CRISI ECONOMICA: SI SPREMONO I CITTADINI MA E’ L’INATTIVITA’ DELLE ISTITUZIONI IL VERO OSTACOLO ALLO SVILUPPO

Sulle opere del Decreto Emergenza Ambientale qualcuno sta barando. Ed è ora che le istituzioni impongano la serietà che merita l’argomento e si contraddistinguano con atti di chiarezza attraverso i quali mettere la parola fine ad una situazione che non è più possibile tollerare e mascherare, ricorrendo ad alibi del tutto inconsistenti.

10 ANNI PERSI
10 ANNI PERSI

E’ inconcepibile che da 10 anni, infrastrutture strategiche legate allo sviluppo, all’occupazione e dirette a rendere sostenibile per le Comunità il peso della mobilità nell’area dello Stretto, rimangano ferme al palo nonostante la disponibilità delle risorse economiche.

Se ci sono interessi, diversi da quelli pubblici individuati dalla Presidenza del Consiglio di Ministri e che impediscono la realizzazione delle opere, è venuto il momento di respingerli con l’autorevolezza che la situazione impone e con la serietà che deve contraddistinguere tutti gli attori istituzionali del territorio.

La gravità della situazione economica ed occupazionale, insieme ad una condizione ambientale pregressa, ribadita e segnalata da ben due ordinanze contingibili ed urgenti del Sindaco, non consentono più di temporeggiare e di assistere al balletto delle responsabilità.

Per essere ancora più chiari, questa è la fase in cui eventuali responsabilità, in ordine al pur gravissimo ritardo accumulato, appare la cosa meno rilevante, rivestendo priorità assoluta la comune volontà di superare tutti gli espedienti, anche di carattere amministrativo, frapposti alla realizzazione di un programma di opere che rappresenta un primo tassello per giungere, speditamente, ad un “distretto dei trasporti e della logistica di area vasta”, in grado di dare respiro alla città, oltre che da un punto di vista ambientale anche da un punto di vista occupazionale.

Dalla gravissima crisi economica non se ne esce di certo rimanendo con le mani in mano, come sembra sia accaduto in questi anni e nemmeno continuando a fare leva sulla capacità contributiva dei cittadini ormai in stato d’indigenza. Ed è inammissibile che si continui a sollecitare la fattiva collaborazione delle Comunità, quando è proprio l’inoperosità delle istituzioni a diventare ostacolo allo sviluppo ed a qualsiasi forma di competitività.

IL PROGETTO DELL'AUTOPORTOUNICA STRUTTURA NEL SUD ITALIA
IL PROGETTO DELL’AUTOPORTO
UNICA STRUTTURA NEL SUD ITALIA

E’ di tutta evidenza che la celere realizzazione dell’Autoporto potrà anche infastidire qualcuno ma rappresenta, anche a detta di esperti in materia di trasporto e logistica, un primo importante tassello di un sistema in grado di generare uno sviluppo occupazionale che non ha precedenti in quest’area. (clicca per leggere)

Ormai diventa una lotta contro il tempo, per mitigare i danni prodotti da una politica miope che ha già fatto troppi danni e che, ove non si sentisse in grado affrontare seriamente un progetto vero di sviluppo, dovrebbe almeno avere il coraggio di farsi da parte.

Su questo tema è arrivato il tempo di rivolgere un appello anche alle rappresentanze dei lavoratori ed alle organizzazioni imprenditoriali, per una battaglia comune che ci porti fuori dal baratro.

Villa San Giovanni, 16/04/2013

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