IL PATTO PER IL PONTE S’INFRANGE SU UN’ANSA

Il tono era stato, appena ieri, perentorio e trionfalistico: “La manifestazione di ieri nella sala consiliare Caracciolo di Palazzo San Giovanni ha consentito a Villa di riacquistare la propria centralità nell’area dello Stretto, in tutte le tematiche attinenti la viabilità e mobilità e soprattutto sulla questione Ponte sullo Stretto che dovrà essere realizzato, per quanto riguarda la sponda calabrese, proprio sul territorio villese”. 

A parlare il Senatore di Forza Italia, Marco SICLARI ed il Sindaco FF di Villa San Giovanni, Maria Grazia Richichi a margine della riunine tenutasi ieri presso l’aula consiliare di Palazzo San Giovanni, insieme a numerosi altri Parlamentari, al Presidente FF della Regione Calabria, Nino SPIRULI’, al Sindaco di Campo Calabro, rappresentanti degli Architetti e persino un componente della Commissione incaricata dal Governo Conte 2 di esprimere un parere sulla fattibilità dell’attraversamento stabile del Ponte sullo Stretto, la mega opera ingegneristica definita da Nino Calarco, ex Presidente della società Stretto di Messina, “seconda solo all’andata sulla luna”.

E tanto era stato il (scusate il gioco di parole) il trasporto che i due erano arrivato a paragonare Villa San Giovanni, a Roma, Capitale d’Italia. Un entusiasmo quasi giustificato per il fatto che, finalmente era emersa la volontà di considerare considerare i territori e l’interlocuzione con gli stessi necessari e prioritaria nella realizzare di qualunque infrastruttura che miri al vero sviluppo ed al rilancio del Sud.

Ma siete sicuri di avere letto la relazione?

Puntuale, invece, la reazione della Regione Calabria, il cui contenuto è stato battutto dall’ANSA, la nota Agenzia di Stampa che testualmente riporta le dichiarazione dell’Assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, Domenica CATALFAMO: “Relazione conclusiva non sufficiente per impulso riavvio iter”“Il gruppo di lavoro – aggiunge la nota -, confermando l’improponibilità delle ‘soluzioni tunnel’, fa ritenere che non si soffermi adeguatamente sulla componente territoriale già pienamente definita negli strumenti urbanistici dei Comuni interessati e sulle relative azioni procedurali, da svolgere nel caso si optasse per un nuovo progetto, con uno sguardo anche alle opere compensative comprese nel quadro economico del progetto approvato che valgono un miliardo. Rispetto all’analisi comparativa non emerge un confronto sulla tempistica operativa delle varie soluzioni nonostante sia evidente che qualunque nuova alternativa (se esistesse) richiederebbe anni. A solo titolo di esempio, per la soluzione a ‘tre campatè non si riscontrano considerazioni sulle problematiche costruttive delle pile in acque profonde con le relative criticità evidenziate nel passato dai più autorevoli esperti del settore, contenute negli atti ufficiali e che hanno indotto a suo tempo a scartare anche il ponte a più campate pur essendo la prima opzione esaminata.
Questo è facilmente confermato dai pareri e dalle approvazioni, derivanti dall’esame di tutte le opzioni che qui vengono rimesse in discussione, e che sono state a suo tempo rilasciati anche da Anas, Rfi e Consiglio superiore dei lavori pubblici, rappresentati nella commissione».

Una batosta per SICLARI e tutti i presenti che, evidentemente, si erano fermati ai titoli della Relazione che il Gruppo di Lavoro, proprio ieri, aveva consegnato al Governo. E costringe le due sponde, quella Calabrese e quella Siciliana ad assumere considerazioni ed iniziative più serie in vista del riammodernamento del sistema logistico e dei trasporti.

08/08/2020

antonio morabito

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