IL GOVERNO E IL MOSTRO – SOTTOSEGRETARIO DEL BASSO: LE PAROLE CHE NON VI HO DETTO

A volte ritornano
A volte ritornano

Se non fosse stata organizzata dal giorno prima, la conferenza stampa con il sottosegretario alle infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro, avrebbe potuto benissimo essere considerata un modo per ammazzare il tempo necessario a recuperare il bagaglio perso all’aeroporto.

Invece l’incontro con Del Basso (o De Caro?) era stato appositamente programmato per portare, al popolo bue, le ultime novità sulla “Variante di Cannitello”. Ed è il secondo appuntamento, quello di De Caro (o Del Basso?) con il “cerchio magico” (e unico) del partito democratico villese, sempre sullo stesso tema.

Giusto un mese fa, il 19 giugno, aveva fatto visita al “mostro” per annunciare (anche in quel caso in conferenza stampa) che alla prima riunione utile il CIPE avrebbe assegnato 7 milioni di euro ad RFI per il completamento della variante e annessa mascheratura.

Peccato che il CIPE si sia riunito il 30 giugno ed abbia assegnato, ad RFI (per la Variante), quello che “Cetto La Qualunque” in campagna elettorale prometteva di riservare a poveri e bisognosi.

col cerchio magico
col cerchio magico

Esattamente a distanza di un mese l’esponente del “Governo Renzi” si è ripresentato e, senza ritegno, ha ribadito che la mascheratura della variante si farà ma, questa volta, senza fissare il “cappio” della scadenza al CIPE. E, però, aggiunge una novità rilevante: udite, udite, il sottosegretario alle infrastrutture che per comodità chiameremo “Umberto”, non ha la più pallida idea se oltre alla mascheratura sia prevista anche la “riqualificazione morfologica per un paio di chilometri” intorno alla “Variante. Vale a dire, il lungomare!

Corre il dubbio che la perdita del bagaglio fosse casuale e che il Sottosegretario sia passato da qui solo per ammazzare l’attesa.

Tempo scaduto

“Umberto” (Del Basso, De Caro o entrambi) ha esperienza di amministrazioni locali. Lui che dal Consiglio Regionale Campano è uscito con la coda di un “avviso di conclusione delle indagini” per la rimborsopoli partenopea, comprende bene quanto una Comunità può sentirsi umiliata quando la politica si piega al potere economico o alle holding del cemento.

Lui che appalesa una certa sicurezza economica (“Nessuno mi obbligava a rendicontare 11mila euro…. sai come hanno cambiato la vita a un poveraccio come me”), non dovrebbe avere problemi ad affrontare i colossi mondiali del cemento come Eurolink o Impregilo e persino l’azienda di Stato delle strade (quelle fatte e quelle che di anno in anno dovrebbero essere terminate).

Eppure nonostante il PD governi il Paese dal dicembre 2011 (Con Monti, Letta e ora Renzi), non si capisce cosa gli abbia impedito di chiedere conto della Variante. E non si capisce nemmeno cosa lo abbia impedito al “cerchio magico” del PD villese che ha sonnecchiato e svogliatamente vigilato sino ad oggi, nonostante fosse noto, con date, nomi e cognomi, il disimpegno generale sullo scempio procurato al paesaggio dal maggio 2012.

Le parole che non vi ho detto

Se una cosa è certa, nonostante le imprecisioni, le approssimazioni, le vacue promesse di ministri, sottosegretari, sindaci e consiglieri di maggioranza e di maggioranza (non è un errore), è che la “mascheratura” della variante si farà, perché l’omissione costituisce un inadempimento contrattuale.

Quello che ora si chiede ad una classe politica in disarmo, destinata ad affogare nell’acquitrino melmoso dei rapporti incestuosi, è un atto di trasparenza e di lealtà (l’unico o il primo) a favore della città, perché possa capire e vedere cosa in realtà accadrà a quello scempio.

Il Sottosegretario “Umberto”, invece, dovrebbe venire a spiegare cosa sia accaduto e cosa stia accadendo da anni nella “Regia di Piale”, dove strani fenomeni paranormali hanno provocato frane e smottamenti, lesioni e crolli ad abitazioni.

le gallerie di piale
le gallerie di piale

Si, d’accordo, hanno realizzato le gallerie dell’autostrada e qualche impresa specializzata ha anche attribuito il fenomeno a tali lavori ma il silenzio istituzionale calato sulla vicenda e certe strane commistioni tra il “cerchio magico” e la maggioranza, spostano il dibattito sul piano del paranormale.

Ecco, invece di venire a parlare del nulla, l’Umberto (Del Basso e De Caro), venga a spiegarci il nesso tra la cappa di silenzio sulla “vicenda Piale” e gli ambigui rapporti del suo PD locale con l’amministrazione comunale.

Lo faccia lui, quanto meno per togliere dall’imbarazzo un circolo e il simbolo di un partito che, diversamente, si troverà a doverne rispondere pubblicamente, sino al giorno delle elezioni. E quelle, anche se per legge, comunque arriveranno!

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