già conclusa in primo e secondo grado e per la quale non ci sono state conseguenze, per i La Valle, né per un’altra delle loro imprese: BM Service.

MESSINA LA VALLEBM Service ed Ecofal, sono due società in cui, formalmente, non compare il nome di Rocco La Valle (Amministratore della LOGAM) che, però, viene costantemente tirato in ballo quando ci sono questioni che riguardano entrambe le società (adesso sulla questione Siderno, per ECOFAL e, prima, sulla questione BM Service).

ECOFAL e BM Service sono, in buona sostanza, due società che – leggendo le cronache giudiziarie, appartengono all’universo-mondo di Rocco La Valle sia prima che diventasse sindaco, sia adesso. Tant’è che le due società sono coinvolte nella raccolta rifiuti nel Comune di Villa San Giovanni (per il tramite di AVR spa aggiudicataria dell’appalto). Ma, anche, nella raccolta straordinaria di rifiuti sul territorio del Comune di Reggio Calabria, disposta dalla “triade commissariale”.

L’APPETITO VIEN MANGIANDO

La questione non è per nulla chiarita. Anzi!

Dalle risultanze delle inchieste giudiziarie viene fuori che ECOFAL (da una parte) e BM Service (dall’altra), sono inserite nell’Associazione Temporanea di Imprese denominata ATI capofila ECOFAL: la prima direttamente e, la seconda, come “partner”.

Già dal 2006 e, ancor più, con l’inchiesta “Reggio Sud”, era noto che la “BM service” era socia della “Rossato Sud srl” (attraverso il Consorzio Autotrasportatori Reggini), società sottoposta ad Amministrazione Controllata da parte del Tribunale – sez. Misure di Prevenzione. E già in quelle inchieste emergeva che in merito ai rifiuti era stato costituito un “cartello” di imprese dedito al trasporto rifiuti.

Oggi, alla luce delle dichiarazioni rese da “AIELLO” « nella provincia di Reggio ce lo prendiamo tutta noi, se fanno una gara lo vinciamo noi …», quel “cartello” d’imprese fa sorgere qualche dubbio che merita un approfondimento sul piano giudiziario, ma che pone Rocco La Valle in una condizione di precarietà.

la prefettura
la prefettura

Nonostante i fatti giudiziari, le intercettazioni – annotate dagli inquirenti – stupisce che alcun approfondimento abbia portato alla emanazione di un provvedimento di carattere amministrativo, soprattutto dopo le dichiarazioni di AIELLO.

E’ evidente, infatti, che se « nella provincia di Reggio ce lo prendiamo tutta noi, se fanno una gara lo vinciamo noi …», altri è inutile che partecipino ad un mercato drogato e inquinato. Ma le parole di AIELLO vanno oltre e vanno “indagate” in modo approfondito, perché egli svela che fuori da Reggio, quando si partecipa alle gare, devono lavorare anche quelli del posto.

Allora è secondario sapere perché i “La Valle” abbiano o meno pagato il “pizzo” al “mastro”, al secolo Giuseppe COMMISSO, perché prima ancora occorre capire i meccanismi che consentivano a ECOFAL di lavorare dove non si pagava. A Reggio Calabria, appunto!

di antonello morabito

• da “Il Corriere della Calabria”

• I RIFIUTI VISTI DA BENVENUTI AL SUD

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