2) Galantuomini: Val più un pezzente di un potente

Lo scriveva Giovanni Verga nelle sue “Novelle Rusticane”: val più un pezzente che un potente! Uno che tenta di piegare la storia documentata ai propri fini per apparire vittima di un “gomblotto”. E si sa, da Craxi (e prima e dopo di lui) la storia è lastricata di cadaveri di gente indifesa e inoffensiva, caduta per mani meschine.

Abbiamo iniziato pubblicando l’umiliante vicenda che ha portato alle dimissioni degli 11 consiglieri comunali dell’Amministrazione Melito, con annessi gli atti e il “libello” che li conteneva, per affermare senza il dubbio di essere smentiti che quelle dimissioni furono un atto di coraggio.

Lo spettacolo deve però continuare e la “vicenda Melito”, che alcuni hanno tentato di liquidare velocemente, appare solo un incidente di percorso: c’è da onorare l’impegno del Ponte sullo Stretto, una “gallina dalle uova d’oro” da spremere quanto più sarà possibile.

The Show Must Go On

Partiamo da un fatto autoreferenziale: nella sua Opera Omnia, “Uomini e Galantuomini”, l’ex consigliere comunale, Franco Siclari scive che nel 2004 fu nominato dal Ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, “Consulente per l’espletamento delle attività di comunicazione promozionale, finalizzata alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ricordatelo bene questo passaggio che è molto importante, non per capire se ci fosse o meno un conflitto d’interesse ma solo per capirne di più.

Lo stesso Siclari, nel dicembre 2005, con la ECO srl e nel 2006, con la Pool 22, presenta due distinti progetti: il primo, un complesso turistico denominato “Parco dei Falchi in località Serro la Torre (ex Agro Corigliano) e, il secondo, un complesso polifunzionale denominato “La Baia dello Stretto“, in località Pezzo, nelle adiacenze del depuratore, per intenderci. Entrambe le società con quote azionarie suddivise dal Siclari con i propri figli.

Mettiamo per il momento da parte il Parco dei Falchi e concentriamoci invece sulla “Baia dello Stretto”: per via di un Consiglio Comunale che non riusciva a trovare la quadra, Siclari, giustamente, si rivolse al TAR che gli diede ragione e nominò un Commissario Ad Acta – stante l’immobilismo dell’Ente – che rilasciò il permesso di costruire il complesso polifunzionale “La Baia dello Stretto”, circa 13 anni fa senza che ad oggi sia stato realizzato nulla.

Questa volta il Ponte, si fa!

Tutti gli uomini del presidente (Ciucci

Nel frattempo, con la famosa affermazione del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si dava il via alla più grande opera ingegneristica della storia o – come si disse – seconda sola all’andata sulla l.una. Ma prima dell’opera grandiosa, occorreva dare il via ad un’opera preliminare, la cd Variante di Cannitello, la cui prima pietra fu “posata” il 23 dicembre 2009. Ma c’è un prima.

Infatti, il 9 ottobre 2009, appena due mesi prima, la ditta ECO srl (già la stessa ECO srl del Parco dei Falchi), aveva chiesto licenza all’apertura di una cava in località Serro La Torre (ex Agro Corigliano) che fu prontamente concessa al contrario degli atti che nel frangente erano stati sequestrati dalla Procura. E l’apertura della cava non costituiva affatto rinuncia a realizzare il Complesso turistico!

Eurolink, la società che avrebbe dovuto costruire il Ponte (e che aveva sostituito Italfer nella realizzazione della variante), aveva stipulato un accordo proprio con la ECO srl per la fornitura di terra vegetale da utilizzare nel cantiere della Variante di Cannitello. Ma non solo: la terra vegetale non era immediatamente utilizzabile e starebbe stata stoccata su un terreno, temporaneamente espropriato, limitrofo alla Variante di Cannitello, giustappunto quello di proprietà della ditta Pool 22 (quella della Baia dello Stretto) che aveva avuto riconosciuto dal TAR il permesso di costruire e che, suo malgrado 🙂 doveva temporaneamente rinunciarvi perché espropriato da Eurolink.

Paganini non ripete, noi si!

Della vicenda, all’epoca, si occupò il settimanale cartaceo del compianto Paolo Pollichieni, “Corriere della Calabria”, senza citare il particolare, del tutto ininfluente, che l’ex consigliere comunale, Franco Siclari, da Consulente del Ministro Lunardi per il Ponte sullo Stretto, avrebbe potuto conoscere lo stato dell’arte del progetto del Ponte.

Immediata la reazione, a quell’articolo, della Pool 22 che nel tentare di mettere una toppa alla vicenda, confermò per filo e per segno (senza mai citare l’ammontare dei compensi), sia per l’acquisto della terra vegetale, sia per l’esproprio temporaneo del terreno.

Si vocifera e con una certa insistenza che a breve partirà il secondo atto di questa pantomima con il nuovo lungomare (anche di questo discuteremo) e con la parziale e ridotta mascheratura della variante: due anni di duri lavori e di occupazione temporanea sempre dello stesso terreno peraltro già diserbato e ripulito?

stay tuned =>

27/03/2021

antonio morabito

approfondisci: la variante e il ponte

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