BENEMERENZE: 9.900,00 EURO TONDI TONDI PAGATI DAI VILLESI

Lo avevamo scritto lo stesso giorno, a chiusura della serata dedicata alla consegna delle benemerenze: quella che avrebbe dovuto essere la “giornata dell’orgoglio villese” ha finito per essere strutturata in una serata mondana ed anche un po’ kitsch. Certamente non una giornata memorabile per la città che è rimasta fuori da lustrini e paillettes che hanno fatto da corollario ad una banale passerella, ma non dai costi, interamente versati dalla Comunità per la gioia dell’Assessore a “costo zero” (clicca per leggere l’articolo).

 

Ammonta ad euro 9.900,00, tondi tondi, la spesa sostenuta dall’Ente per “civettare”, tentando di cancellare il disastro amministrativo di cui sono stati capaci “La Valle&Co”. (Del clicca per scaricare la delibera)

Ambetre appassionatamente
Ambetre appassionatamente

Cominciamo, anzi, ricominciamo col dire che questa manifestazione ha portato con se l’ombra del tentativo, deplorevole, di strumentalizzare i premiati per fini elettorali. Tanto che, furbescamente, avevano tentato di programmare la serata in piena campagna elettorale, difendendo poi quella scelta pervicacemente e perdendo, miseramente, il braccio di ferro con Calabrò: quello che state tentando di fare è una violazione della legge sulla “par condicio” e noi non ve lo permetteremo.

“La macchina organizzativa è partita e non si può più fermare” era stata la reazione della “testa più lucida del PDL”, manco fosse in procinto di organizzare i giochi olimpici. In questo spalleggiato dall’Assessorissimo alla (in)cultura democratica che, in questa brusca frenata , imposta da Calabrò, aveva visto il delitto di “lesa maestà” ed invocato la guerra santa. Tanto hanno avuto ragione, i due “panzer” del PDL che da febbraio la manifestazione era stata rinviata a data da destinarsi.

In tempi non sospetti noi avevamo discettato sulla totale carenza, di La Valle in primis e dei suoi validi collaboratori poi, di quelle caratteristiche tipiche che fanno, di un amministratore pubblico, un “uomo delle istituzioni”. E già tanto sarebbe bastato a dimostrarlo.

Un “uomo delle istituzioni”, per essere tale, deve sapere bene che ci sono regole strutturali, logistiche, cerimoniali ed ambientali che non possono essere eluse e sacrificate sull’altare dell’avanspettacolo (perché di questo si è trattato) e dove il prezzo del biglietto, per gli astanti, lo ha pagato, ben 9.900,00 euro, la città, senza avere modo di guardare nemmeno dalle piccionaie*.

Sicché “un uomo delle istituzioni” deve sapere che il “teatro” degli eventi che afferiscono a quel luogo territoriale e demografico che definisce una città, si chiama “Palazzo Comunale”, il quale conferisce dignità, prestigio, autorevolezza ed il giusto pathos ad un evento nato per celebrare le menti (e non le teste) più brillanti (e non più lucide) della città, permettendo a chiunque di accedervi nel nome di un’appartenenza civica che questa politica (?) è intenta a sradicare.

Ci sembra, tuttavia,  paradossale (a meno di incomprensibili apparentamenti ed affratellamenti) che si premi una persona estranea alla città e non, invece, per dirne uno scusandoci con gli altri, come il dott. Domenico Scopelliti, grande chirurgo maxillo facciale di fama internazionale e uomo grandioso per le sue iniziative umanitarie e per le doti morali che ha dimostrato. Prenda appunti La Valle.

La conclusione è evidente: ci troviamo di fronte ad improvvisatori in ghingheri, che non sanno più nemmeno da dove vengono ed a cui manca il senso ed il valore delle istituzioni.

E’ come, insomma, se un matrimonio religioso potesse essere celebrato in discoteca, in violazione della sacralità del luogo e del rito. Una sacralità che appartiene anche alle municipalità, luoghi cui i padri costituenti hanno affidato la inviolabilità della democrazia e l’unità repubblicana ed ai rappresentanti del popolo il ruolo di sacerdoti e custodi di quella sacralità. Vallo a spiegare a La Valle e Siclari tutto questo.

 

* spazio destinato al pubblico in piedi sopra la seconda galleria della Scala di Milano

4 Risposte a “BENEMERENZE: 9.900,00 EURO TONDI TONDI PAGATI DAI VILLESI”

  1. dichiarare la presente immediatamente esecutiva:””testi lucidi e panzer””jatavindi pa casa…..Ridateci Villa e puru i sordi (brugnuneddi)….

  2. Il suo commento dovrebbe essere una cosa normale, di un cittadino con una propria opinione (giusta o sbagliata non importa) chevuole intervenire nel dibattito sulla nostra città.
    Invece questo commento è carico di significato, perchè esprime coraggio, dal momento che sappiamo bene quali pressioni e quali strategie stanno mettendo in atto per soffocare ogni forma di dissenso.
    Per questa ragione le diciamo Grazie!

I commenti sono chiusi.

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