ELEZIONI: SE LA MERCE DI SCAMBIO DIVENTANO LE SCUOLE?

20150203_083752Strutture fatiscenti, umidità, infissi non a norma, mancanza di riscaldamenti. E poi scuolabus, mensa e sempre la solita solfa, la solita litania, mentre il gli anni, trascorrono inutilemente tra mille scuse, mille giustificazioni che servono solo da paravento, per mascherare l’incapacità della politica di rispondere ai bisogni della comunità.

Una verità, nuda e cruda, di fronte alla quale è inutile girarci intorno e che rischia di ingannare non i genitori ma i bambini, che ai genitori si rivolgono disperatamente chiedendo aiuto. Che però viene negato dai compromessi, dai giochetti per soli adulti che tra di loro negoziano, comprando e vendendo una istituzione che pure dovrebbe rappresentare il loro futuro.

La scuola di Pezzo è a pezzi. Cade a pezzi. Così Acciarello e Cannitello, la Scuola Media centrale come l’Asilo promiscuo, mentre i genitori fanno finta di lamentarsi, ognuno per i fatti propri. E’ lo “spacchettamento” della lamentela, l’isolamento della recriminazione, la prigionia del pensiero che una volta era libero.

Uno scempio che negli ultimi anni ha dato il meglio di sé, cancellando di fatto gli organi collegiali della scuola e riducendo i rappresentanti dei genitori ad inutile orpello, manipolato e gestito più o meno sapientemente.

I RISCALDAMENTI CI SONO, ANZI NO, ANZI SI…

riscaldamentiL’ambiente di apprendimento e di formazione rappresenta un fattore decisivo di qualificazione del servizio di istruzione e allora i conti non tornano o, se tornano, dimostrano che più di qualcosa non funziona.

Come non funzionano i riscaldamenti nonostante le plurime e annuali proteste dei genitori, legittimamente stanchi delle difficoltà che i loro figli manifestano quotidianamente. Come non va bene l’arroganza di chi ha raggiunto una “intesa politica” che (pensa) non possa essere scalfita.

La politica è stata chiara: non ci sono i soldi per sistemare i riscaldamenti ma abbiamo fatto tanto per le scuole. Per le scuole di Ferrito, verrebbe da dire, chiuse per mancanza di materia prima (gli alunni) ma perfettamente ristrutturate e destinate a Centro COM della protezione civile.

Eppure di feste, festini, contributi e lavori inutili la città è piena. Non ci sono i soldi per le scuole ma ci sono per le manifestazioni estive, invernali, natalizie o pasquali; oppure impiegate per le “liti giudiziarie”, per tappezzare strade, per far “vedere” che si lavora. Anche per rifare la pavimentazione (nuova) di Garibaldi, o per segnaletica abusiva.

Insomma, i soldi ci sono per le futilità in tempi di crisi, perchè chi governa la città non comprende che deve ispirarsi al “buon padre di famiglia”, come recitano le norme, come indica il codice civile, eliminando il superfluo e occupandosi delle cose essenziali.

IL VICE SINDACO ANNASPA

messina_122054«…E’ vero, non in tutte le scuole ci sono i riscaldamenti» – ma sarebbe più giusto dire dove ci sono – «ma abbiamo realizzato l’impianto antincendi della Scuola Media di Villa» – che costituisce una misura di sicurezza obbligatoria, per non chiuderla. E, pensate – continua – «con soldi del bilancio abbiamo rifatto le cucine dell’Asilo Genova-Firenze, ma dobbiamo intervenire nuovamente per sistemare il riscaldamento della scuola materna di Pezzo» – quello approntato appena lo scorso anno.

Una inutile tiritera, cui alcuni genitori fanno finta di credere, mentre altri, appartenenti al popolo bue, si beano delle idiozie raccontate loro dai “politici” cui seguono le dichiarazioni delle istituzioni scolastiche e dei rappresentanti dei genitori: «per quest’anno ormai è tardi» raccontava a novembre il presidente del Consiglio di Circolo alla riunione plenaria con tutti gli organismi dei genitori, mentre con l’altro occhio guardava all’albo pretorio la pubblicazione della determina che lo vedeva “affidatario” di un incarico professionale per la scuola media di Cannitello.

E mentre per mesi spiccava il “NO” all’acquisto di stufe da parte dei genitori, di colpo tutto cambia per paura che tutto possa rivoltarsi. E si scopre che l’impianto termico a Pezzo potrebbe essere a posto, mancherebbero solo i caloriferi e per questo (pare) si trovano subito i soldi. Perfino per Cannitello viene deliberato (ma è solo un vuoto indirizzo) di verificare e progettare l’impianto, senza indicazioni precise.

LE GAMBE CORTE DELLE BUGIE

pinocchioAl momento solo “chiacchiere” da bar (ormai si parla solo nei bar) ma nessun atto formale.  Verrà, forse, nei prossimi giorni. E la questione si complica maledettamente, perchè ove fosse vero che alla scuola di Pezzo mancavano solo i caloriferi, sarebbe ancora più grave: sarebbe gravissimo ed emergerebbe il disastro, la mancanza di programmazione, l’inadempimento puntuale di una politica che lascia nella sofferenza i soggetti più deboli per dedicarsi all’effimero.

Si scopre, cioé, che i bimbi, le insegnanti, i bidelli, tutti insomma, sono stati lasciati al gelo dalla mancanza di sensibilità di chi doveva sperperare il danaro pubblico. E si scopre che quel «ormai per quest’anno è tardi», enunciata dal presidente del circolo d’istituto, è solo una vuota verità riportata al popolo bue per mantenerlo calmo.

DIREZIONE DIDATTICA: ASSENTE!

Si scrive “organi collegiali” si legge “non contate niente”. Tutti! Fino a quando a furia di tirare la corda si fa intervenire il Ministero, l’Ufficio Regionale e Provinciale scolastico che richiamano severamente chi ha la rappresentanza giuridica della scuola ai propri doveri e al rispetto delle norme. Richiamo che si tenta di addebitare ai collaboratori.

Una “boutade”, anche questa, perchè dietro il termine “dirigenza” si nascondono una serie di attribuzioni e di incombenze che mai nessuno potrà surrogare ad altri. E la questione non è legata solo ai riscaldamenti, perchè una costante è anche lo “scuolabus”, mai puntuale all’inizio dell’anno scolastico ed a “costi crescenti” anche semplicemente per domandarne il servizio.

Infine, l’orario continuato. Anzi, la mensa, partita il 15 gennaio senza che alcuno si chiedesse: ma scusate e fino al 15 gennaio questi bambini dove mangiano? Provvedono i genitori o escono da scuola? E se escono da scuola che orario continuato è? E se, invece, provvedono i genitori, chi impedisce loro di continuare a provvedere anche dopo l’avvio della mensa?

Infine i laboratori, le palestre, quello che ci fanno vedere, in un unica occasione: durante gli “Open Day”

Certo, queste sono incombenze del Comune che, però, la Scuola deve concertare per redigere il Piano dell’Offerta Formativa, altrimenti che offerta è?

SCUOLA A PERDERE

bambini-a-scuolaSenza entrare nel merito di altre questioni didattiche (palestre, laboratori &Co) sembra che la Scuola abbia abdicato al proprio ruolo, determinando un danno incredibile sulle generazioni che verranno. E tutto questo solo per far spazio ad un mondo politico miope.

Perchè non c’è dubbio di una intesa che va oltre i rapporti istituzionali (una inchiesta della Procura sta cercando di vederci chiaro su alcune iniziative che oltre a violare norme di legge hanno ridotto gli spazi degli alunni)

E In tutto questo si inseriscono anche le elezioni comunali, il cui terreno è stato invaso da parenti ed affini interessati a difendere le proprie rendite di posizione e gettare ancora un pò di confusione in un clima già reso torbido da ben altri e più corposi interessi.

La verità, come qualcuno dice, è che «Negli anni ’90 si andava in piazza per una scuola migliore. Oggi ci si accontenterebbe anche di una scuola decente». E questo non perchè le battaglie di quegli anni (o dei precedenti) siano fallite, ma perchè sono fallite le riforme. Meglio: a fallire non sono le riforme ma le persone che le hanno interpretate, permettendo alla politica di entrare nelle scuole.

Sicchè il piano di “dimensionamento scolastico” è diventato un vero mercimonio: tu dai a me questo indirizzo così mi sistemo tizio/a e io cedo su quest’altro indirizzo e sistemi caio/a. E questo fino ai giorni nostri, con una sequela di raccomandati (non tutti), impegnati a loro volta a trasformare le scuole in un supermercato di PON, POR e via discorrendo, a discapito della didattica, dei ragazzi, dei genitori e delle scuole.

I bambini sentitamente ringraziano.

di antonio morabito

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