Liceo Nostro/Repaci – Trovata la soluzione: Ma è un pasticcio amministrativo!

Genitori e studenti beffati?
Genitori e studenti beffati?

E’ pace fatta tra il liceo Nostro-Repaci e il presidente della provincia, Giuseppe RAFFA dopo giorni di manifestazioni e proteste.

A comunicarlo, ieri pomeriggio, la dirigente, Maristella Spezzano, che  era stata convocata alla provincia per ricevere le novità direttamente dalla voce del presidente Raffa: il “Museo dello Stretto” dovrà lasciare il piano terra dell’ex Magistrale, ove troveranno spazio le aule mancanti.

E’ questo, in sintesi, l’accordo trovato. Un accordo che non accontenta nessuno, né sul piano formale né su quello sostanziale: non accontenta il “Museo dello Stretto” che dovrà, comunque, lasciare i locali al piano terra dello stabile; non accontenta gli alunni che dovranno aspettare l’adeguamento dei locali al piano terra (le aule sono senza luce e i bagni senz’acqua), non accontenta i genitori, consapevoli di dover mandare i loro figli a convivere, in una situazione di difficoltà.

Soddisfatta la dirigente scolastica, perché questo era quanto di meglio poteva ottenersi, dati i tempi, ma soddisfatto anche RAFFA che così, evita le dimissioni di La Valle. Insomma, come si suol dire, un accordo “politico” in piena regola, dove gli unici a pagare sono alunni e genitori.

Cosa si saranno detti?

Mistero
Mistero

Raffa e la Spezzano si erano incontrati (a porte chiuse) ieri mattina, nella sede della Provincia, come se la vicenda fosse “cosa loro” e non riguardasse il Consiglio, i genitori e soprattutto gli alunni.

Cosa si siano detti non è dato sapersi, se non quello che è scritto nei documenti. Ma è proprio quello che provoca atroci, indicibili, domande e lascia intendere che sul piatto della bilancia ci sia ben altro.

D’altro canto, se c’era da comunicare una soluzione, il presidente della Provincia avrebbe potuto, tranquillamente, farlo nel corso di un incontro con il Consiglio d’Istituto. A nulla rilevando le solite giustificazioni di comodo, rispetto ad una struttura scolastica che da tempo vive giorni, anzi mesi, di apprensione.

La conferma viene anche dalla dirigente, in estrema difficoltà dopo avere sostenuto l’impossibilità di accettare una proposta inidonea a risolvere i problemi.

Cosa accadrà adesso?

classicoL’ex Istituto Magistrale non poteva essere concesso a nessuno, perché le scuole rimangono tali e restano nel patrimonio indisponibile, fintanto che la “proprietà” (cioè la Provincia in questo caso) non fa loro perdere la “destinazione d’uso”.

Ora, il “Museo dello Stretto” dovrà sgomberare l’intero piano terra che dovrà essere risistemato per realizzare e sistemare le classi mancanti. Dunque dovrà, appunto, sgomberare. E si dovrà riadattare a scuola, con una coabitazione che, più che difficile sul piano sostanziale, è vietata sul piano formale.

Traditi!
Traditi!

Le aule dovranno essere dotate di energia elettrica e, bagni e servizi igienici, di acqua (ma quindi il Museo senz’acqua?). Tutto ok, se a monte non ci fosse un altro problema: l’edificio non è a norma per quanto attiene alla sicurezza. Si, in sostanza, l’edificio non è agibile, né per la scuola, né per museo.

Questo può andare bene per il presidente Raffa, per il Sindaco, per il Museo e per la Dirigente, ma non può andare per gli alunni. Soprattutto non può andare bene per i genitori, i quali non hanno cresciuto i loro figli per poi consegnarli ad una accozzaglia di personaggi che hanno scambiato il ruolo e la funzione pubblica per una attività privata.

Tutto questo, in via d’urgenza, senza pensare che è da marzo che Comune e Provincia erano stati allertati e che, l’urgenza e l’emergenza riguarda fatti “attuali e imprevedibili”.

Un pasticciaccio brutto

inutile
inutile

Ormai sono saltati tutti i criteri. Da tempo una classe politica e amministrativa ha “rotto gli argini”, con la complicità di un apparato giudiziario impossibilitato a star dietro “al bestiario” che, quotidianamente, viene prodotto dalla politica, convinta che “devolution” significhi “faccio quello che mi pare”.

In attesa che qualcuno, il quale sembra, finalmente, aver capito il problema, torni indietro rispetto alle modifiche apportate al titolo V della Costituzione, voluto dal “Governo D’Alema” per accontentare la Lega, restano due vie da percorrere: la prima, quella della denuncia al MIUR e, la seconda, quella del voto.

Sulla seconda ci saranno le resistenze dei “radicalchic”, quelli che sono d’accordo con tutto e con tutti, basta non toccare i loro interessi altrimenti reagiscono. Ma non c’è da preoccuparsi: sono quattro gatti e sono sempre gli stessi, pronti a battersi il petto in chiesa e infilare un bel pugnale nelle spalle del prossimo. In questo caso di famiglie e studenti!

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: