COME UNA PARTITA A CARTE

L’emblema del disastro

Ciascuno può commettere errori ma deve avere il coraggio di ammetterli e se questi errori riguardano un popolo ed un territorio che ha dato fiducia, ammettere gli errori è un dovere istituzionale altrimenti, per rimanere in tema, si rischia di poter essere accusati di Alto Tradimento.

Prendiamo, ad esempio, i 5 ex sindaci e mezzo che hanno annunciato il loro “impegno laico” ma che per divulgare la loro comunicazione si sono affidati al portavoce del Partito Democratico, neo componente del direttivo regionale. E se a questo “singolare aspetto” ci aggiungiamo che la presunta ammissione di responsabilità si è risolta con una scena che sembra uscita dal “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ne viene fuori l’immagine di un siparietto idoneo ad andare in scena a “zelig” ma che stride con la serietà che deve ammantare la politica.

Cinque ex sindaci e mezzo che rappresentano gli ultimi 30 anni della storia amministrativa di questa città e incarnano il disastro politico-amministrativo ma che, oggi, esordiscono affermando di voler tendere una mano, con lo scopo di utilizzare i fondi del PNRR in vista delle prossime elezioni, e annunciano un’aperura che non c’è proprio perché manca il loro essere consapevoli degli errori commessi.

Tanto è vera questa affermazione che nel citare la volontà di dare avvio all’area logistica viene fuori l’ennesima bugia a diretta alla Comunità: a prescindere che per almeno 15 anni si sono opposti al progetto, già pronto, che avrebbe fatto della città il cuore del “Distretto dei Trasporti”, sanno perfettamente che l’Area Logistica è già progettata da ben 8 anni, con le prescrizioni volute dall’UE per ottenere i finanziamenti.

L’obiettivo reale è quello di confondere la Comunità e continuare a garantire i poteri dei Traghettatori, creando nuovamente una cortina di fumo, tant’è che nessun autorevole ex o neo amministratore ha avuto il coraggio di insorgere di fronte alla estemporanea uscita del Presidente dell’Autorità Portuale di Messina che, peraltro, in piena campagna elettorale e in violazione di precise norme, lanciava un endorsment al candidato Battaglia del PD, cui sono legati Aragona, Ciccone, La Valle e non solo.

Se ciò non bastasse a dare una dimostrazione dei reali obiettivi, va soggiunto il finto livello di scontro con l’altro candidato del PD, anch’esso ben inserito nel PD, dipendente di ANAS da anni e in atti impegnata a difendere gli interessi dei traghettatori a scapito degli interessi della città.

Una sorta di “viaggiamo divisi per colpire uniti”, secondo una logica che non appare ancora avere celebrato il suo tempo, di fronte ad una Comunità confusa, distratta dai mille problemi in cui la politica l’ha ricacciata, impegnata a mettere insieme il pranzo con la cena e stanca di dover passare il tempo a difendere i propri beni che una politica miope e scellerata ha messo a rischio sfidando la natura.

Il tutto mentre stiamo entrando nella seconda fase di un processo che vedrà esaurirsi la fase espansiva delle Leggi Finanziarie e ci porterà a qui bilanci nazionali, fatti di “lacrime e sangue” ma inevitabili perché buona parte delle risorse europee dovranno essere rifuse.

E nel siparietto intentato spunta anche l’altra parte politica, Fratelli d’Italia e la destra, al cui interno militano gli altri due grandi esponenti del trentennio villese, compartecipi e protagonisti del disastro sociale, politico e culturale di questa città, che con una vaghezza degna della peggiore “amnesia lacunare”, volutamente dimenticano come il fallimento in cui hanno condotto la città, in realtà rappresenta la negazione di un futuro, negato a tantissimi giovani costretti ad emigrare.

Un scontro solo immaginario di fronte ai mutamenti di campo, alcuni solo tentati, di chi oggi vorrebbe mostrare un’orgogliosa visione. E che non si stia vaneggiando sarà chiaro sin dai prossimi giorni, quando dalla poesia si passerà alla prosa.

Però a guardare bene i numeri, cinque e mezzo, più due, fa sette e mezzo, come se si stesse giocando una partita a carte. La posta in gioco, però, è questa città!

03/02/2022

Italia dei Valori
Antonio Morabito

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