NESSUNO CADA DALLE NUBI
A dimostrarlo un dettagliato articolo pubblicato sull’ultimo numero di “Corriere della Calabria” che si è occupato del “grande affare dei rifiuti”, riportando il contenuto di atti, di inchieste giudiziarie e di intercettazioni che non lasciano spazio a interpretazioni.(clicca per leggere l’articolo del Corriere della Calabria)
Di fronte ai sacrifici richiesti ai cittadini proprio sul fronte della TARES – a prescindere dagli aspetti penali ed amministrativi – questa vicenda assume i contorni di una offesa difronte alla quale lo stesso La Valle dovrebbe assumere le iniziative conseguenti. Iniziative dalle quali non potranno ritenersi esenti i rappresentanti dei cittadini che occupano le istituzioni, i quali sanno benissimo di non poter invocare la mancata conoscenza dei fatti, a meno di non voler autodenunciare la loro totale incompetenza.
Ancora più grave è quello che l’inchiesta giornalistica non dice: l’insieme, cioè, di un sistema di omissioni politiche ed istituzionali. La fotografia di un apparato malato, marcio, in cui tutte le regole sono saltate. E’ la dimostrazione dell’inutilità delle leggi quando gli apparati cui spetta il compito di vigilare e controllare abdicano.
Esattamente come ha fatto una minoranza fittiziamente “opposizione” che mentre annunciava class action e barricate sulla TARES, inciuciava per far fuori illegittimamente Morgante che quel compito di vigilanza e controllo lo ha sempre svolto. E mentre la class action si sgonfiava e i cittadini si accingono a pagare l’ultima rata della TARES, l’Amministrazione Comunale – anzi funzionari comunali – continuano ad affidare servizi a società operanti nella “galassia La Valle”.
Sì che la vicenda era già stata sollevata da “Benvenuti al Sud”, dopo avere verificato che le entrate dell’Ecopass erano state utilizzate in modo incompatibile con la specifica destinazione, finendo nelle casse di aziende riconducibili ad amministratori locali.
COSI’ GALOPPA LA DISOCCUPAZIONE
Un sistema comodo! Il “modello brianzolo corretto reggio”: divento amministratore pubblico, rimpolpo le mie aziende accrescendo il patrimonio, aumento il mio potere elettorale e mi autoperpetuo. Così Berlusconi è durato un ventennio ma ha drogato la democrazia, ha soffocato il mercato, si è circondato di “lanzichenecchi” ancora oggi abbarbicati alle poltrone, complice un Partito inutilmente chiamato Democratico. Così i nostri amministratori.
Eppure c’eravamo sbagliati anche noi! Perché quanto viene fuori da quell’articolo dice molto di più. Offre la rappresentazione di un La Valle non solo intraneo ma “dominus” di aziende in cui non compare negli assetti societari. E sono le stesse aziende che dal Comune da lui retto ricevono commesse. Direttamente!
QUI COMANDO IO
Così come stupiscono le disattenzioni e le distrazioni sulla mancata applicazione delle penali all’AVR per violazione del capitolato. A cominciare dal mancato raggiungimento delle quote di differenziata previste, per finire proprio all’affidamento alle ditte “Ecofal” e “Bm Service.
IL SINDACO AUTORIZZA
Questa volta, però, sono proprio gli Uffici Comunali a mettere nei guai il Sindaco, facendosi, di fatto, autorizzare a concedere il nulla osta all’AVR a stipulare il contratto con “Ecofal” per la raccolta, a pagamento, dei rifiuti ingombranti.
In tutto questo non si capisce bene il ruolo dell’opposizione, di quel Partito democratico votato al rispetto della legalità, il cui compito – istituzionale – è quello di verificare e controllare. E si sa, non impedire un fatto che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a commetterlo. Per questo dovrà trarne le conseguenze. Le stesse di La Valle.