LA LISTA CIVICA DEGLI INTERESSI

Civica ma con moderazione. E così sono entrati tutti i partiti, ma il copione è sempre lo stesso, con una candidata che usa il Comune come fosse la 104 della Pubblica Amministrazione, esattamente come fa il CDX ed esattamente come il CDX riempie di pagine vuote i programmi amministrativi ma con una novità: perché la continua modifica delle norme fa sì che molti non sappiano che il documento principe dei Comuni, e obbligatorio, della programmazione, sia il Documento Unico di Programmazione (DUP) che costituisce la guida strategica indispensabile per l’approvazione del bilancio di previsione.

E’ interessante, allora, al di la delle stupidate finto-politiche raccontate dalla candidata sindaca, dopo il nostro incontro demolitorio del suo programma elettorale, avvenuto nella mattina del 22 maggio scorso e la conseguente dichiarazione del pomeriggio, che si trattava di un programma in divenire, capire come il programma elettorale verrà declinato in attività amministrative.

Primo: legalità e trasparenza

Rafforzamento dei servizi sociali esistenti sul territorio, vero patrimonio umano e di impegno civico dei impegno dei cittadini villesi: Casa Famigli il Cassibile – Opera Papa Giovanni XXIII; Casa Corigliano – Opera Papa Giovanni XIII; Progetto Amico; Associazione Ora di Agire; Centro Campo dei Fiori – Associazione Papa Giovanni XXIII; Cooperativa Sociale Rose Blu; Progetto SAI Sistema di Accoglienza Richiedenti Asilo Rifugiati; Oratorio Genova-Firenze; Presidio della Legalità – Ponti Pialesi.

Questo quanto si legge nel programma presentato! (clicca per andare al programma amministrativo) Ed è stupefacente come ogni associazione tra quelle elencate sia presente, rappresentata direttamente o indirettamente nella lista civica guidata dalla candidata Giusy Caminiti. Tranne alcune, invise alla candidata o troppo vicine a partiti ostili alla stessa, oppure incompatibili con il cursus honorem di alcuni candidati di quella lista.
Albino Rizzuto, per esempio, che come presidente del Circolo Didattico, pur sapendo del divieto, di fronte alla domanda dell’amministrazione comunale di “regalare” i locali della Scuola Elementare alla Do.Mi. Formazione e sviluppo per 5 anni, supera se stesso e ne autorizza 10 di anni. Ma non solo visto che questa “regalia” comportava la modifica del progetto della Scuola ed una ridzione consistente degli spazi a disposizione dei piccoli. Cosa che faceva scattare un’inchiesta, dapprima della Procura ordinaria ed immediatamente trasferita alla competenza della DDA che di ndrangheta si occupa e che vede annotati a mod. 21 ben 6 nominativi. Ma lo dice chiaro, il programma che dovrebbe andare (ed andrà) dritto dritto negli Uffici della Procura anche per altre ragioni, dal momento che questo rafforzamento delle associazioni, ma solo quelle elencate nel programma, prevede che il Comune si occupi di Rifugiati e Richiedenti Asilo, a motivo del fatto che sono i Comuni a dover presentare i progetti SPRAR che sino a poco tempo fa gestiva l’Associazione Nuvola Rossa, di cui Ruggero Marra è il più autorevole rappresentante. Ma dietro ogni sigla tra quelle elencate, ci sono ben noti nomi di personaggi che in modo interessato hanno dato vita a questa brillante iniziativa della candidata del nulla.

I conti tornano male

Il 2019 è l’anno horribilis per la Città. Nel dicembre di quell’anno la Procura reggina ha tratto in arresto il sindaco e smantellato l’Ufficio Tecnico. Ma forse quell’anno ha un appendice nel 2017, quando una interrogazione parlamentare fa drizzare le orecchie alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e comporta che la Sindaca FF, Maria Grazia Richichi, venga iscritta nel registro degli indagati (posizione poi archiviata), per via di un finanziamento di 150.000 € della Fondazione Franza, ottenuto dall’associazione da lei retta, per la realizzazione di un progetto a Santo Stefano d’Aspromonte.

Il progetto non si realizzerà perchè il terreno destinato ad ospitare l’iniziativa non otterrà alcune autorizzazioni da parte della Regione. Motivo per cui, la prima tranche di 50.000 €, già erogata, dovrà essere restituita alla Fondazione che fa capo ai traghettatori. Una restituzione solo parziale, perchè risulta un bonifico di restituzione di poco più di 43.000 euro, mentre la parte restante pare sia stata trattenuta dai progettisti, che sarebbe cosa più che giusta se solo il via al progetto fosse stato dato dopo la verifica che tutte le autorizzazioni fossero state concesse. Allora a che titolo la somma residua è stata trattenuta?

Diversamente, invece, chi ha autorizzato la predisposizione del progetto in assenza di autorizzazioni? A che titolo sono state trattenute queste somme? E soprattutto, chi era il progettista che ha trattenuto a se la cifra? Sorpresa delle sorprese, il progettista era il coniuge della candidata Sindaca, Giusy Caminiti.

La beneficenza con soldi degli altri

A dicembre del 2019 la città sembra colpita da un cataclisma! La Procura azzera i vertici di Caronte&Tourist e l’Ufficio Tecnico Comunale, arresta il sindaco, indaga diversi personaggi, tra cui il consigliere comunale Lina Vilardi PD (posizione poi archiviata), Qualcuno grida allo scandalo ma poi si ricorda che ogni anno ottiene una lauta cifra per fare beneficenza. I falchi gridano allo scandalo, affermano che occorre restituire quei soldi “sporchi”, le colombe invece resistono. E vincono e anche quell’anno l’Associazione Ora di Agire, Kiwanis ecc ecc si sentiranno più buoni. Qualcuno si domanda se per caso parte di queste associazioni non siano le stesse che il programma di questa lista intende tutelare?

La vicenda è però ancora più grave perchè sbirciando tra le carte si costruisce un mondo che ha radici fin negli anni ’80. Un mondo che irrompe definitivamente sulla scena con l’avvento di Calabrò che istruisce la pratica e di un Melito che concede e di un Arch. Saporita che sottoscrive alla Travel Shipping srl (che fa capo a Caronte) l’autorizzazione a poter realizzare, su un terreno ANAS dato in concessione al Comune, un’uscita autostradale (via Zanotti Bianco), negli anni oggetto di manutenzione ordinaria e straordinaria da parte di altri Enti ma di cui la Procura della Repubblica non sembra accorgersene.

Con il dettaglio che sino a poco tempo fa quell’uscita privata era considerata uno svincolo autostradale, vietato a norma del codice della strada. Quando si dice il caso: Calabrò, Melito e Saporita sono i più irriducibili sostenitori della lista guidata da Giusy Caminiti. Chissà perché!

Ad essere tratto in arresto è, però, solo il sindaco Siclari, per avere tentato di far prendere in carico il piazzale di proprietà ANAS al Comune e girarlo alla stessa Caronte con l’idea di farne un piazzale unico gestito dalla stessa società. In sostanza la stessa cosa che era stata tentata dal 2005, questa volta bloccata dai PM Beatrice e Narducci della Procura di Napoli che, nella famosa indagine “calciopoli” s’imbatterono in favori, promesse ed altre zozzerie tra Moggi, Franza, il Ministro dell’Interno ed il suo segretario, nonchè nell’allora prefetto di Reggio Calabria D’Onofrio. (clicca per leggere)

Una famiglia pericolosa

Lo abbiamo già detto: Melito viene deposto per le dimissioni ultra dimidium presentate contestualmente da 11 Consiglieri (7 di minoranza e 4 di maggioranza) a ragione del fatto ch’egli voleva autorizzare una maxi variante al Piano Regolatore , come corrispettivo di impegni preelettorali dallo stesso assunti.

Una maxi speculazione che ha finito per mostrare la propria inconsistenza realizzativa (dal 2014 dopo i vari ricorsi ancora nulla è stato realizzato ne si potrà realizzare) a fronte di una montagna che subiva un cambio di destinazione, ancora oggi esistente. Con buona pace delle promesse, sulla parola, di ben 450 posti di lavoro.

Ed all’atto delle diimissioni, quando al Melito venne data comunicazione, egli si premurò di recarsi urgentemente presso un noto ristorante, dove il suo fidato scudiero aveva fatto, come di consueto, giungere Ufficiali e Funzionari della DIA che immediatamente dopo provvidero a sottoporre ad intercettazione le utenze di chi scrive.

Dopo un po’ di tempo, allo “spione” dell’intercettazione venne consegnato un plico, con preghiera di presentarlo a chi di dovere e l’impegno a restituirlo con le parti ritenute meritevoli di censura per le implicazioni a possibili Istituzioni per essere sottoscritto e reinviato. Cosa che fu fatta con la risposta <<che non era necessario firmarlo, che era stato compreso il messaggio>>. Singolare il fatto che lo “spione” non era affatto un appartenente alle Forze di Polizia.

Oggi, per la prima volta, il documento viene messo a disposizione di chiunque abbia voglia di leggerlo, con alcune parti ovviamente omissate. Ma che da comunque il senso di una grave pericolosità di una famiglia, per le libertà di ciascuno e di tutti e la necessità che tale famiglia venga isolata dalla società civile, non candidata (il candidato avrebbe dovuto essere Giancarlo Melito, come dallo stesso proposto a Totò Calabrò con messaggio Whatsapp in mio possesso). Vicende tutte a conoscenza della candidata sindaca che, nella circostanza, fece anche di più!

Scarica il documento!

11/06/2022

Antonio Morabito

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