ELEZIONE ACT I: Signori mi presento, sono la commedia!

N.B. I supporter da stadio sono invitati a darsi a letture di fantascienza o del mondo dell’occulto!

<<il mio cibo il vostro battimani, il veleno, gli attori cani>>. Così inizia il Cyrano de Bergerac, la famosa commedia teatrale di Edmond Rostand. E così è iniziato il primo atto di una farsesca campagna elettorale che ha ucciso le regole democratiche e che invece di puntare a recuperare quel 34% di elettori che nel 2017 non votarono, mira ad aumentare ancora di più la percentuale di chi sente la politica come una cosa sporca, fatta di regie occulte, ipocrisie e segreti inconfessabili. Ed era già successo nel 2010, quando Calabrò e La Valle si incontravano in gran segreto per imporre alle pecore una scelta vincolata, sapendo bene che nell’uno o nell’altro caso, sarebbero stati tutelati.

Allo stesso modo nasce questa elezione, con 5 ex sindaci+3 che fanno finta di rinnegare le loro origini partitocratiche, si mettono in modo commovente insieme per offrire i loro servigi in modo unitario o forse è più giusto dire, trasversale così come hanno servito questa città. E convintamente, per due di loro, La Valle e Calabrò, la candidata a sindaco prescelta è Giusy Caminiti cui viene però ricordato: ma tu ti faresti sponsorizzare da chi ha miseramente fallito?

Ferrara chi?

All’inizio fu il verbo civico, ma prestissimo si scoprì che la “lista civica per Villa” portava con sé un carico di partiti uguale e contrario a quello del CDX (sotto i 15.000 abitanti sono tutte liste civiche che è diverso da laiche dai partiti): dal PD minoritario, e non è più un segreto, ai DeMa di De Magistris o meglio di Repaci, ai reduci di Potere al Popolo agli ex (?), quelli del popolo di Minniti (due giorni fa definito “criminale di guerra” da Papa Francesco) altre formazioni occulte e l’associazionismo interessato a prebende, fino all’UDC di Ferrara. Ma Ferrara chi?

Anzi no, perché l’endorsment viene direttamente dal segretario nazionale dell’UDC, Lorenzo Cesa, il tangestista reoconfesso, rimasto latitante per qualche giorno, salvato dalle leggi ad personam di Berlusconi. Che nulla toglie alla storica confessione resa dallo stesso (intendo svuotare il sacco…), che il GUP riconobbe come <<ampia confessione dei fatti contestati>>, sebbene poi il procedimento fu prescritto (a seguito di condanna in primo grado) che non sposta di un millimetro il fatto.

Stando alle notizie, non smentite, non si comprende cosa vi sia di differente tra la prima e la seconda lista, se non che l’insieme delle manovre pilotate abbia estromesso dalla competizione elettorale la lista ufficiale del PD ed altri. Un risultato imbarazzante che pone gli artefici di questo insulso progetto al livello degli oligarchi di Putin a cui Mussolini avrebbe fatto un baffo.

La stampa come stampella

Da apprezzare lo sforzo sovraumano che la stampa sta compiendo, in questa vuota ed anomala campagna elettorale, per dimostrare a tutti che viviamo ancora nell’epoca dei fasci e delle corporazioni.

Finita l’epoca in cui i giornalisti facevano domande impertinenti, è bastata la candidatura di una collega perché certa stampa smettesse gli abiti del cane da guardia del potere per diventare essa stessa un’articolazione del potere, in quello che in fisica viene definito “mescolamento di cose diverse” tra loro. E siamo sicuri che siano cose diverse, oppure sarebbe più giusto aspettare per vedere fin dove questo patto di mutua assistenza potrebbe portarci?

Fatto sta che ad ogni uscita si registrano commenti di fan sfegatati e della prima ora che cominciano a storcere il naso, lasciandosi andare a commenti sempre più caustici, con il conseguente dissanguamento elettorale di una lista “civica”, nata male e che finirà per allargare la già consistente percentuale del “non voto”. E come fare a dargli torto!

To be continued=>

04/06/2022

Italia dei Valori
Villa San Giovanni
Antonio Morabito

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