CONSIGLIO COMUNALE (2): RICHICHI E GIUSTRA GUIDANO LA CITTA’ AL DISASTRO E LA MAGGIORANZA SEMBRA NON GRADIRE

Se lo avessimo scritto per primi, avremmo lasciato ad altri la possibilità di argomentare sulla nostra “faziosità” e su una incontenibile voglia di fare a pezzi l’intera maggioranza. Invece non solo da più parti emerge in modo chiaro e ineccepibile un comportamento biasimevole di alcuni pezzi della maggioranza ma anche – e questo va detto chiaramente – un comportamento che non appartiene all’intera maggioranza.

Andiamo per gradi, però, perchè i fatti narrati, nella loro sequenza, dimostrano, al di là di qualsiasi comportamento, un copione scritto a troppe mani che ha finito per confondere anche i “teleguidatori” dei due interpreti principali che avrebbero dovuto mettere in scena questo “teatro buffo”.

Il 19 settembre, infatti, alla notizia che la Città avrebbe perso i finanziamenti per l’Area di Sosta (integrale), la minoranza chiedeva una convocazione straordinaria del Consiglio Comunale, depositanto dapprima la richiesta e, nei giorni successivi, la relazione sul punto in modo da dare agli  Uffici il tempo di istruire il procedimento.

GUIDA A DISTANZA

Il 22 settembre il Presidente del Consiglio convocava la riunione dei Capigruppo, informandoli dell’ordine del giorno che avrebbe predisposto (clicca per scaricare la convocazione), cosa che in realtà avviene, avvisando gli stessi della necessità di inserire prima dei punti che avrebbero dovuto essere deliberati entro la fine del mese.

Omette, il Presidente, di dire che informali interlocuzioni lo avevano reso edotto che essendoci una richiesta della minoranza, le norme gli davano due possibilità: convocare un Consiglio con i soli punti da deliberare entro fine mese e successivamente (comunque entro 20 giorni dalla richiesta) convocare il Consiglio con i punti richiesti dalla minoranza. Viceversa egli avrebbe potuto convocare un unico Consiglio ma inserendo all’ordine del giorno innanzitutto le questioni richieste dalla minoranza.

Scorrettezza (la prima di tante) che compatta ancor più una minoranza che mai, come nell’ultimo Consiglio Comunale e nonostante i diversi tentativi di azzopparla, ha dimostrato coesione e volontà di difendere gli interessi autentici di questa città. E scorrettezza che è subito andata ad impattare con la ferma  richiesta, avanzata da Salvatore Ciccone (PD), di riportare l’ordine del giorno a quello richiesto dalla minoranza, sostenuta dal Consigliere, Mimmo Aragona (Impegno in Comune), che deposita un documento (clicca per scaricare il documento) firmato dal gruppo e della Consigliera Milena Gioè che sottolinea l’importanza per la città dei punti ma di fatto accentuando la scorrettezza.

SENZA VINCOLO DI MANDATO

Ricondotto il Consiglio Comunale nell’alveo di un’apparente legalità, parte della maggioranza si dilettava scatenando tutta la signorilità di cui era capace, cominciando a rispondere ad “interrogazioni a  risposta scritta” e giacenti da oltre due mesi (il termine ultimo è 30 giorni). E mostrando anche l’ostilità futura.

Risposta scritta che veniva resa ugualmente in forma orale che, seppur non richiesta, appariva garbata nella forma quando resa dal Consigliere Pietrone Caminiti, che però veniva interrotto da Aragona e da Giustra, quest’ultimo intimando ad Aragona che la risposta – a suo dire – gli era stata già trasmessa al Gruppo tramite pec. Quando? Oggi stesso, risponde Giustra che magari sta imparando lo Statuto e i Regolamenti ma manca dell’esercizio pratico dei principi democratici.

Giustra, infatti, non sa che l’art. 68 della Costituzione si applica anche ai Consiglieri Comunali, motivo per cui ciascuno di esso esercita le proprie funzioni senza vincolo di mandato, e ciascuno di essi deve essere informato per tempo. Non lo sa, ma siamo sicuri che imparerà, così evitando di prendere decisioni nelle segrete stanze.

IMBARAZZANTI D’AGOSTINO E IMBESI

Il punto più basso di una nottata tutta da dimenticare per la maggioranza, per la politica, per la democrazia e per questa città, lo tocca l’Assessore “Tecnico” D’Agostino che in pochissimi mesi ci ha già deliziati con le sue “performance” ma che ha dimostrato anche come al peggio non c’è fine!

Tuttavia un conto è aver litigato con la politica (ma lui è stato presentato come tecnico) e un conto è l’educazione. E quando D’Agostino sproloquia sulla delibera che riguarda i legali, inciampa, cade, si rialza e torna a scatafasciarsi, mentre la maggioranza è sempre più in imbarazzo – e il presidente silente – è la consigliera Vilardi a intervenire e bloccarlo con determinazione e riconducendolo alle regole della buona educazione, prima che a bloccarlo sia la sindaca e l’intera maggioranza a seguito di una provvidenziale  sospensione ad hoc del Consiglio.

Uno alla volta, tuttavia, le singole personalità vengono fuori, come quella del Consigliere Imbesi che rivolto alla minoranza, lui che la mattina indossa ancora il grembiule di scuola, dice che “loro” non vogliono avere a che fare con i pagliacci, dimostrando che nemmeno la scuola sia servita a produrre un essere civile. Poi, Imbesi, scopre la sua vera vocazione, quella di usciere!

Poco più tardi si saprà che il giorno prima, i Carabinieri, per conto del  Prefetto, volevano acquisire le risposte alle interrogazioni e le deleghe illegittimamente rilasciate dalla sindaca ai consiglieri. Ma questa è un’altra storia. => continua

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