Piuttosto che bearsi di avere tagliato non costi ma servizi sanitari ai calabresi, nella sua triplice veste di Governatore, Capo del PDL e Commissario alla Sanità, Scopelliti avrebbe fatto molta più figura se si fosse impegnato a garantire maggior rigore e sobrietà al comportamento dei propri Consiglieri, Capigruppo ed Assessori, evitando alla Calabria l’ennesima brutta figura.
Questa sindrome da “primo della classe”, anche di fronte alla melma che scaturisce in queste ore dalle inchieste reggine, rischia di trascinare la “vicenda sanità” nel banale e, se non fosse per la delicatezza del settore, anche nel ridicolo.
Oramai l’intera Calabria sa bene che il contenimento dei costi nel settore della sanità lo stanno pagando i cittadini, cui vengono negati servizi e gli operatori del settore sanitario pubblico e privato, per ragioni diverse ma direttamente riconducibili alle scellerate scelte del Commissario.
C’è da dire che in questa opera di demolizione dell’intero comparto, SCOPELLITI può contare sull’acquiescenza, quando non si tratti di vera e propria complicità, di alcuni Sindaci che hanno abdicato alla difesa delle Comunità amministrate pur di compiacere il padrone del PDL.
Esattamente come accaduto a Villa San Giovanni, dove una “convenzione” stipulata tra il Sindaco, La Valle ed il Direttore Generale dell’ASP, Squillacioti, decantato come una conquista storica per la città, ha finito per riflettere benefici solo alle casse dell’azienda sanitaria, lasciando la città priva dei servizi pattuiti e con l’aggiunta del danno potenziale di una struttura d’emergenza priva dei requisiti previsti.
A fronte della concessione dei locali, a titolo gratuito, l’ASP si era impegnata ad effettuare i servizi di disinfezione, disinfestazione e derattizazione del territorio comunale, gratuitamente e per tre volte all’anno; a garantire, gratuitamente, la sorveglianza sanitaria per i dipendenti comunali; restituire i locali di via Solferino; alla istituzione del servizio di “medicina dello sport”; all’istituzione del “Punto Unico di accesso, al mantenimento dei servizi preesistenti ma, soprattutto, all’istituzione di un Punto di Emergenza territoriale.
Cosa è stato fatto dei servizi promessi è sotto gli occhi di tutti, nonostante continua proteste da parte di cittadini ed associazioni e con l’aggiunta che la Sede Operativa della Protezione Civile è stata trasferita presso la Scuola Materna di Ferrito, la cui ubicazione e struttura sono difformi da quanto stabilito dal “Manuale Operativo” per la predisposizione dei piani di emergenza emanato dal Dipartimento della Protezione Civile Nazionale.
Al Sindaco, quindi, vista la violazione dell’accordo da parte dell’ASP, non resta altro che revocare la “convenzione” e citare l’Azienda Sanitaria Provinciale per i danni arrecati alla città.
Villa San Giovanni, 06/04/2013
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