LA CALABRIA REAGISCE NONOSTANTE LA PROVINCIA REGGINA

oliverioMario Gerardo Oliverio, dopo avere vinto le primarie e avere “sbandato” un attimo, si è recato a Roma, per la seconda volta in poco più di una settimana e, di fronte alle “suppliche” di Gaetano Quagliariello e Lorenzo Cesa, plenipotenziari, rispettivamente, di Nuovo Centro Destra e UDC, alla presenza dell’omologo del PD, Lorenzo Guerini, ha notificato che lui, in Calabria, non può tradire il popolo delle primarie, sia quelli che hanno scelto Oliverio, sia quelli che hanno votato per Callipo.

A nulla sono valsi gli appelli affinchè rivedesse questa posizione che provocherebbe un terremoto nel Governo Renzi. Oliverio, ad ora, è stato implacabile: io non intendo cedere alla politica dei ricattatori! – avrebbe risposto Mario Oliverio – forte di una posizione che gli veniva dalla direzione regionale del PD.

Tanto più che nel frattempo, la “gioiosa macchina da guerra” con tutti gli esponenti di spicco delle Giunte Scopelliti a Reggio Calabria e quella Regionale, risultavano indagate per diversi reati, nell’indagine emersa a seguito della richiesta di sequestro “per equivalente” di 900 mila euro, a carico del Direttore Generale della Regione, voluto da Scopelliti.

Una indagine complessa che riserverà molte sorprese e che vede, tra gli indagati, quella pattuglia di senatori che Quagliariello avrebbe minacciato di ritirare dalla maggioranza nel caso di mancato accordo con Oliverio. Che, però, ha abbandonato il “tavolo romano”, consapevole che qualsiasi accordo con gli uomini di Scopelliti oltre a fare rivoltare i padri nobili del PD, lascerebbe il partito svuotato di elettori

UNA GIORNATA PARTICOLARMENTE TRANQUILLA

villa-san-giovanni-protesta-usb-imbarchiIntanto, ieri, i lavoratori precari, LSU-LPU, hanno dato vita, a Villa San Giovanni, ad una manifestazione di protesta (l’ennesima), contro la mancata stabilizzazione, il mancato pagamento degli ammortizzatori sociali e chi più ne ha più ne metta, bloccando gli imbarcaderi fino a tarda ora.

Il tutto mentre a Roma andava in scena il dramma di NCD e UDC di fronte ad un Lorenzo Guerini terreo al cospetto del “niet” di Oliverio e mentre il Sottosegretario Del Rio, nel rassicurare i lavoratori (?) affermava delle responsabilità della Giunta Regionale sull’argomento. Una contraddizione in termini conquanto Guerini continuava a chiedere ad Oliverio.

Quello che molti non hanno valutato – come in altre analoghe occasioni – è l’aspetto positivo della manifestazione, che ha regalato alla città di Villa San Giovanni una giornata “normale”, vissuta in modo “normale”, con il traffico tipico di una città di poco più di 13 mila abitanti, cui è stata sottratta questa condizione e che di colpo l’ha riconquistata, anche se temporaneamente.

ELEZIONI IN SOLITARIO

hqdefaultVista la reazione di Mario Oliverio e sapendo della propria capitolazione, Wanda Ferro, candidata del centrodestra alle prossime “Regionali”, ha deciso di perdere con onore e, preso il coraggio a due mani, ha dichiarato che non è possibile un accordo con chi ha tentato di intese con il PD.

Per Wanda Ferro, non è possibile non considerare il ventilato accordo PD-NC-UDC come un tradimento del centrodestra e non è altrettanto possibile stringere alleanze che apparirebbero un ripiego, con un alleato politico che ha determinato la frantumazione della coalizione, sia a livello nazionale che regionale e locale.

Tanto più che NCD e UDC, in Calabria, sono da considerarsi i veri responsabili del tracollo, in termini di consensi e della perdita di credibilità della politica in Calabria, per responsabilità che vanno ricondotte all’ex Presidente della Giunta, Giuseppe Scopelliti che, però, Wanda Ferro sembra essersi presa in carico sotto la sigla di “Fratelli d’Italia”.

SIAMO SOLO NOI

MESSINA LA VALLELa pattuglia di candidati di NCD e UDC alla Regione, in queste ore sta sperimentando il “terzo polo”, più come ripiego che come progetto politico, tentando di far necessità, virtù. E correrà da solo, sperando di superare lo sbarramento da loro stessi previsto (dapprima al 15%) per impedire al Movimento 5 Stelle di entrare in Consiglio.

Una beffa, insomma, di cui sono autori gli stessi, ormai ex, componenti del “Parlament(in)o Calabrese”. Perchè in Calabria le leggi non si fanno per necessità, ma per impedire all’avversario di poter svolgere la propria funzione. E da artefici si riscoprirono vittime!

Certo, c’è una differenza tra gli uomini del centrodestra delle altre province e quelli della provincia reggina, dove Scopelliti ha fatto manbassa, elargendo posti, prebende, privilegi ai suoi uomini. Ricambiato, però, dall’affetto.

Che ne sarà, ora, di “tutti gli uomini dell’ex presidente?”. Di certo si sa che si aspetta la “debacle” delle Regionali per poi ripercorrere, sul piano locale, le ragioni di una disfatta che non ha precedenti nella storia politica italiana. E addio sogni di gloria dicoloro i quali speravano in un accordo regionale tra PD ed NCD-UDC, da poter riproporre sul piano locale. Peccato che adesso, dopo il “niet” di Oliverio, alcuni personaggi locali siano rimasti col “cerino in mano”. Anzi no, da quell’accordo hanno preso subito le distanze!

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