REGGIO CALABRIA,PROROGA COMMISSARIAMENTO: ADESSO VERITA’ E GIUSTIZIA IN TEMPI BREVI

Il 50° Consiglio dei Ministri, convocato per stamani alle 12,30, ha decretato la proroga della durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Reggio Calabria, a norma dell’articolo 143 del DLG n.267 del 2000.

sconfitto Alfano
sconfitto Alfano

La proroga era già nell’aria dopo l’iniziativa del Presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, di acquisire, non senza difficoltà, le relazioni redatte dall’ex Prefetto, Vittorio Piscitelli, su cui grava il sospetto di un allontanamento “punitivo” deciso dal Ministro dell’Interno, Angelino ALFANO, mai ufficialmente ostile al mantenimento della fase commissariale del capoluogo reggino, pur avendo redatto la prefazione al “libello” fatto distribuire da Scopelliti&Co contro la decisione del Ministro Cancellieri di sciogliere per contiguità con la ndrangheta l’Amministrazione Comunale retta dal Sindaco Demi Arena.

Scopelliti
Scopelliti

Anche la proroga, prima annunciata, poi smentita ed ora formulata con atti ufficiali, ha una appendice nella partecipazione del Nuovo Centro Destra nel Governo delle “larghe pretese”, dove ogni compagine politica ha barattato interessi di bottega e di partito. La stessa appendice che sta frenando la costituzione del “Governo Renzi”.

Secondo il sen. Bilardi – che ha commentato la notizia della proroga – “…dal 9 ottobre 2012” – data del commissariamento – “la città di Reggio Calabria sarebbe “sprofondata in una palude di immobilismo non imputabile alla terna commissariale…”.

Per certa politica, quindi, il Comune reggino sarebbe “governato” – sebbene in regime commissariale – da “entità celestiali” o dagli abitanti degli “inferi” e non, invece, da funzionari dello Stato che hanno ereditato, loro malgrado, una situazione di totale ingovernabilità, affogata nell’anomia e nella impossibilità di garantire il corretto esercizio dei poteri da parte degli organi democratici.

Nonostante la città si trovi ad un passo breve dalla dichiarazione di dissesto, la classe politica che ha determinato questo sfacelo continua a negare un’evidenza che, giorno dopo giorno, trova continue conferme nelle verità giudiziarie. A quelle già scaturite se ne aggiungeranno a breve delle altre, compresa l’adozione di questo atto amministrativo da parte del Governo.

stor_10585827_55500Piuttosto che fare ammenda per questa situazione, quella stessa classe politica aspirava a succedere a se stessa, confidando in imminenti elezioni che avrebbero coperto quanto ancora di deplorevole non ha visto la luce. Ma le elezioni Comunali a Reggio Calabria non sono più un fatto solo comunale ma il primo atto amministrativo di una “città metropolitana” che abbraccia un’area vasta cui la politica e le istituzioni devono risposte chiare.

Su una domanda in particolare, mai chiarita e che la magistratura non può continuare a far finta di non vedere appesa come un ponte dismesso prima che la “campata” raggiungesse l’altra sponda: l’accertamento che la criminalità fosse annidata dentro “Palazzo San Giorgio” è servito ad applicare i rimedi; quello di aver individuato coloro che non l’hanno sfrattata anche. Ma resta un esercizio di verità e giustizia, ineludibile e altrettanto utile alla democrazia, quello di rendere pubblici i nomi di chi l’ha fatta entrare!

error: Content is protected !!
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: