Villa san Giovanni – L’immarcescibile Totò Calabrò e il ritorno di fiamma

07Quando la Commissione Edilizia Comunale ricevette la richiesta di realizzare uno svincolo autostradale, sembrò tutto normale, tutto regolare. Tranne il fatto che un giornale, “generazione”, si fosse messo di traverso.

Era settembre del 1997 e per evitare problemi, Calabrò, decise che era meglio prendere un pò di tempo. Fino a quando, finalmente, nel 1998 Calabrò fu “temporaneamente” sostituito da Melito che approvò l’operazione che fu, poi, benedetta dall’arch. Maurizio SAPORITA.

Beh, cosa c’è di male?

Calabrò
Calabrò

Nulla, tutto regolare. Tranne la Commissione Edilizia Comunale che di fronte ad un’opera pubblica non viene chiamata ad esprimere pareri ed apprezzamenti. Ed, infatti, non si trattava di un’opera pubblica, tanto che a realizzare lo svincolo autostradale era un privato.

Proprio così, un privato! Per l’esattezza la “Travel Ticket spa”, braccio operativo della Caronte e Tourist che presentava un progetto, con tanto di misure, capitolati ecc. ecc, da realizzarsi sul territorio di Villa San Giovanni.

Tutto sembra filare liscio come l’olio, tanto più che lo svincolo di via Pozzicelli non riusciranno mai a realizzarlo e, poi «…noi modifichiamo anche quello. Anzi, modifichiamo tutta l’autostrada e facciamo in modo che quello svincolo venga dimenticato».

Anzi di più! Con il Piano Urbano del Traffico modifichiamo il piano regolatore, la programmazione. Ci proiettiamo su un livello più alto. Abbiamo le coperture politiche e istituzionali. Nessuno ci chiederà conto e iniziamo a predisporre gli atti per dimostrare chi è più forte e può prendersi tutto. In barba ad ogni protesta.

Tutti complici

delegata a realizzare le opere del decreto emergenza
delegata a realizzare le opere del decreto emergenza

Così, mentre la Ditta Giglietta effettuava lo svincolo autostradale per conto di “Travel Ticket spa”, mani ignote rimuovevano il pannello di “fine autostrada”, alle spalle della Caserma Polfer, in modo che a nessuno possa venire in mente di chiedere conto.

E vengono in mente le riunioni dei “Comitati Tecnici” in Prefettura, dove le uniche opere che vengono realizzate sono opere inutili: dalla deviazione del torrente Solaro alla IV corsia della bretella autostradale.

Poi la domanda cruciale al responsabile ANAS, Ing. Salutari e al Responsabile dell’Alta Sorveglianza dell’ANAS, l’ing. MUSCATELLO: è possibile ripetere il segnale di “divieto di transito ai veicoli superiori a 3,5 tonnellate?”

Le risposte sono sicure, ferme: «prima ci deve dare la copia dell’ordinanza».

Ma scusi, l’ordinanza dovreste averla voi che l’avete autorizzata, fatta, realizzata?

La terra di nessuno

05Sicché la questione resta aperta e men che meno è immaginabile l’intervento della Prefettura, senza il cui “silente” atteggiamento non sarebbe stato possibile realizzare quest’opera.

Recita, infatti, l’art. 45, comma 1, del Regolamento di Esecuzione al Codice della Strada, che « (Art. 22, CdS) • Accessi alle strade extraurbane • Nelle autostrade non sono consentiti accessi privati…»…Ora spiegatevi il perché l’autostrada non aveva fine.

Ecco spiegata l’opposizione del PD. Ed ecco spiegato il meccanismo che sovrasta la città, che sceglie di sindaci, che fa credere ad ogni singolo cittadino di essere lui l’artefice del successo di questo o dell’altro. Della destra o della sinistra.

Ed ecco spiegato il perché non viene realizzato il polmone di stoccaggio ed ecco perché lo svincolo autostradale pare un guazzabuglio. Manco a dire noi non sapevamo niente, perché fino a “ieri” ANAS era il “Responsabile Unico del Progetto” e l’unico in grado di sapere dove finiva il piazzale di sosta che avrebbe dovuto diventare la più “grande area di sosta”, almeno da Roma in giù.

To be continued

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