DALLA CRISI ECONOMICA SI ESCE TUTTI INSIEME

Per fortuna! Per fortuna la Corte Costituzionale ha dato la sveglia a molti cittadini che non si erano accorti di come, in modo subdolo ma necessario, il costante, continuo aumento delle tariffe Comunali abbia raggiunto livelli che, anche quando venisse dichiarato il dissesto dell’Ente, non modificherebbe nulla sul fronte dei tributi bensì un livellamento verso il basso dei servizi. E questo accadrà, magari non quest’anno, grazie alla proroga che Giovedì il Consiglio dei Ministri non ha approvato solo a causa dell’attentato in Afghanistan ma che certamente farà a breve, rinviando la resa dei conti tra politica e amministrati.

Ed è una questione che riguarda la maggioranza dei Comuni: da quello di Reggio Calabria governato da Falcomatà a quelli più piccoli come Villa San Giovanni, entrambi figli di una politica obsolescente ed a causa di insegnamenti di “padri” che impunemente hanno fatto tracimare i debiti, ancora convinti di trovarsi negli anni novanta, quando le finanze degli Enti erano fondate sul debito e le risorse nazionali sembravano non finire mai.

Oggi, che l’obbligo del pareggio di bilancio, le continue modifiche apportate al sistema di governance degli Enti di prossimità, ha messo di fronte una realtà amara, le filippiche dei sepolcri imbiancati che tuonano contro la “scellerata politica economico-finanziaria” del Comune che provano ad addebitare ad una parte, e solo all’ultima parte, colpe storiche che li riguardano in pieno, o perché direttamente o indirettamente coinvolti nella gestione o perché in veste di complici controllori, non riescono a percepire il loro rendersi ridicoli agli occhi della opinione pubblica. E, infatti, perché ciò che vale per Villa non è applicabile alla gestione Falcomatà?

Folgorati sulla via per Damasco e in “zona Cesarini”, oggi sono tutti a rivendicare opere che rappresentavano, non solo ora ma 20 anni fa, investimenti produttivi in grado di far raggiungere molteplici obiettivi a questo Comune: dall’abbattimento della disoccupazione alla drastica riduzione delle tasse, fino all’incremento dei servizi comunali. E non spiegano i “liberi docenti di economia e finanza”, il loro silenzio del passato e la loro accondiscendenza nelle iniziative tese a creare debito.

Dalla gestione dissennata dei rifiuti, alla regalia sull’acqua pubblica per passare all’aumento dei costi dei servizi, alla continua espoliazione di uffici pubblici e fino al depauperamento di oltre 11 mln di euro, in sette anni, dell’Accordo sull’Ecopass, senza mai fiatare ed anzi sostenendo, più o meno sottobanco, iniziative devastanti per le finanze comunali.

Oggi siamo al punto di non ritorno! Si, possiamo procrastinare di qualche mese il piano di riequilibrio finanziario e successivamente passeremo al dissesto, ma la strada tracciata dai trasformismi, dagli interessi e dalle gelosie è ormai quella e piuttosto che addebitare colpe ad altri, com’è tipico di una profonda arretratezza culturale, si cominci a prendere coscienza che questa città ha la necessità di diventare una Comunità e come tutte le Comunità vuole condividere, non solo pagare per errori della politica.

28/08/2021

ITALIA DEI VALORI
Il Commissario Regionale
Sen. Avv. Francesco Molinari
Responsabile Cittadino
Antonio Morabito

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