ELEZIONI: IL BOCCONE AMARO AFFOGATO NELLA CASA DELL’ACQUA

nuova casaE’ fatta! la “casa dell’acqua”, annuncia il manifesto della maggioranza ormai liquida, è cosa fatta. Cioè non proprio fatta, perchè spendere 24.000€ per un dissuasore che non dissuade o 11.000 € per rifare la pavimentazione all’Eroe dei due Mondi, è cosa ben diversa che spendere circa 20.000 € per dotare una moderna cittadina di un “chiosco” per la distribuzione del prezioso “oro blu”.

La “casa dell’acqua”, rientra nell’impegno assunto, a luglio 2014, tra il Comune e la Telereading, società di Catania, Holley Utility Service s.r.l. e Earth s.r.l., per la “Costruzione di una infrastruttura volta ad ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile nel territorio del Comune di Villa San Giovanni mediante applicazione di tecnologie di gestione remotizzata di controllo e tele lettura, attività di ricerca e riparazione perdite idriche e servizi integrati post-contatore”.

La “Casa” o, meglio, i “Chioschi dell’acqua”, sono strutture che hanno una utilità sociale(?), che servono a indurre l’utente a consumare l’acqua potabile che dall’acquedotto arriva fino al rubinetto di casa, risparmiando sui costi (non solo economici) delle bottiglie di minerale.

Delle 817 installazioni, in Italia (Fonte Federutitity 2013), la stragrande maggioranza di “Chioschi” offre acqua naturale gratuitamente, mentre quella addizionata con anidride carbonica alimentare ha un costo di 5 centesimi al litro.

ALLORA CHI PAGA

bottigliaD’altro canto, se l’acqua è quella dei rubinetti, non si comprenderebbe un ulteriore esborso dal momento che, per legge, la potabilità deve essere garantita e il problema della “clorazione”, che evita il proliferare di agenti patogeni, può essere risolto facendo riposare l’acqua qualche minuto prima di berla.

Nella casa dell’acqua, a Villa San Giovanni, invece, a pagare saranno ancora i cittadini: 4 centesimi per quella naturale e 6 centesimi per quella addizionata di anidride carbonica alimentare, oltre alle ulteriori limitazioni dovute alla quantità di acqua che potrà essere attinta e all’impossibilità di “abbeverarsi” come succedeva nelle vecchie fontane.

chioscoTutto avverrà attraverso smart card prepagate che però, fino al 31 maggio (giorno delle elezioni) garantirà di poter attingere gratuitamente un litro di acqua al giorno. Il sangue lo verserete dopo!

D’altro canto, la “Telereading” (che si affida alle sue consociate di S. Roberto) si è impegnata a realizzarla, ma non certo a pagare questi 20.000€, necessari per realizzare l’infrastruttura che, evidentemente, avrà una sua utilità al contrario del dissuasore di transito mai utilizzato di piazza Valsesia (oltre 24.000 euro) o della pavimentazione di Garibaldi (11.000 €) o gli oltre 60.000€ per l’abbattimento di barriere architettoniche mai abbattute.

A.A.A. VERO AFFARE

come avrebbe potuto essere
come avrebbe potuto essere

La nostra “Casa dell’Acqua”, invece che la “Telereading” si è impegnata a realizzare, la pagherà un altro genere di utenti: imprese e commercianti, ai quali anche in queste ore viene avanzata una proposta straordinaria che non potranno rifiutare.

Da 1500€ per la sponsorizzazione Platinum, ai 1000€ per quella Gold, fino ai 500€ per la Silver, ai quali saranno attribuite, rispettivamente, 500, 300 e 150 smart card che non saranno consegnate a loro, badate bene, ma che Telereading distribuirà ad amici, parenti e conoscenti. E non è tutto, perchè lo sponsor avrà diritto, sempre che fornisca l’impianto, nientepopòdimenoche, rispettivamente a 30, 20 o 10 passaggi sul monitor che verrà installato nella Casa dell’Acqua, sempre che le aziende sponsor forniscano gli impianti.

invece com'è oggi
invece com’è ancora oggi

Le sorprese, tuttavia non sono affatto finite, per gli sponsor s’intende, perchè nel contratto che circola da giorni, è inserita una clausola che vieta loro di diffondere gli “oneri finanziari” derivanti dall’accordo. E, in caso di controversie, sarà competente il Foro di Catania.

Cioè un modo (inutile) per gravare sul contribuente finale che dovrebbe pensarci due volte prima di avviare un contenzioso con Telereading che – è sempre il contratto di sponsorizzazione a dirlo – potrà applicare una penale di 1000 € incaso di mancato pagamento, anche di una sola rata prevista da contratto.

CIO’ CHE NON E’ IMPORTANTE DIRE

La proprietà del “Chiosco dell’Acqua” che domani verrà inaugurato in tutta fretta e senza che il sito sia stato completato, pare sia del Comune cui andranno gli introiti, che si aggiungono a quelli già derivanti dal normale contratto domestico. E i conti – che già non tornavano – adesso si complicano.

“Telereading”, infatti, doveva realizzare il “Chiosco” che invece hanno pagato gli sponsor, ma i proventi vanno al Comune che così trasforma l’iniziativa in una “operazione commerciale”.

operai-WA0000La società, Telereading, associata ad altre due di stanza a San Roberto hanno solo l’obbligo della Costruzione di una infrastruttura volta ad ottimizzare le fasi di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile…” solo che si occuperanno delle piccole perdite mentre i grandi lavori ricadono sempre sul Comune.

Il dato strano,è che la “Telereading” effettua la propria attività “post-contatore”, cioè oltre il contatore e quindi non avrebbe nessuna competenza a leggere quei contatori elettronici che, gli omini assunti col solito metodo del “comapareattivo”, stanno intimando agli utenti di sostituire e che, una volta sostituiti, non sapranno più cosa fare.

Il tutto chiaro come l’acqua, quindi, con la trasparenza che ha caratterizzato la vicenda sin dalla pubblicazione del bando alla SUAP e per un importo di gara pari a 1.3 mln di euro all’anno, per 18 anni. Ora, se anche è vero che la minoranza dorme, non dite che non vel’avevamo detto!

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