LA POLITICA HA MENTITO E IL LICEO NOSTRO-REPACI CERCA ANCORA CASA

20140930_083635Alla fine ha vinto la ragione, cioè chi la ragione l’ha usata, ma è una magra consolazione, perchè ad essere presi in giro sono stati tutti:dalla dirigente scolastica, ai genitori, ai docenti, agli alunni. E dunque, come avevamo detto, e scritto, il presidente della Provincia, Peppe RAFFA e il Sindaco di Villa San Giovanni, Rocco La Valle, hanno regalato al popolo scolastico l’unica verità possibile. Quella di una classe politica dirigente che non è solo inadeguata; che non è solo incapace ma soprattutto che è arrogante e per difendere interessi privati (e personali) è disposta a violare ogni regola.

Sicchè domani si replica, con una manifestazione che avrà le sue conseguenze, anche politiche, atteso l’appuntamento elettorale che il 31 maggio vedrà impegnata la città di Villa San Giovanni e che dovrà tenere conto che la “Buona Scuola” di Renzi non troverà alloggio, come avevano promesso le due istituzioni politiche territoriali, nella vecchia fabbrica di sedie (ISA) che l’amministrazione comunale aveva già promesso in dote all’Arma dei Carabinieri. Non si capisce in cambio di cosa.

Una promessa che persino il “comitato dei genitori” ha paura di riportare nel comunicato diffuso, a dimostrazione di uno stato di paura, di prostrazione, che persino il Procuratore De Raho non riesce a lenire, con i suoi continui richiami ai cittadini a collaborare.

TUTTA COLPA DEGLI STUDENTI

a beautiful mind
a beautiful mind

Voi lo avete dimenticato, noi no. Quando l’assessore alla edificazione scolastica se l’è presa con tutti, soprattutto con gli studenti, rei di voler far rispettare quel diritto alla studio che la politica comunale e quella provinciale, di concerto, avevano preteso di violare.

Erano volate parole grosse all’assemblea indetta e c’erano scappate pure le dimissioni (pilotate) del sindaco, il quale non aveva accettato che la Provincia avesse provveduto a notificare al “Museo dello Stretto”, l’intimazione a sgomberare i locali dell’ex magistrale, cadeau dell’amministrazione comunale con tanto di contratto. Senza che la struttura fosse idonea.

Eppure il Testo Unico sulla Scuola è chiarissimo: le scuole, finchè non perdono la loro specifica destinazione (art. 96) possono essere concesse, fermi determinati requisiti, solo in uso temporaneo e precario: vale a dire, tu mi fai una richiesta e io lo concedo. Di volta in volta.

Invece gli studenti, per carenza di aule nella sede principale, sono stati costretti ad una difficile, se non impossibile, coabitazione, all’inizio senz’acqua e senza luce (non sappiamo adesso) e senza poter far uso dei laboratori didattici.

IL CETTOQUALUNQUISMO DI LA VALLE E RAFFA

i fantastici tre
i fantastici tre

Sembra di vivere nella terra di nessuno, dove per alcuni non ci sono leggi, non c’è libertà. Ed è un paradosso per quelli che sono stati “eletti” tra le fila del “Popolo delle Libertà”. “Provvisoria”, verrebbe da dire, per sdrammatizzare ma la situazione è talmente seria da indurre a ragionamenti sobri e rigorosi: quelli che i nostri amministratori non hanno avuto.

All’epoca Messina, Santoro e Siclari, presenti, all’assemblea, hanno tentato di rispondere, di addebitare la  responsabilità alla sola Provincia che aveva competenza delle strutture scolastiche superiori, dimenticando che loro hanno attestato il mancato utilizzo dell’ex magistrale, ottenendo il nulla osta ad adibirlo a museo del mare.

Di fronte al dramma scolastico, Raffa e La Valle, entrambi sulla via del tramonto, hanno giocato d’astuzia, circuendo i genitori in una manovra che non è riuscita col dirigente scolastico. E ora si spiega il solitario incontro tra Raffa e la Dirigente, attraverso il quale Raffa aveva promesso – di concerto con La Valle – una soluzione immediata ed un progetto, proprio presso l’ex ISA, entro settembre prossimo.

SCONTRO TRA GENERAZIONI

l'ex magistrale
l’ex magistrale

L’obiettivo era chiaro: promettere a tanti, a tutti. Risolvere il problema contingente e dare ai Carabinieri soprattutto. E infatti è stato l’unico atto adottato dalla Giunta La Valle (e chissà perché), poi lasciare il museo al suo posto e circuire dirigente, docenti, genitori e soprattutto alunni.

Un modo abietto per sfasciare tutte le articolazioni di una città: dalla scuola ai servizi, con tutto quello che di pessimo ci stanno facendo vedere, tranne dichiarare che la scuola è al primo posto. E ce l’hanno tutti nel cuore.

E non è assolutamente vero che adesso non serve dire chi aveva torto e chi aveva ragione. Ha un senso se si riconosce dove sta il male, se si comprende che il governo di una città, dei territori, va oltre il singolo atto e diventa un’azione corale, integrata, capace di dare una continuità agli eventi e trasformando una città in una comunità, dove ciascuno agisce per costruire il bene collettivo.

Altrimenti il rischio è di ingenerare conflitti:  tra genitori e figli, in questo caso e tra generazioni. E il male che ne deriva genera ulteriori conflitti, imbruttisce la parte migliore della società che sono le future generazioni. Quelle che noi abbiamo permesso alla politica di prendere in giro.

• Segui tutta la vicenda della scuola Nostro-Repaci

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