MOLO O PORTICCIOLO QUALCUNO STA BARANDO

20140723-200142-72102019.jpgSul molo di sottoflutto, o porticciolo turistico come lo ha definito il ministro Lupi, qualcuno ha barato prima e qualche altro sta barando adesso. E la questione dell’affondamento della “passerella”, avvenuto nelle scorse settimane, dimostra che la chiarezza non sia argomento che alberga in questo territorio e tra le istituzioni locali.

Non v’è, ormai, chi non veda come la definizione di “molo di sottoflutto” fu solo un banale escamotage (e una forzatura) per “distrarre” i fondi destinati all’emergenza ambientale per la realizzazione di opere che altre finalità perseguivano. Finalità che è stato lo stesso ministro delle infrastrutture a svelare e ufficializzare in modo forse azzardato.

il galleggiante che delimita l'area
il galleggiante che delimita l’area in cui si trova la passerella affondata

Tuttavia, visto che questa opera di distrazione è avvenuta con il consenso di prefetti ed autorità varie, l’infrastruttura avrebbe dovuto considerarsi legittimata e idonea ai pubblici usi per i quali, effettivamente, era stata destinata e, cioè, come “porto turistico” così come indica il decreto del ministro Lupi che, però, sottrae l’opera alla competenza dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro.

Così come spesso accade da queste parti, l’opera non è diventata né molo né porto e rimane in eterna costruzione da un decennio, in balia dei marosi e col rischio che la mancata manutenzione conduca ad un rapido ammaloramento, e con la beffa di non avere mai potuto svolgere alcuna funzione.

delegata a realizzare le opere del decreto emergenza
delegata a realizzare le opere del decreto emergenza

Ciò rappresenta la “contraddizione perfetta” delle iniziative che il Governo Renzi si sforza di avviare per rimettere in moto l’economia, chiedendo ogni sforzo per far ripartire le opere pubbliche ferme per problemi burocratici ed amministrativi e si pone in antitesi con il grido di dolore della stessa Confindustria reggina che aveva chiesto l’intervento delle autorità per sbloccare le opere in cantiere.

Oggi, l’affondamento, della “passerella” appartenente alla marineria di Bagnara, ripropone il problema della “Governance” delle infrastrutture portuali e della scellerata e contraddittoria decisione – non si capisce da chi suggerita – del ministro Maurizio Lupi di escludere tale infrastruttura dalla competenza dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro che, peraltro, gestisce già il porto turistico di Palmi e ne avrebbe, dunque, piena competenza.

indimenticabile ministro del mostro
indimenticabile ministro del mostro

E, intanto, mentre quello che nei “desiderata” di molti doveva essere un “porto turistico”, si è trasformato nel “porto delle nebbie” dal quale non si riesce a cavare nessuna informazione, nemmeno sui danni ambientali provocati dalla fuoriuscita di liquidi della “passerella” affondata, mentre fa riflettere il modo discutibile con il quale talune imbarcazioni vengono autorizzate all’ormeggio, a dispetto di tanti natanti e imbarcazioni da pesca e da diporto che sono costrette a rimanere ormeggiate lungo la costa e in condizioni di precarietà anche per i bagnanti.

Ultimare le opere in cantiere
Ultimare le opere in cantiere

C’è ancora chi pensa di poter gestire la “cosa pubblica” a proprio piacimento, solo perchè ricopre ruoli, incarichi o funzioni, dimenticando che lo fa (o dovrebbe farlo) nell’interesse comune. Che non è certo quello di privare una Comunità di una infrastruttura (seppur ottenuta in modo deprecabile) importantissima per una Comunità che vuole riconquistare la propria natura marinara.

Un interesse attestato dalle oltre 5000 visite in un solo giorno, registrate dopo la notizia dell’affondamento della “passerella” che, forse, qualcuno voleva tenere occultata.

Allora forse, oggi, è giunto il momento di scrivere la parola “fine” a questa vicenda, perché come dice il Premier Renzi, un conto sono i contenziosi giudiziari, un altro sono le opere pubbliche che devono essere ultimate e consegnate. A meno che dietro questi ritardi non si nascondano i soliti inconfessabili interessi che andrebbero svelati e perseguiti. Una volta per tutte.

Villa San Giovanni, 23/07/2014

Il Portavoce
Rocco CARIDI

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