ANNULLAMENTO DEL TAR: ESSERE BAMBINI E PERDERE LA DIGNITA’ DA ADULTI

«Vi assicuro che io potrò essere sindaco di questa città, scontati questi pochi mesi di sospensione», «Siclari potrà essere il Sindaco della città, noi ci crediamo». E poi le frasi ufficiali del Segretario Comunale che, rispondendo a Mimmo Aragona nel corso del farsesco primo consiglio comunale, afferma che con lo scioglimento del consiglio comunale del dicembre scorso, la sospensione del novembre 2016 non aveva più valore e quando il 13 giugno la prefettura ha inviato la “nuova sospensione” è stata subito notificata.

Infatti, anche il TAR, applicando e interpretando la norma uscita calda calda dalle sentenze  della Cassazione a Sezioni Unite e della Corte Costituzionale, ha cassato i provvedimenti firmati da Siclari, dichiarando che la sospensione era in vigore dal novembre 2016 e annullando i provvedimenti firmati da Siclari e quelli, conseguenti, firmati da Maria Grazia Richichi.

Ma la sentenza dice anche un’altra cosa: Siclari non era il destinatario del provvedimento del prefetto ma l’Organo che ne ha Convalidato l’elezione o deliberato la nomina. Cosa che da troppo tempo ci sforziamo di far capire e che ora è chiara atutti!

IL RISCHIO ECONOMICO PER L’ENTE

Secondo la norma, atteso l’annullamento del TAR, non essendo più possibile convocare il primo Consiglio Comunale entro il termine perentorio di 10 giorni, anche la Civica Assemblea andrebbe sciolta. Ma a deciderlo sarà il Prefetto con le conseguenze che esso dovrà subirne per la valanga di ricorsi che gli pioveranno addosso.

Il dato che qui importa è che – anche se il TAR non lo dice né avrebbe potuto dirlo – l’annullamento degli atti firmati da Siclari e quelli sottoscritti da Maria Grazia Richichi, è come se non esistessero. Che vuol dire, semplicemente, che nomine, transazioni, delibere, atti di matrimonio ecc ecc non esistono più. Insomma non solo il ridicolo (pensiamo a due persone sposate civilmente in questi mesi) ma soprattutto economico (anche la transazione stipulata per il molo di sottoflutto o permessi di costruire firmati dal responsabile tecnico) e con un danno finanziario inimmaginabile.

Molto dipenderà da cosa deciderà il Prefetto (che dovrà dare esecuzione alla sentenza) e soprattutto il Commissario nominato. A lui, infatti, spetterà il compito di confermare o annullare gli atti e i documenti firmati dalla Richichi e dalla Giunta.

CAFFE’ PAGATO

Resta, ovviamente, il danno Erariale e le questioni Penali da risolvere, perchè è altrettanto ovvio che le condotte dei due dovranno (all’esito finale di questa vicenda) essere poste al vaglio della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti.

Perchè se è vero, com’è vero, che Siclari era consapevole (la consapevolezza giuridica non dipende dalla conoscenza) di essere sospeso e di non poter svolgere la funzione, è altrettanto vero che per la Richichi è venuta meno la propria inconsapevolezza, nel momento in cui era stata avvisata – con l’atto di diffida notificatole da Mimmo Aragona prima della convocazione del consiglio comunale – a non compiere nessun atto tra quelli dalla legge affidati al sindaco.

Insomma una partita ancora completamente aperta ma che apre aduna responsabilità più grande e tutta politica: mettiamo anche che fossero convinti di candidare un sindaco sospeso, rassicurati da “voci” autorevoli ed essendo, quindi, certi di poter dare delle risposte a questa città….ora che la verità giudiziaria è venuta alla luce, perchè accanirsi contro questa città e ostinarsi a rimanere in carica? Cosa c’è dietro, cosa c’è di così importante da tutelare?

06/10/2017

di antonio morabito

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