TRISTE STORIA DI UNA FONTANA INFAME

Oggi vogliamo parlare di una fontana, sita in Cannitello, rispetto alla quale ho ricevuto parecchie segnalazioni circa funzionamenti che definirei anomali. E come ogni cosa ho prima di tutto voluto verificare, perché non credevo possibile che nel 2022 potesse essere tollerata una situazione del genere, in cui l’apertura e la chiusura di una fontana pubblica, specie in un periodo estivo e in luogo di mare, viene deciso da pochi personaggini intrisi di arroganza e presunzione.

La verifica è durata più giorni e, appena accortomi della surreale veridicità del fatto, ho prontamente avvisato la sindaca, chiedendole di inviare il fontaniere comunale per sostituire il lucchetto, senza che alcun altro ne avesse le chiavi. E precisavo di non discutere la scelta del Comune, se una scelta ci fosse stata, di tenere l’acqua aperta o chiusa ma che a deciderlo potessero essere dei “volgari bravi”, questo si, lo ponevo in discussione. E mi veniva precisato come – giustamente anche per lei – non fosse possibile una cosa del genere.

Intanto i giorni passavano (e poi non è che uno fa il picchetto alla fontana), fino a quando la vasca della fontana, il suo corpo, non sembravano intrisi di liquido e incuriosito guardavo il lucchetto, ancora intatto e provavo ad aprire il rubinetto senza sortire effetto.

Dalla panchina vicina, si levava subito una voce, con l’atteggiamento di chi sapesse già (ed è il primo fatto grave) e con un fare borioso affermava a voce alta: l’ho chiusa io! (il che presuppone che l’avesse anche aperta lui).

Col mio solito fare ho ignorato completamente l’omino e continuato il mio passeggio per poi tornare indietro a riprendere la macchina, parcheggiata proprio di fronte la panchina in cui erano accomodati altri sodali, insieme all’eroe dei due mondi. E mentre, la macchina si muoveva per uscire dal parcheggio, il soggetto in questione si portava un dito, con un gesto ripetitivo all’occhio sinistro (senza ficcarlo dentro) ma con il chiaro messaggio: “attento, apri gli occhi” – fatto peraltro notare al mio compagno di viaggio – di intimidazione palese, com’è tipico del linguaggio mafioso che ho imparato in anni e anni di esperienza professionale.

Durante il percorso per arrivare a Villa, il mio interlocutore mi rivela trattarsi di tale Luciano SCOPELLITI che, non appena giungiamo nei pressi di piazza Municipio, notiamo parlare fitto fitto con la nostra sindaca. Cosa si saranno detti, non lo sappiamo e nemmeno ci interessa. Entrambi lo diranno all’A.G. cui a breve ci rivolgeremo.

La lista Civica e la Ndrangheta

Come diceva Giovanni Falcone, “…si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale…” oppure anche Piercamillo Davigo, “…sono colpevoli che l’hanno fatta franca…”. Non lo so, quello che so è che, a parte l’assurdità di questa storia, a meno che nel delirium delegae del 30 giugno egli non abbia ricevuto la delega alla fontana, una vicenda del genere si scontra con ogni tipo di cultura, pensiero e sforzo di proiettare una città verso la civiltà.

Ora, personaggi del genere dovrebbero essere allontanati dal mondo civile, respinti ed espulsi da ogni formazione sociale, che, come la “Madonnina” dovrebbe prenderne le distanze. E ancora di più dovrebbe prenderle un sindaco consapevole che mantenere sacche di potere, di fronte ad atteggiamenti come questi, induca a pensare che la direzione intrapresa non sia quella giusta. E che compito di ciascuno è quello di liberare la gente dalla paura, non di sottoporla ad ulteriori vessazioni.

Cosa dovrebbero pensare, dunque, quanti hanno avuto il coraggio (perché a questo punto di coraggio si tratta) di segnalare a me questa situazione, quando un consigliere comunale, Rocco Bevacqua sostenuto dall’Associazione Madonnina, o quando un sindaco riceve, per giunta nella pubblica piazza, un personaggio del genere?

Dalla Sicilia al Piemonte passando per il cuore del potere, è risaputo che di fronte ad un tentativo di intimidirmi, piuttosto che indurmi a più miti consigli si produce l’effetto avverso, anche quando, come dice una mia amica, la strada si fa stretta ed isolata. E come le intimidazioni non le sopporto per me, figuriamoci se le ho mai sopportate quando vengono fatte agli altri.

20/08/2022

Italia dei Valori
Resp.le Cittadino
Antonio Morabito

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