DIBATTE IL WEB, MA NON C’E’ PACE SENZA GIUSTIZIA!

La coltre oscura che si abbatte su questa città, non vuole essere diradata! E per mantenerla ci si affida alla memoria corta, anzi cortissima dei cittadini ed alle furbate dei presunti leaders di cartapesta, giganti politici convinti di poter piegare un’intera città, inducendola a non pensare, a non ricordare.

Così nasce il nuovo corso del PD gattopardesco, il quale è convinto che il tempo guarisce tutte le ferite così da potersi intestare anche le peggiori nefandezze, sicuro di farle passare per grandi operazioni politico-amministrative sulla pelle del popolo bue.

VILLA OTTIENE IL TITOLO DI CITTA’

Per mano del Presidente della Repubblica, Carlo Azelio CIAMPI, il 12 aprile 2005 la Città di Villa San Giovanni ottiene il titolo di città che, a norma dell’art. 18 del D. Lgs. 267/2000, viene concesso “ai comuni insigni per ricordi, monumenti storici e per l’attuale importanza”. In buona sostanza, Villa San Giovanni diventava una città storica e quindi turistica.

Cosa comporta questo nuovo status? Oggi assolutamente niente ma all’epoca in cui fu concesso il “privilegio” si consentiva di derogare al comma 1 dell’art. 11 del D.Lgs 114/1998 che prevedeva gli orari di apertura e chiusura al pubblico degli esercizi commerciali e l’obbligo della chiusura settimanale domenicale e la mezza chiusura infrasettimanale.

Il perché di tutto questo è presto spiegato! Infatti qualche anno prima veniva concessa, attraverso atti contrari al vero e con macroscopiche sviste, l’autorizzazione all’apertura del centro commerciale che, qualche tempo più tardi il mondo scoprirà essere una iniziativa “fortemente caldeggiata” dalla cosca di ndrangheta “De Stefano”.

LA POLITICA PUSILLANIME

Che il potentissimo casato di ndrangheta dei De Stefano, fosse interessato al realizzando centro commerciale sin da quando la struttura era ancora di proprietà della FIAT, non è uno scoop e lo dimostrano le varie inchieste, le intercettazioni e l’informativa redatta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, stranamente finita nel nulla. (clicca per leggere)

I villesi, invece, se lo ricordano soprattutto per il numero di partite IVA chiuse in concomitanza con l’apertura del Centro Commerciale, per le polemiche sollevate dall’improvvisa circolazione di 5 Fiat Multipla, tutte con la stessa targa con una differenza di 12 numeri l’una dall’altra, per le strane assunzioni.

Gli addetti ai lavori, invece, se lo ricordano per l’assurdità degli atti, la falsità delle dichiarazioni rese in conferenza di servizi (obbligatoria per il rilascio dell’autorizzazione), per le la stranezza dell’assenza di alcuni dirigenti proprio in concomitanza con la firma dell’autorizzazione, per le anomalie derivanti dal carico eccessivo di traffico, contrariamente a quanto veniva dichiarato nella relazione tecnico-economica.

ALTRO CHE VALORI NOBILI

Assurgere al ruolo di “Città” non porta alcun beneficio economico a Villa San Giovanni (poiché i trasferimenti Erariali vengono calcolati sul numero di abitanti). L’unico fatto nuovo era che all’epoca (perchè oggi il sistema degli orari è stato liberalizzato), c’era la possibilità di deroga all’obbligo di chiusura domenicale e della chiusura infrasettimanale.

Oltretutto Villa San Giovanni non era famoso per i suoi ricordi al di la della trita e ritrita piccola manchester, delle filande ecc ecc, ricordi che potrebbero interessare tutti i Comuni d’Italia, non ha monumenti storici di pregio (visto che la memoria è stata pian piano cancellata ed è attualmente importante solo per le cronache giudiziarie, non si capisce cosa si sarebbe dovuto compiere….e non si è compiuto!

09/04/2021

antonio morabito

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