CITTA’ METROPOLITANA: PRIMA SI ASSICURINO ALLA GIUSTIZIA I RESPONSABILI DEL DISASTRO ECONOMICO PROVOCATO DAL MODELLO REGGIO

scopelliti2L’intempestiva due giorni organizzata dall’Associazione dei comuni dell’Area dello Stretto, finalizzata a porre le basi per la costituzione di una o più “Unioni di Comuni”, ha come scopo reale non certo quello di offrire modelli alternativi di efficienza ma piuttosto, come espressamente si evince, guadagnarsi un “posto al sole” nella costituenda Città Metropolitana ai cui organismi istituzionali accedono di diritto solo i Comuni con più di 15.000 abitanti.

A parte il colpevole ritardo, dal momento che l’ipotesi di costruire una Unione dei Comuni fu rigettata dal “club dei sindaci” dell’area dello Stretto ben più di un anno fa, stupisce come una associazione di dubbia legittimità continui a sostituirsi agli organismi elettivi dei comuni, trasmettendo l’allucinante messaggio che questa provincia rappresenti una “terra di mezzo”, affrancata da ogni regola di condotta, anche istituzionale.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una classe politica che invece di operare per soddisfare le istanze dei cittadini e delle Comunità, è completamente asservita al “pensiero unico” imposto dal Governatore della Calabria che, dopo avere provocato il disastro del comune di Reggio Calabria, adesso vuole far pagare i conti a tutta la provincia reggina giocando l’asso della Città metropolitana.

Un tema su cui si continua a manipolare ad arte l’informazione, fornendo ai cittadini una visione tutt’altro che realistica del nuovo Ente locale cui verranno trasferite alcune funzioni dei Comuni, omettendo però di dire che insieme alle “attività”, la nuova “Città Metropolitana” erediterà anche le “passività”, cioè il pauroso buco di bilancio provocato dalle Amministrazioni Comunali del comune di Reggio Calabria ma, anche, di altri comuni.

Giuseppe Raffa, presidente della provincia
Giuseppe Raffa, presidente della provincia

E stupisce che su questo tema e su questo aspetto, il Presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, non abbia, sino ad ora, dimostrato di essere distinto e distante da una simile prospettiva, assumendosi l’onere di parlare ai cittadini col linguaggio della lealtà e della trasparenza, in antitesi con l’ordine di scuderia impartito a paggi e lacchè che pur di compiacere il “principe” sono disposti a sacrificare le loro comunità.

Correttezza impone che se i cittadini della provincia reggina debbano contribuire a saldare i conti delle scelleratezze commesse al Comune di Reggio Calabria, questo avvenga solo ed esclusivamente nel momento in cui i responsabili, qualunque sia la postazione da loro ricoperta, vengano assicurati alla giustizia.

            Villa San Giovanni, 07/10/2013

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