E LA TARES DIVENTO’ UN INCUBO (1)

Si scrive TARES, si legge Tariffa Rifiuti e Servizi e sostituisce tutte le precedenti gabelle (TARSU, TIA1,TIA2 ecc.) in tema di rifiuti, con l’aggiunta del contributo per il pagamento di servizi cosiddetti indivisibili (manutenzione strade, illuminazione, sicurezza ecc.).

Chiunque voglia saperne di più sulla TARES potrà scaricare la presentazione realizzata dal Comune di Dolo (15.000 abitanti in provincia di Venezia) per presentare e spiegare ai propri cittadini, in modo chiaro e semplice il nuovo tributo. (clicca per scaricare la presentazione)

Un modo come un altro per dare eloquente dimostrazione di quale e quanta differenza ci sia tra un’Amministrazione Comunale, come quella di Dolo, che svolge la propria attività mettendo al centro della propria azione i cittadini e quella di Villa San Giovanni, dove l’Amministrazione Comunale mette se stessa al centro della propria azione.

Diversamente non si sarebbero registrate le lunghe code, le lamentele e anche la fortunatamente “isolata” intemperanza di qualche impiegato comunale che si atteggia a “kapò”, non solo nei confronti dei suoi colleghi ma anche dei cittadini che, anche in queste ore, si stanno recando presso gli uffici a chiedere conto di una così pesante “gabella”.

Tralasciando, per il momento, il nutrito e grossolano numero di errori commessi nella individuazione e nella determinazione delle tariffe, per il momento ci occuperemo di fatti talmente evidenti da far sentire ciascun “elettore” vittima di se stesso.

Servizi Indivisibili?
Servizi Indivisibili?

Partendo proprio dal fatto che parte dell’aumento della “gabella” è imputabile a quello che può essere definito un “contributo individuale” per i cosiddetti “servizi indivisibili”, quali il funzionamento dell’anagrafe, la sicurezza urbana, la pubblica illuminazione, la manutenzione delle strade.

Si, avete capito bene: la manutenzione delle strade e cioè non solo lo spazzamento ma anche la cura e la manutenzione del manto stradale, dei marciapiedi, delle rampe per disabili e dei servizi accessori. Ed è qui che uno si domanda: ma quindi io pago per un servizio che non viene svolto o che, addirittura, viene svolto talmente male da costituirsi esso stesso in danno anche per altri servizi (incidenti stradali, aumento dell’inquinamento da traffico ecc.

servizi incomparabili
servizi incomparabili

ecc).

Detta così non rende l’idea, perché la percezione visiva di una vicenda è più eloquente di ore ed ore di discussione. Sicché, oltre alla viva immagine della quotidiana gimkana causa escrementi di animali (segno di uno spazzamento e di una vigilanza inefficace) e marciapiedi e strade dissestate, mai occasione fu più utile per riportare una vicenda di cui c’eravamo già occupati: la manutenzione di Viale Italia  e di Via Zanotti-Bianco.

Gli scatti mostrano in maniera assolutamente inconfutabile la fine che hanno fatto e che faranno i nostri soldi, con due tra le strade principali che invece di garantire sicurezza e abbassare i costi di manutenzione dei nostri veicoli, aumentano le insidie con grave rischio per l’incolumità delle persone e svuotando inutilmente le tasche dei contribuenti. In buona sostanza: spreco!

escrementi
escrementi

Spreco senza che nessuno fiati, come se quelle strade siano state asfaltate (di notte e di nascosto), senza che alcun amministratore, consigliere comunale, responsabile di servizio, istituzione o cittadino le abbia percorse. E sempre a patto che quel modo di “amministrare” i soldi pubblici non generi un grave incidente in grado di svegliare l’intervento di qualcuno, continueremo a pagare – questa volta alleggerendo direttamente le nostre tasche – il neo “contributo individuale per i servizi indivisibili”.

 Poi c’è la parte più consistente del tributo, quella che attiene – in forza di legge – al pagamento dell’intero ciclo dei rifiuti che deve essere coperto al 100 % del suo ammontare. E mentre alcune riduzioni ed esenzioni sono già previste nell’articolato normativo, ulteriori riduzioni ed agevolazioni possono essere introdotte dai Comuni. Questo per confutare la tesi di chi giustifica la propria inettitudine nascondendosi dietro “è la legge che ce lo impone”. (leggi l’articolo del sole 24 ore)

Ma perché Villa San Giovanni ha un costo per i rifiuti così elevato? La risposta è disarmante anche se il ragionamento è ben lungi dall’essere così scontato.

Secondo gli ultimi dati, il Comune di Villa San Giovanni ha una quota di “raccolta differenziata” pari a poco più del 5%, a fronte di una media Regionale del 15% e di una media Nazionale che sfiora il 40%.

In pratica, Villa San Giovanni conferisce tutto in discarica ed è ovvio che la “bolletta comunale” per la raccolta dei rifiuti sia salatissima e che a doverla pagare, adesso per intero, sono le famiglie e le attività produttive.

Indifferenziati e ingiustificati
Indifferenziati e ingiustificati

Ovviamente questo rappresenta una “manna” per le aziende che della spazzatura hanno fatto la loro principale attività (oltre che la loro ricchezza) a fronte di amministratori la cui sola incapacità non giustifica una così alta inadeguatezza ed inefficienza nella specifica materia.

Ce ne occuperemo, nei prossimi giorni, con dovizia di particolari. In modo tale da fornire il tempo, a chiunque abbia già ricevuto l’avviso di pagamento, di riflettere adeguatamente sulle cause, responsabilità e ragioni vere di un così sproporzionato aumento.

Per il momento, una sola domanda: ma nonostante il milione e 280 mila euro di introito dei fondi cosiddetti “ecopass”, che dovevano servire anche alla manutenzione delle strade, perché mai il Comune chiede il “contributo individuale per servizi indivisibili”?

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