ELEZIONI: IL RITORNO DI CALABRO’

Ciccone-Tre giorni di esternazioni, smentite e smentite delle smentite.  «Vogliamo i binari al posto del lido Cenide» e il porto a Sud, poi trattiamo, a Sud, con le Ferrovie per levare i binari e farci tanti bei palazzi. Infine il candidato a Sindaco sono io ma anche no. Ci sono anche Rappocciolo, il segretario del circolo e Peppe Morabito (il tesoriere), il sole, la luna, le stelle e i sette nani.

Tutto questo detto per tre giorni consecutivi e, addirittura, anche convocando una conferenza stampa, perchè l’intervista non era poi così chiara (con chi ce l’avrà avuta Ciccone, non è difficile intuirlo). «Di certo» dice sempre Ciccone – «serve un uomo di provata esperienza che non s’inventa».

Poi il Pd torna sui suoi passi e afferma che bisogna creare un mix di esperienza, rinnovamento collaudato e due giovanissimi. Questo per la squadra, perchè il sindaco … è cosa nostra, parrebbe leggere tra le righe.

IDENTIKIT DI UN CANDIDATO

Calabrò 1-a15Uomo di esperienza che consenta a Ciccone, Rappocciolo e Morabito che, ovviamente sono un ingenuo scherzo, di fare «due passi indietro». E questa personalità non può che essere lui che, come già aveva detto Sorrenti qualche giorno prima, ha il coraggio di affrontare anche le primarie del PD, magari con qualche piccolo aiutino anche ad altre latitudini: Totò Calabrò.

Calabrò, quindi, è pronto a “sacrificarsi” per l’ennesima volta, forte anche di un’intesa sotto traccia bypartisan, già utilizzata anche nel passato e già pronto a ricevere il ricambio del favore reso nel 2010.

In sostanza, la logica sarebbe quella non di chi sarà (come nel passato) il sindaco, ma chi saranno i candidati a sindaco. Coloro i quali, cioé, riusciranno a garantire – indipendentemente da chi sarà l’eletto – i fortissimi interessi che governano realmente questa città.

DOPO DI ME IL DILUVIO

Se non fosse che La Valle è fuorigioco, anche questa volta i giochi sarebbero fatti. Ma – sembra – problemi habemuspersonali gli avrebbero fatto giurare “davanti a Dio e davanti agli uomini” che il suo mandato finisce qui. E forse è proprio questa promessa che gli avrà fatto finire il mandato?

E questo è, ancora, un altro tassello a favore di Calabrò che se anche non potrà usufruire di “una stampella in più”, certamente potrà contare su un importante disimpegno sul fronte del centrodestra. Perchè è ovvio che su quel fronte i problemi sono molteplici. In questo modo La Valle raggiungerebbe due obiettivi: dimostrerebbe che senza di lui non c’è centrodestra e avrebbe una garanzia di almeno cinque anni per le aziende del gruppo.

poltronax2Senza dimenticare che una simile soluzione e la mancanza di credibilità dei due aspiranti candidati del centrodestra, la loro riconosciuta immaturità (o incapacità?) nel ruolo di primo cittadino, in modo silente toglierebbero dall’imbarazzo l’attuale sindaco.

IL CIRCO DEL PD SI ATTREZZA

il segretario del Circolo PD
il segretario del Circolo PD

Dopo avere, in molti, accarezzato l’idea di un frullato tra NCD e PD, per realizzare quella corazzata pigliatutto che sta nei sogni di pochi, in tutta fretta il PD villese si è messo a lavoro, intanto fissando un calendario di incontri con SEL, Socialisti, “Movimento Democratico” e “Orizzonti Inediti” e .

Gli incontri, com’era prevedibile, non hanno sortito “effetti illuminanti”, visto anche che pochi giorni dopo le elezioni Regionali del 23 novembre, era stato lo stesso PD a mettere, e tenere fuori da una possibile coalizione, i gruppi del Movimento Democratico e di Orizzonti Inediti (anche altri ovviamente).

Ora si tenta, in affanno, di dare una risposta all’iniziativa del 20 dicembre, che ha visto riuniti, al Centro Baden Powell, non solo i gruppi tenuti fuori dalla coalizione di centrosinistra ma anche liberi cittadini e professionisti, che si erano dati appuntamento per cercare di mettere insieme i fili di un ragionamento politico-amministrativo per la città. Che rimane aperto ad ogni contributo (da cui il PD si è escluso) e che sta continuando il suo percorso, condiviso, di costruzione di una coalizione che parli con la città e soprattutto che parli “plurale” ai bisogni della città.

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