Grave atto di solidarietà, contro i magistrati reggini

sindacoIn effetti era sembrato troppo presto che, appresa la notizia dalla stampa, il sindaco potesse subito rispondere. E da accuse gravissime oltretutto. Si fosse trattato di qualche “psicopatico”, che teneva in ostaggio il capogruppo, di sicuro sarebbe corso in Consiglio Comunale, a rendere dichiarazioni per avere tributati gli onori.

Invece no! E proprio quando, al primo articolo, è apparsa la notizia di una intercettazione in cui a lui (si, proprio a lui), non lo facevano più lavorare a Siderno se non avesse pagato come da accordi, e il “PD” era subito corso “improvvidamente” al suo capezzale, giunge subito l’eco: ma siete pazzi?

Non ho capito un tubo

ndranghetaL’intercettazione che da conto di questa “mazzetta” (alla fine pagata o non pagata poco importa), è un fatto marginale nell’inchiesta e questo lo avrebbe capito pure un bambino. Quello che rileva – secondo quanto scrivono gli inquirenti – è che intorno ai rifiuti si era creato un “cartello d’imprese” che non era proprio estraneo alla “permeabilità” della ndrangheta.

Ancora meglio lo scrive il Giudice per le Indagini Preliminari che, sottoscrivendo le ordinanze di custodia cautelare, scrive che La Valle (Rocco) «aveva usufruito di conoscenze criminali accreditate per svolgere i lavori e servizi nel settore della raccolta, trasporto, recupero dei rifiuti solidi urbani in Siderno».

Un modo garbato, accondiscendente, se possibile velato, di dire che si, La Valle e il suo cartello d’imprese avevano vinto la gara (a Siderno), giovandosi di favori non del tutto leciti.

Soccorso bianco-rosso

Il PD a quel punto frena. Il suo “Gruppo Consiliare” non può muoversi, non può fare da stampella, perché rischia di far trasformare questa inchiesta in boomerang contro La Valle. Ma Sorrenti insiste, chiede ma non si chiede e La Valle e costretto a fare affidamento sulle truppe cammellate, perché andare in Consiglio, adesso, potrebbe essere controproducente sul piano giudiziario.

2624_Lamberti_2013-12-12Anche la sola difesa della maggioranza non sembra sufficiente, anche perché sono spesso gli atti della maggioranza ad essere oggetto di attenzioni investigative ed a nulla vale l’intervento di Ciccone (a proposito maggioranza o minoranza?) sul bando dei fondi per i trasporti. Avesse dato una notizia…sarebbe stata un’altra cosa.

Il segretario del PD villese (smentisca se non è vero) da più di un anno è consapevole di questa situazione, anche per avere visto atti, trasmessi dal suo capogruppo Calabrò, che facevano riferimento a situazioni analoghe (di imprese e cartelli) ma si è ritirato in buon ordine, per evitare di dover affrontare la questione.

Sicché, come i sindaci (a destra e sinistra), anche l’Assessore Provinciale alla Legalità, Lamberti Castronuovo, ha inteso esprimere la sua solidarietà a La Valle, non per il grave atto intimidatorio subito, né per le minacce, ma per l’aggressione subita, a mezzo stampa, su una notizia di reato iscritta nell’anno 2011 e che, nel 2013, come avviene sovente, una volta effettuata la “retata” viene distribuita alla stampa.

Dunque, Lamberti Castronuovo (e i sindaci), la solidarietà a La Valle l’hanno data contro i magistrati, perché la stampa si è solo limitata a leggere, attentamente, quanto riportato nell’ordinanza.

 

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