NUOVO ANNO VECCHI INCIUCI SULLO STRETTO

Così adesso è certificato che da più di un anno sono in corso “prove tecniche di inciucio” tra una parte (evidentemente pesante) del PD Villese e l’attuale maggioranza che governa la città. Esattamente come avevamo detto da ben più di un anno, forti dell’analisi dei comportamenti della pattuglia del PD in Consiglio Comunale.

A certificarlo, adesso, è una “voce dall’interno”. Non una “gola profonda” ma quel consigliere SORRENTI che ha finito per ammalarsi della “sindrome di Stoccolma” restando, per sua scelta, innamorato dei propri carcerieri.

sorrenti_Sorrenti, nella copiosa intervista rilasciata ad un quotidiano locale, riporta, giustamente, indietro a più di un anno fa questo tentativo di inciucio tra il plotone che rappresenta il PD in Consiglio Comunale e la maggioranza. Giustamente perché sarebbe un autodenuncia dichiarare che questo accordo risale a tempi ancora più lontani.

Il “Parco dei Falchi”, per esempio, con quella variante urbanistica votata dalla sola maggioranza, mentre il PD rinunciava ad esporre le proprie ragioni e si allontanava dall’aula e lasciava ad altri il compito di tutelare, non solo in punto di diritto, una delibera che (Sorrenti compreso) il TAR ha demolito sotto tutti i profili.

E’ un problema di memoria corta, perché fu quella deliberazione anzi, il modo con cui avvenne a determinare le dimissioni del consigliere Morgante dal Gruppo PD (dal nome della lista visto che non è mai stato iscritto).

il segretario del Circolo PD
il segretario del Circolo PD

Un dialogo, quello del Gruppo del PD con la maggioranza, che forse nasce ancora prima e che apre a conflitti d’interesse molto più gravi, ove si pensi a cosa sia accaduto e sta accadendo sulla “questione Piale”, dove il tema della trasparenza sembra essere stato spazzato via, per soddisfare l’arroganza di pochi, mentre interi palazzi cedono di oltre 8 centimetri e lo stesso CIUCCI afferma esservi stato un errore, nel silenzio di una magistratura strabica.

E dentro questi anni (o uno se vogliamo) c’è dentro tutta la presunzione e la violenza dei rappresentanti di un partito che sta offendendo i propri iscritti e i propri militanti, condannandoli a subire le inefficienze, le angherie, i soprusi di una maggioranza nemica della città, dove in ogni atto si scorgono gli elementi essenziali di un conflitto d’interesse e di un abuso che non ha fine.

E ora che Antonio MESSINA o Giovanni SICLARI, candidati entrambi a succedere ad un LA VALLE in disarmo, che ha puntato tutto il suo mandato sulla ricerca spasmodica dell’inciucio e dell’accordo sotto banco, gli uomini del partito democratico si apprestano all’operazione peggiore della storia politica della città, per la propria incapacità di costruire il consenso. O, più semplicemente, perché ne sono complici.

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